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    PESTE E UNICORNI – UBER HA PRESENTATO I DOCUMENTI PER LA QUOTAZIONE NEL 2019. LA VALUTAZIONE PIÙ RECENTE È DI 120 MILIARDI DI DOLLARI, MA PER GLI ANALISTI SI LIMITERÀ A COLLOCARE IL 21% DELLE SUE AZIONI. TANTO BASTA PER ESSERE LA “IPO” PIÙ RICCA DI SEMPRE – ANCHE LA RIVALE LYFT CORRE A ESSERE LA PRIMA APP DI RIDE SHARING QUOTATA. MA I CONTI? UBER PERDE UN MILIARDO A TRIMESTRE


     
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    1 – UBER ACCELERA LO SBARCO A WALL STREET QUOTAZIONE ENTRO I PRIMI TRE MESI DEL 2019

    Estratto dell'articolo di Francesco Semprini per “la Stampa”

    uber uber

     

    Uber marcia a spasso spedita verso Wall Street dove ha in programma di fare il suo sbarco sui listini azionari con una offerta pubblica iniziale che ha il sapore di un traguardo storico. Un tagliando fondamentale verso la quotazione in Borsa è stato staccato con la presentazione della documentazione alla Securities and Exchange Commission (la Consob americana) nella quale sembra che l' App per servizi auto con conducente possa dare il via libera alla raccolta finanziaria (Ipo) già nel primo trimestre del 2019, a dispetto delle indiscrezioni trapelate negli ultimi mesi che parlavano del secondo semestre dell' anno prossimo.

     

    Le stime

    travis kalanick travis kalanick

    Gli analisti non escludono che quella di Uber potrebbe affermarsi come l' Ipo più ricca di sempre andando a superare il record stabilito da Alibaba nel settembre del 2014. La raccolta del gigante cinese dell' e-commerce fruttò oltre 20 miliardi di dollari (21,4 miliardi) con i quali la società guidata da Jack Ma fece il suo esordio al Nyse.

     

    La più recente valutazione di Uber, in occasione della vendita di quote per 500 milioni di dollari a Toyota, è stata di 76 miliardi di dollari. Tuttavia gli advisor bancari di Goldman Sachs e Morgan Stanley che si occupano dell' operazione, suggeriscono una valutazione di 120 miliardi di dollari, in base alla quale la società di San Francisco potrebbe limitarsi a collocare sul mercato solo il 21% delle sue azioni per diventare l' Ipo più ricca di sempre.

     

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    (…) Il nuovo amministratore delegato Dara Khosrowshahi sta lavorando alacremente da oltre un anno per portare Uber in alto dopo i recenti scandali: dalle accuse di molestie sessuali sul luogo di lavoro a quelle di furto di segreti commerciali a danno di Google vicende che hanno favorito l' uscita di scena del co-fondatore Travis Kalanick. (…)

     

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    2 – UBER RINCORRE LYFT MA SI PREPARA ALL’IPO IN SORDINA

    Chiara Rossi per www.startmag.it

     

    Uber non vuole restare indietro. Due giorni dopo che la rivale più piccola Lyft ha presentato la documentazione per l’offerta pubblica iniziale del 2019, Uber avrebbe fatto lo stesso, secondo il Wall Street Journal.

     

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    LA CORSA PER LA PRIMA APP DI RIDE-SHARING QUOTATA

    Le mosse simultanee sono l’ultimo colpo di una lunga battaglia tra Uber e Lyft, che come dirette concorrenti hanno spesso offerto servizi identici abbinando i rispettivi prezzi. Lyft dovrebbe debuttare in Borsa tra marzo e aprile. In passato il ceo di Uber, Dara Khosrowshahi, aveva ipotizzato la quotazione della società nella seconda metà del 2019. Ma Uber è ansiosa di battere Lyft a Wall Street, secondo fonti vicine al dossier, un segno della competitività radicata della compagnia.

    Lyft Driver Lyft Driver

     

    DOCUMENTAZIONE CONFIDENZIALE

    Uber potrebbe dunque battere Lyft e quotarsi già nel primo trimestre del 2019, ma l’operazione resta per ora in sordina. Venerdì la società di taxi-sharing di San Francisco ha presentato segretamente la documentazione per l’Ipo alla Sec, la Commissione americana di vigilanza sulla Borsa, e alla richiesta di conferma del Journal non ha risposto.

     

    VALUTAZIONE DA CAPOGIRO

    Una cifra strabiliante di 120 miliardi di dollari. È quanto varrebbe Uber al debutto in Borsa secondo le banche statunitensi Goldman Sachs e Morgan Stanley in base a quanto riportato dal WSJ a ottobre. Tra i debutti a Wall Street del prossimo anno, la quotazione di Uber dovrebbe essere la più grande della Silicon Valley, sbaragliando sia la piattaforma di home-sharing Airbnb sia l’app di messaggistica per il posto di lavoro Slack.

     

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    I CAPITALI DI UBER

    Fondata nel 2009 da Travis Kalanick, secondo PitchBook, Uber ha raccolto un totale di quasi 20 miliardi di dollari. Il conglomerato giapponese SoftBank da solo ha investito miliardi nella società per diventarne il maggiore azionista. Gli altri sostenitori chiave della piattaforma di ride-sharing sono Toyota, che ha investito 500 milioni di dollari solo pochi mesi fa, così come gli ultimi investitori T. Rowe Price, Fidelity e TPG.

     

    UNA PERDITA CHE FRENA

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    Tuttavia, i conti lasciano un po’ perplessi. Uber ha perso 1,07 miliardi di dollari nel trimestre concluso il 30 settembre, in aumento del 20% rispetto al secondo trimestre. Le entrate per il terzo trimestre sono aumentate del 5% rispetto a quello precedente contabilizzando un fatturato di 2,95 miliardi di dollari (+38%) rispetto allo stesso periodo del 2017.

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    Bene ma non benissimo se si confronta la crescita con quelle registrate nel secondo trimestre (+63%) e dei primi tre mesi dell’anno (+70%). Un segnale non esaltante per una società non redditizia che si appresta al debutto in Borsa.

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