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    TRUMP E LA DISFIDA DEL RIO GRANDE - IL PRESIDENTE AL CONFINE IN TEXAS: ''IL MURO È UNA COSA MEDIEVALE? PURE LA RUOTA LO È, E FUNZIONANO ENTRAMBI''. MA COL BASTONE DELLO 'SHUTDOWN' TIRA FUORI PURE LA CAROTINA PER LA SILICON VALLEY: ''RENDEREMO PIÙ FACILE I VISTI PER I LAVORATORI SPECIALIZZATI, INCLUSA UNA STRADA PER LA CITTADINANZA. VOGLIAMO INCORAGGIARE LE PERSONE CON TALENTO E GRANDI ABILITÀ''


     
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    1. TRUMP PROMETTE MIGLIORARE VISTI PER LAVORATORI SPECIALIZZATI

     (ANSA) - Il presidente americano Donald Trump annuncia miglioramenti per i visti temporanei H1-B, che consentono alle aziende americane di assumere lavoratori stranieri specializzati, in particolare nell'hi-tech. "I detentori del visto H1-B negli Stati Uniti possono restare certi che sono in arrivo cambiamenti che porteranno semplicità e certezza del loro soggiorno, inclusa una potenziale via per la cittadinanza", ha twittato il tycoon.

    DONALD TRUMP IN TEXAS RIO GRANDE DONALD TRUMP IN TEXAS RIO GRANDE

     

    "Vogliamo incoraggiare le persone con talento e grandi abilità a perseguire possibilità di carriera negli Usa", ha aggiunto. Una notizia che farà felice la Silicon Valley. In campagna elettorale Trump aveva promesso uno stop all'uso di questo tipo di visti per "manodopera a basso costo".

     

     

    1. USA: VICE GOVERNATORE TEXAS, COSTRUIAMO NOI MURO COL MESSICO

     (ANSA) - "Il muro al confine col Messico possiamo costruirlo noi se il governo federale ci rimborsa": e' l'offerta fatta dal vice governatore del Texas Dan Patrick a Donald Trump durante la sua visita al confine col Messico, dove ha incontrato la polizia di frontiera, partecipato ad una tavola rotonda sulla sicurezza, ispezionato il valico ma non le strutture che accolgono gli immigrati.

     

    "Non e' la peggior idea che abbia sentito", ha risposto il presidente, vestito in modo casual e con un berretto in testa recante il suo slogan elettorale "Make America great again". "Ma - ha aggiunto - penso ancora di poterlo fare in modo meno costoso di voi". Il Texas ha 1200 miglia di confine col Messico e la piu' grande sezione di confine senza barriere.

     

     

    1. FUCILI, MINACCE E STRADE STERRATE LO SHOW DI TRUMP LUNGO IL CONFINE

    Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera

     

    Parte dal Rio Grande la campagna elettorale di Donald Trump. Il presidente è partito ieri per il confine con il Messico, sbarcando a McAllen, la cittadina del Texas, diventata il simbolo «dell' emergenza», nel giugno scorso, con i migranti smistati nelle gabbie dei centri di detenzione. «Dicono che il Muro sia medievale. Ebbene lo è anche la ruota. La ruota funziona e pure il muro».

     

    DONALD TRUMP IN TEXAS DONALD TRUMP IN TEXAS

    Da qui dovrebbe passare il primo segmento del Muro trumpiano. Non più cemento, ma lastre d' acciaio da saldare lungo i 320 chilometri che vanno da Brownswille sulla costa fino a Laredo. È uno dei tratti meno protetti della frontiera. Viaggiando in macchina sulla statale 83 si costeggia un terrapieno sormontato da staccionate simili alle barriere anticarro della Seconda guerra mondiale.

     

    Tanto che i tecnici le chiamano «modello Normandia». Una lunga striscia brulla, pattugliata, giorno e notte, da 3.056 agenti della Border Patrol, nel distretto Rio Grande, cui se ne aggiungono altri 1.679 per l' area di Laredo. È uno dei contingenti più numerosi a guardia del border . La protezione naturale, il lungo e tortuoso Rio Grande, è invece controllato dai coyotes, i trafficanti di essere umani. Ancora all' inizio del 2018 chiedevano 100 dollari solo per guadare il fiume; 3.000 per il trasporto fino a destinazione in una città degli Stati Uniti. Adesso le tariffe e gli affari sono almeno raddoppiati .

    NANCY PELOSI CHUCK SCHUMER NANCY PELOSI CHUCK SCHUMER

     

    Nel suo viaggio lampo, due ore circa, Trump si è fatto riprendere nel comando della Us Border Patrol, dove ha partecipato «a una tavola rotonda sulla sicurezza» con fucili e sacchi di dollari. Poi ha fatto un giro tra le strade sterrate verso il fiume, accompagnato dal senatore texano Ted Cruz. È tornato a insistere sui concetti già ascoltati nel messaggio alla Nazione dell' 8 gennaio: i migranti irregolari vanno fermati, così come spacciatori e criminali che arrivano da fuori e minacciano il Paese. Il presidente ha poi ripetuto di «essere pronto, se necessario, a dichiarare lo stato di emergenza nazionale» e quindi a usare i fondi del Pentagono per costruire il Muro.

     

    Il Congresso cerca una via d' uscita: l' ipotesi più quotata ora è che repubblicani e democratici potrebbero votare insieme il bilancio federale per interrompere lo shutdown , la paralisi dell' amministrazione, lasciando a Trump la responsabilità di ricorrere ai poteri speciali. La situazione sta diventando pesante. A Washington c' è stata la prima manifestazione dei dipendenti federali senza stipendio. E il presidente della Federal Reserve Jerome Powell avverte che «uno shutdown prolungato può avere un impatto sull' economia americana».

     

    Ma è ormai chiaro che il presidente non farà un passo indietro. Il Muro è stata la promessa bandiera della candidatura nel 2016: deve essere in qualche modo onorata per aumentare le possibilità di vittoria anche nel 2020. Questo è almeno l' orientamento di Trump, oggi, spinto anche dalle correnti più conservatrici.

     

    donald trump con mitch mcconnell nancy pelosi e chuck schumer donald trump con mitch mcconnell nancy pelosi e chuck schumer

    Non a caso ieri sera il presidente ha rilasciato una lunga intervista a Sean Hannity, conduttore di Fox news , fautore della linea dura. È un calcolo politico insidioso. Dall' elettorato arrivano segnali contrastanti. Per esempio nelle elezioni di midterm, lo scorso 6 novembre, i repubblicani hanno perso proprio nei distretti lungo la linea del Muro.

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