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    LO SQUALO BRETONE MORDE ANCORA - SCINTILLE NEL CDA TIM SUL RUOLO DI GENISH: I FRANCESI HANNO SEMPRE NEL CASSETTO L’OPZIONE DI AGGIUNGERE POLTRONE NEL BOARD - VIVENDI SI CONSOLA CON GLI UTILI DI UNIVERSAL: PRESTO ANDRÀ IN BORSA - A BOLLORÉ POTREBBERO ENTRARE IN TASCA MILIARDI DI EURO, PER CONSOLARSI DELLE DISAVVENTURE ITALIANE


     
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    Leonardo Martinelli per La Stampa

     

    bollore de puyfontaine bollore de puyfontaine

    Non si smorzano le polemiche su Telecom Italia. E le frizioni tra i francesi di Vivendi, primo socio dell' operatore con il 24% del capitale, e gli americani del fondo Elliott, che all' assemblea del 4 maggio hanno centrato il ribaltone, prendendo il controllo del Cda. Al di là delle apparenze, Vincent Bolloré, il magnate che controlla la media company francese, non ha ancora digerito quel duro colpo e sta meditando vendetta: sempre più ragioni spingono Vivendi a convocare una nuova assemblea, come ha già minacciato, per rimettere mano al consiglio d' amministrazione in suo favore. Intanto, anche a Parigi, Bolloré si vuole prendere qualche rivincita, puntando su Universal Music Group (Umg), la casa discografica del gruppo Vivendi, numero uno mondiale, che sta approfittando del ritorno agli utili del settore musicale, grazie allo streaming: dovrebbe essere presto quotata.

     

    Tre episodi

    Cominciamo da Tim. Secondo fonti vicine a Vivendi, sarebbero almeno tre gli episodi che negli ultimi giorni hanno irritato ulteriormente Bolloré e la sua squadra. Innanzitutto la caduta del titolo di Telecom Italia di oltre il 10% dopo l' assemblea che ha sancito la vittoria di Elliott. Secondo, il diffuso nervosismo per un eccesso di conflittualità all' interno del Cda del gruppo telefonico e per le troppe fughe di notizia sulle sue attività.

    YANNICK E VINCENT BOLLORE YANNICK E VINCENT BOLLORE

     

    Il terzo aspetto è forse quello più importante: i francesi non sono per niente contenti per le critiche costantemente avanzate da alcuni membri del Cda nei confronti dell' amministratore delegato Amos Genish. Da qui deriva la ferma intenzione di Vivendi di blindare il manager anche a costo di convocare una nuova assemblea per riorganizzare il consiglio d' amministrazione di Tim. Fonti finanziarie, comunque, indicano che il ruolo di Genish non sarebbe in discussione. E che ci sarebbe unità di visione e intenti fra l' ad e il presidente Fulvio Conti.

     

    Il fronte francese

    Universal Music Universal Music

    Intanto anche a Parigi Bolloré si mostra battagliero. Universal, che è la casa discografica, tra gli altri, di Rihanna e di Kanye West, sta dando buone soddisfazioni a Vivendi: ha ormai generato nel 2017 il 45,6% del fatturato del gruppo e addirittura il 77% dell' utile operativo. Da almeno due anni, da quando il trend è diventato di nuovo positivo per Universal, girano voci sulla possibilità che venga quotata. Ebbene, è appena arrivata la conferma ufficiale.

     

    Giovedì il consiglio di sorveglianza di Vivendi ha stabilito che «studierà e realizzerà le operazioni giuridiche» necessarie a una possibile evoluzione del capitale. Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi, ha precisato che «non c' è un calendario definitivo a questo stadio» e ha aggiunto di essere dotato di «uno spirito libero» al riguardo. Insomma, niente è stato deciso definitivamente sulla forma che assumerà l' apertura del capitale: non si scarta nessuna opzione, «a parte una cessione integrale dell' azienda».

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    Ma gli ambienti finanziari parigini credono fortemente in un' Ipo parziale. E non mancherebbe molto, così da cavalcare gli ottimi risultati della quotazione lo scorso 3 aprile di Spotify, il colosso dello streaming, valorizzato 29,5 miliardi di dollari. Hervé Philippe, direttore finanziario di Vivendi, ha assicurato che «faremo ancora meglio di Spotify».

     

    A fine aprile Bruno Hareng, analista di Oddo, valutava a 17,8 miliardi di euro la possibile capitalizzazione di Universal, ma altri suoi colleghi arrivano a stime di 30 miliardi. Intanto, Universal ha mantenuto la sua quota in Spotify, a differenza dei rivali Warner e Sony. In ogni caso, un trionfante debutto in Borsa di Universal potrebbe contribuire a far dimenticare i molteplici problemi di Bolloré, compresi quelli di Tim.

     

     

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