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    UN FLOP PER DUE – VA IN ROSSO LA SOCIETA’ MESSA IN PIEDI DALLA “STRANA COPPIA” DI MARCO CARRAI E LUIGI BERLUSCONI. LA CGNAL PERDE 560 MILA EURO – L’AMICO DI RENZI ED IL FIGLIO SBACIUCCHIONE DEL CAV CAMBIANO BUSINESS: DAI BIG DATA ALLA FINANZA


     
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    Ettore Livini per la Repubblica

     

    Il patto del Nazareno fatica a decollare anche nella sua evoluzione hi-tech. Cgnal - la società di big data partecipata da Marco Carrai (finanziere vicino a Matteo Renzi) e Luigi Berlusconi - ha chiuso il 2016 in profondo rosso, costringendo i soci a versare mezzo milione per puntellare i conti del gruppo.

     

    silvio luigi piersilvio berlusconi silvio luigi piersilvio berlusconi

    La società, in perdita per 560mila euro, ha deciso di cambiare management e riposizionare il business: al vertice è arrivato Andrea Cosentini, ex - Banca Imi e l' asse verrà spostato verso la finanza. Allo studio c' è già un' alleanza con un importante partner bancario per sviluppare un software che predica i comportamenti degli investitori e in cantiere ci sono pure intese con grandi centri di ricerca internazionali.

     

    Il cambio di rotta - assicurano i documenti interni - ha già iniziato a dare frutti: «Il primo trimestre del 2017 appare incoraggiante e il prossimo esercizio dovrebbe presentare un risultato positivo». La via crucis però, a giudicare dalla prudenza del collegio sindacale, rischia di non essere finita: «Per fronteggiare alcune punte di fabbisogno - scrive la relazione dei sindaci - ci sarà la necessità di ricorrere al finanziamento degli azionisti o ad aumenti di capitale».

     

    matteo renzi marco carrai matteo renzi marco carrai

    I soci insomma, tra cui Ithaca dove secondo indiscrezioni mai smentite ci sarebbero fondi di Berlusconi jr., rischiano di dover rimettere mano al portafoglio in tempi brevi. Cngal è - in teoria - uno dei business più promettenti della scuderia Carrai. Le difficoltà del 2016 sembrano però aver ridimensionato le prospettive iniziali del gruppo: l' assemblea - alla luce delle «contenute dimensioni» del business - ha dato l' ok alla trasformazione da Spa a Srl per «snellire le procedure burocratiche e ridurre i costi dove possibile»

     

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