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    TROPPO VECCHI PER FARE I GENITORI - LA CASSAZIONE CONFERMA: NON POTRÀ TORNARE A CASA LA BIMBA DI MIRABELLO MONFERRATO. I SUOI GENITORI ‘SONO INCAPACI DI CAPIRE I SUOI BISOGNI’, CON UN PADRE ‘TOTALMENTE DIPENDENTE’ DAI DESIDERI DELLA MOGLIE ‘CHIUSA IN UN PROCESSO NARCISISTICO’ - NATA NEL 2010 DA PADRE 69ENNE E MADRE 57ENNE, FU TOLTA LORO NEL 2012 PER AVERLA LASCIATA IN AUTO POCHI MINUTI. E POI…


     
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    (ANSA) - La Cassazione ha confermato l'adottabilità della bimba nata da una coppia di genitori anziani di Casale Monferrato ritenendoli incapaci "di comprendere quali siano i bisogni emotivo affettivi e pratici" della bimba, e risultando il padre "totalmente dipendente" dai desideri della moglie "chiusa in un processo narcisistico". Con il verdetto depositato oggi la Suprema Corte ha confermato la sentenza emessa dalla Corte di appello di Torino nel 2017 nel processo di secondo grado-bis.

    LUIGI E GABRIELLA DEAMBROSIS LUIGI E GABRIELLA DEAMBROSIS

     

    La Cassazione inoltre sottolinea che padre e madre pur non presentando "caratteristiche di emarginazione sociale, culturale ed economica" e pur avendo collaborato con le "indicazioni" dei servizi sociali, hanno riportato "valutazioni tecniche", emerse nei giudizi di merito, "univocamente negative in ordine all'idoneità genitoriale".

     

    Gli ermellini aggiungono inoltre che la valutazione della vicenda, e la decisione finale di dichiarare l'adottabilità della bimba, non è stata centrata "esclusivamente" sull'episodio di abbandono in auto della piccola per qualche minuto, né solo sull'età di padre e madre, dal momento che le indagini svolte si sono arricchite di "numerosi ulteriori elementi".

     

    Ad avviso della Cassazione la "complessiva valorizzazione e valutazione" di tutti gli elementi raccolti nei processi di merito costituisce un nucleo "incensurabile". Per la complessità della vicenda, la Suprema Corte ha compensato le spese di giudizio tra i genitori "anziani" e il tutore provvisorio della bimba.

     

     

     

    LA STORIA: TOLTA NEL 2012 DOPO UNA SEGNALAZIONE DELL’OSPEDALE E PER AVER LASCIATO LA BIMBA PER QUALCHE MINUTO IN MACCHINA DURANTE IL TRASLOCO

    LUIGI E GABRIELLA DEAMBROSIS LUIGI E GABRIELLA DEAMBROSIS

    http://www.rainews.it/ del 13 marzo 2017

     

    La Corte d'Appello di Torino ha confermato lo stato di adottabilità della bimba che era stata allontanata dalla coppia di "genitori-nonni" di Casale Monferrato (75 anni lui, 63 lei) a pochi mesi dalla sua nascita. I giudici hanno respinto il ricorso presentato dalla coppia. Ed è forse oggi, con questa sentenza, che si mette la parola fine a una vicenda infinita e dolorosa.

     

    L'illusione di poter riavere la loro bambina Luigi Deambrosis e Gabriella Carsano l'avevano avuta a giugno dello scorso anno. La Cassazione aveva dato ragione al ricorso straordinario fatto da marito e moglie, che da anni lottano per riavere la figlia, nata a Torino nel 2010 e dichiarata adottabile dalla stessa Suprema Corte nel 2013: i giudici avevano ritenuto i genitori troppo "anziani e sbadati", confermando quanto deciso della Corte d'Appello l'anno precedente.

     

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    A giugno 2016, la "revocazione" della sentenza: la Cassazione ha stabilito che la legge non prevede limiti di età per "chi intende generare un figlio", ritenendo la coppia capace e ricordando anche la loro assoluzione dall'accusa di abbandono di minore. Si è dovuti così ripartire da un nuovo processo in Corte d'Appello, che proprio oggi ha spento le speranze della coppia, confermando l'adottabilità della bambina.

     

    Un caso esploso sulla presunzione di abbandono

     

    Il caso era esploso proprio sulla presunzione dell'abbandono.

    Il Tribunale dei minori aveva deciso di togliere la piccola ai genitori, già tenuti d'occhio dai servizi sociali in seguito alla segnalazione dell'ospedale in cui era nata, dopo che, durante un trasloco, era rimasta per alcuni minuti in auto da sola, a un mese e mezzo di vita, nel cortile di casa. Dei vicini se ne erano accorti e avevano segnalato l'episodio, La coppia si è sempre difesa, spiegando: "Andavamo e venivamo tra l'auto e l'appartamento, la tenevamo costantemente d'occhio: è stata nel seggiolino 7 minuti, il tempo di scaldarle il latte".

     

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    Al di là della singola vicenda, tuttavia, i periti si erano interrogati sull'effettiva "capacità genitoriale" della coppia: una capacità di accudire la piccola, nata dopo un lungo calvario di fecondazioni assistite e ricoveri all'estero. Accolta la tesi del curatore speciale della bambina? Non si può ricucire il cordone ombelicale reciso dalla giustizia tra Gabriella Carsano e la sua bambina. La figlia dei “genitori nonni” di Casale Monferrato non può essere restituita alla famiglia naturale perché ormai l’abbandono fa parte della sua storia, anche senza che la coppia ne abbia colpa.

     

    È un abbandono nei fatti e tornare indietro non è più possibile. Con questa tesi, durissima, il curatore speciale della bimba aveva chiesto ai giudici della Corte d’appello di confermare la sentenza di adottabilità. Tesi evidentemente accolta dai giudici.

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