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    UN GAD DI TROPPO FRA BERSANI E PISAPIA – VOLANO GLI STRACCI FRA LE ANIME DELLA SINISTRA: MDP IMPUTA LA FRATTURA NON AGLI ABBRACCI ALLA BOSCHI, MA A LE POSIZIONI DI LERNER CONTRO D’ALEMA. L’EX SINDACO TEME CHE LA “PREMIATA DITTA” GLI RISERVI SOLO IL RUOLO DI PORTAVOCE DELL’ANTIRENZISMO DI SINISTRA: “QUELLI LI’ STANNO GIA’ PENSANDO ALLE TESSERE…”


     
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    Andrea Carugati per La Stampa

     

    PISAPIA BOSCHI 2 PISAPIA BOSCHI 2

    Poco dopo pranzo Giuliano Pisapia era già in treno per Milano: niente incontro chiarificatore con Roberto Speranza, Enrico Rossi e i vertici di Mdp. La lettura mattutina dei giornali è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: «Troppa sfiducia nei miei confronti, non ci sono le condizioni per fare passi avanti», spiega ai suoi il leader di Campo progressista. Furioso per essere stato definito ancora una volta «ambiguo» sui rapporti col Pd.

     

    orlando dalema bersani boldrini pisapia orlando dalema bersani boldrini pisapia

    «L' abbiamo detto mille volte che il nostro è un progetto autonomo e alternativo al Pd, non ne posso più di passare il tempo a giustificarmi», si sfoga l' ex sindaco di Milano. Poi chiama Speranza per annunciargli il forfait. E dirama una nota firmata (e non è un caso) anche da due esponenti della sinistra Pd come Franco Monaco e Luigi Manconi: «Non c' è spazio per una politica con la testa rivolta all' indietro».

     

    ORLANDO PISAPIA PRODI ORLANDO PISAPIA PRODI

    Dopo la piazza romana del primo luglio, con Pisapia e Bersani sul palco di Santi Apostoli (sotto l' insegna «Insieme»), è il momento più basso nei rapporti tra i due potenziali alleati. Il fidanzamento ha molte probabilità di non sfociare nelle nozze, ma in una velenosa separazione. Di fatto, solo Pier Luigi Bersani e la sua cerchia ristretta lavorano ancora a una ricomposizione.

     

    «Non vedo differenze di fondo nelle nostre impostazioni», mette a verbale Davide Zoggia, bersaniano doc. Anche il capogruppo alla Camera Francesco Laforgia fa il pompiere: «I contatti ci sono ancora...». Speranza deve tenere insieme le varie anime di Mdp che non accettano di farsi dettare la linea «da un gruppetto di amici di Pisapia che nessuno ha mai votato», spiega una fonte. Nel mirino soprattutto Gad Lerner, primo consigliere e protagonista di una gaffe con D' Alema («Quando Massimo dice che il leader è Pisapia, io e Giuliano ci tocchiamo i cosiddetti», aveva detto il giornalista).

    GAD LERNER GAD LERNER

     

    Il problema non è solo il rapporto con Renzi, visto che Campo progressista parla di «netta discontinuità» e Mdp di «discontinuità netta» rispetto agli ultimi anni di governo. Il nodo vero, confermano entrambi i fronti, è su «come costruire il nuovo soggetto politico». Mdp preme per «dare la parola al nostro popolo sui territori», far votare alla base nome, simbolo e una assemblea costituente.

     

    Un passaggio dirimente, «non possiamo decidere al chiuso di una stanza», ripete Speranza. Gli uomini di Pisapia vedono in questa scelta la deriva verso la «costruzione di un piccolo partito». «Invece di parlare al popolo largo del centrosinistra sono già presi dalla voglia di fare tessere, congressi, di pesarsi», spiega Alessandro Capelli, portavoce di Campo progressista. Mdp sta facendo le tessere in giro per l' Italia, e da una conta Pisapia rischia di uscire ridimensionato. Una sorta di portavoce senza le truppe.

    BRUNO TABACCI GIULIANO PISAPIA INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO BRUNO TABACCI GIULIANO PISAPIA INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO

     

    Tutti dicono che un incontro alla fine ci sarà, ma agosto incombe e il rischio è che la situazione resti in stallo fino a settembre. L' idea che circola attorno a Pisapia è di aspettare l' autunno, «per vedere cosa si muove dentro il Pd, se si apre lo spazio per una legge elettorale con le coalizioni», ragiona Bruno Tabacci. «Noi andiamo avanti nel percorso costituente», ribatte Speranza. «Con o senza Giuliano», traduce Arturo Scotto, che pure non esclude una ricucitura.

     

    Solo una «battuta d' arresto», dunque? Da Campo progressista nel pomeriggio arrivano le colombe: «Il rinvio dell' incontro? Una scelta di cautela. Non un addio, ma una sollecitazione alla riflessione comune», spiega Tabacci. «Vogliamo rilanciare il progetto con ancora più forza, ma ora bisogna rallentare», gli fa eco Alessandro Capelli. «Ora serve più generosità».

    SCOTTO ROSSI SPERANZA SCOTTO ROSSI SPERANZA

     

    Dal Pd renziano si moltiplicano gli abbracci e le offerte all' ex sindaco di Milano, mentre Nicola Fratoianni di Sinistra italiana lancia l' idea di una lista di sinistra con Mdp, Civati e Rifondazione. Pisapia ribadisce di non voler fare nessun listone col Pd di Renzi. In ogni caso, dicono i suoi, «Giuliano non molla. Saremo in campo anche senza Mdp».

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