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    TU QUOQUE?! – SILVIO TEME L’EXODUS DI FARSA ITALIA VERSO LA LEGA – OGGI VERTICE CON SALVINI E MELONI – IL CAV FINGE DI ARRABBIARSI PER L’ACCORDO M5S-LEGA PER LA PRESIDENZA DEL SENATO: IN REALTA’ COSI’ FA FUORI PAOLO ROMANI CHE ERA STATO TRA I PRIMI A MOLLARLO PER L’ALLEATO LUMBARD


     
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    Amedeo La Mattina per la Stampa

     

    BERLUSCONI ED IL SUDORE DI SALVINI BERLUSCONI ED IL SUDORE DI SALVINI

    La casa del vertice è sempre quella romana di Silvio Berlusconi ma il nuovo leader del centrodestra che stasera siede al vertice del centrodestra è Matteo Salvini. Il capo della Lega si presenta a Palazzo Grazioli in questa veste dopo il successo del 4 marzo. È il primo incontro dopo il voto che ha cambiato la geografia politica italiana. All' incontro c' è pure Giorgia Meloni, che sperava di fare un risultato migliore ma il 37% della coalizione è fatto anche dal 4,3% di Fratelli d' Italia.

    berlusconi salvini meloni berlusconi salvini meloni

     

    I tre tenteranno di rimanere uniti, a cominciare dall' elezione dei presidenti di Camera e Senato. Berlusconi, come ha sostenuto nell' intervista a «La Stampa» di ieri, ha escluso automatismi, cioè che vadano a M5S e Lega. Vorrebbe far eleggere al più alto scranno di Palazzo Madama Paolo Romani. Sarebbe stato pure disposto a cedere una delle due presidenze al Pd se i dem avessero sostenuto un governo di centrodestra: ipotesi tramontata, di fatto era solo nella testa dell' ex Cavaliere.

     

    renato brunetta paolo romani renato brunetta paolo romani

    Il quale si trova a combattere con una pistola scarica perché il boccino non è più nelle sue mani. Infatti sarebbe passato sopra la sua testa l' accordo per eleggere Giancarlo Giorgetti alla presidenza della Camera e Danilo Toninelli a quella del Senato. Si vedrà se l' accordo reggerà.

     

    annamaria bernini annamaria bernini

    Paolo Romani potrà tornare a fare il capogruppo al Senato, nonostante in molti dentro Fi vorrebbero un rinnovamento e un volto femminile quale quello di Anna Maria Bernini. Un' altra donna sarebbe gradita a Montecitorio (Carfagna o Gelmini), ma alla fine sembra che rimanga Renato Brunetta. Ma sono storie tutte interne a Fi.

    mara carfagna porto cervo mara carfagna porto cervo

     

    Il vero problema degli azzurri è il potere in mano a Salvini. Tutti a parole e in pubblico continuano a dire che Berlusconi è il loro leader, che il risultato del 14% e il sorpasso del Carroccio è tutta colpa del fatto che il loro leader non poteva candidarsi in prima persona. Appena chiudi il taccuino e spegni il registratore, senti tutta un' altra storia: Berlusconi non tiene più botta, Salvini si mangerà Fi in un sol boccone.

     

    osvaldo napoli osvaldo napoli

    E molti di coloro che lo dicono sono pronti a farsi mangiare, ovviamente sono gli eletti del Nord e del Centro dove la Lega ha esondato dai suoi argini tradizionali inondando le case di tutto il centrodestra. Anche se, dicono alcuni azzurri, Salvini da solo non fa il 37%. «È innegabile - spiega Osvaldo Napoli, rieletto alla Camera - che Salvini è il leader del centrodestra: lo dicono i numeri. Ma il 17% l' ha preso all' interno della coalizione di centrodestra. Deve prendere atto che Fi è ancora una forza rilevante».

     

    Salvini si sta un po' immedesimando nel ruolo di leader che tiene unito il centrodestra, sapendo che deve rappresentare quel 37%. Poi però fa l' accordo per le presidenze di Camera e Senato. E fa dire a Giorgetti che le nomine future e i contenuti del Def, Gentiloni dovrà condividerle con loro e i 5 Stelle. Quanto di più lontano dall' idea di Berlusconi.

     

    DI MAIO SALVINI DI MAIO SALVINI

    Comunque oggi i tre leader del centrodestra si guarderanno negli occhi e prenderanno atto che sarà molto difficile varare un esecutivo a guida Salvini. L' ex Cavaliere ha provato a bussare alla porta Dem ma senza successo. Il capo della Lega assicurerà di non essere interessato a un accordo di governo con i 5 Stelle. A cosa prepararsi allora se nemmeno Di Maio dovesse farcela? A nuove elezioni a ottobre con un governo che traghetti di nuovo alle urne, ma con una nuova legge elettorale. Questa volta una qualche forma di premio di maggioranza ci sarà. C' è chi parla pure di aumentare i collegi uninominali fino al 50%.

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