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    “SIAMO NATI LIBERI, NON RICONOSCIAMO LA SOVRANITÀ ITALIANA” – UNA COPPIA RAPISCE IL FIGLIO AFFIDATO AI SERVIZI SOCIALI E FINISCE IN CARCERE - I DUE SONO SEGUACI DI ANDREA CASTELLANI, YOUTUBER CHE PROCLAMA LA LIBERTÀ DEL DIRITTO NATURALE: “LA ‘REPUBLIC OF ITALY’ E IL TRIBUNALE DI TORINO SONO DUE AZIENDE CHE NON HANNO GIURISDIZIONE VERSO I NATIVI ITALICI” - VIDEO


     
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    VIDEO - IL BLOGGER DEI DIRITTI ANTI STATO ANDREA CASTELLANI SU YOUTUBE 

     

     

    Massimiliano Peggio per “la Stampa - Edizione Torino

     

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    Incarcerati per il sequestro di un figlio e per il tentato rapimento di un altro. È la storia al rovescio di una famiglia di Barriera di Milano che ripudia lo Stato italiano, le sue leggi e i suoi tribunali. «Seguaci» degli insegnamenti di uno youtuber di Casale Monferrato che proclama dal web la libertà assoluta del diritto naturale e conta centinaia di seguaci. Lei ha 49 anni, lui 53 anni, e sette figli, di cui 4 minorenni. Da quasi un decennio sono seguiti dai servizi sociali.

     

    andrea castellani andrea castellani

    «Siamo nati liberi, non riconosciamo la sovranità italiana» dicono, negando anche ai giudici le proprie generalità, appellandosi alla Convenzione di Ginevra. E come altri «aderenti» a questa corrente «antisovranista», firmano gli atti con le impronte digitali, rifiutando anche la difesa degli avvocati d' ufficio.

     

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    Adesso sono in carcere. Ieri sono stati interrogati dal Gip Rosanna La Rosa. Interrogati per modo di dire, perché non hanno aperto bocca. O meglio, hanno riposto di non riconoscere l' aurità del giudice e l' assistenza dei legali. I carabinieri della procura li hanno arrestati per aver rapito nei giorni scorsi il figlio di 7 anni e tentato di sequestrare un altro, adolescente. Una sorta di ribellione al provvedimento del tribunale dei Minori che ha deciso di allontanare dal nucleo familiare i 4 figli minorenni, come sviluppo di un' indagine per maltrattamenti. Indagine avviata dopo le segnalazioni di alcuni educatori di un oratorio.

    tribunale di torino tribunale di torino

     

    Ma già in passato i servizi sociali si erano occupati dei figli oggi maggiorenni, anche loro convinti oppositori dello Stato. La figlia maggiorenne della coppia, a sua volta mamma di un bimbo di un anno e mezzo, si è rifiutata di registrare la sua nascita. È stato il tribunale di Torino a ordinare, lo scorso novembre, la registrazione dell' atto di nascita presso i registri dello stato civile. Anche questo bambino è stato allontanato dal nucleo familiare. In tutto cinque bambini, sistemati temporaneamente in comunità protette.

     

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    A scatenare la reazione della coppia sarebbe stata la notifica dell' avviso degli accertamenti peritali, disposti dal tribunale, per valutare le condizioni psichiatriche dei minori. L' avvio delle procedure è fissato per domani, con l' udienza per la nomina del perito.

     

    «Siamo stati aggrediti. I carabinieri mi hanno messo le mani addosso» racconta la figlia maggiorenne della coppia in un video pubblicato sul web, con l' aiuto di Andrea Castellani, il blogger casalese dei diritti antistato. È lo stesso blogger a raccontare il caso della famiglia torinese, tuonando dal suo canale youtube contro i giudici, le autorità, i carabinieri.

     

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    «A Torino - spiega il blogger in un video di oltre mezz' ora - c' è stata una presa di ostaggi da parte della "republic of Italy", tramite il tribunale di Torino. Ricordo che sono due aziende che non hanno giurisdizione nei confronti dei nativi italici, esseri umani, che hanno disconosciuto la cittadinanza italiana».

     

    La coppia, nei giorni precedenti, aveva già tentato di prelevare un altro figlio, ma era stata bloccata dalla polizia. La donna ha filmato con il telefonino il surreale braccio di ferro con gli agenti e pubblicato il video sulla sua pagina Facebook.

    Due giorni dopo sono tornati alla carica per «salvare» un altro figlio. Per «rapirlo» hanno aggredito un' educatrice della comunità l' Altalena, una casa di accoglienza alla periferia nord della città. Poco dopo i carabinieri li hanno rintracciati e arrestati.

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