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    IL LAVORO PIU’ BELLO DEL MONDO - VACANZE GRATIS? SI’ MA A CONDIZIONE DI RACCONTARLE SUI SOCIAL - DUE RAGAZZI BARESI HANNO PASSATO 10 GIORNI SENZA SBORSARE UN EURO IN RIVIERA ROMAGNOLA PER FARNE I TESTIMONIAL - LA COPPIA DI FIDANZATI HA BATTUTO ALTRI 20MILA CANDIDATI, PUR AVENDO POCHE DECINE DI FOLLOWER: “CONTA SOLO ESSERE ORIGINALI” - VIDEO


     
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    Elena Tebano per il Corriere della Sera

     

    federico angarano e mirella santamaria 2 federico angarano e mirella santamaria 2

    Quando Federico Angarano, 24 anni, è arrivato a Rimini per diventare il testimonial dell' estate romagnola, aveva aperto il suo account Instagram da appena un mese. Con la sua ragazza, Mirella Santamaria, 25 anni, è diventato lo stesso influencer per un estate: i due ragazzi baresi hanno fatto dieci giorni di vacanze tutto pagato sulla Riviera di Rimini. L' unica condizione: raccontarle sui social. Sono stati selezionati tra 20 mila candidati per la campagna #illavoropiubellodelmondo che da inizio luglio ha totalizzato 20 milioni di visualizzazioni tra Facebook, Instagram e sito.

    federico angarano e mirella santamaria federico angarano e mirella santamaria

     

    Ideata da Giacomo Arcaro di Black Marketing Guru per Silb, Confcommercio Rimini e Apt Emilia Romagna, porta anche in Italia un fenomeno diffuso all' estero: offrire beni e servizi a persone comuni, che altrimenti dovrebbero pagarseli, a patto che poi li mostrino online, in particolare su Facebook e Instagram. Pioniere era stato l' ente del turismo del Queensland, in Australia, che nel 2009 offrì 69 mila sterline al britannico Ben Southall (scelto tra 34.684 volontari di 200 Paesi) per passare sei mesi sulla lussuosa isola di Hamilton. Anche in quel caso l' impresa era pubblicizzata come il miglior lavoro al mondo. Sempre in Australia ma qualche anno dopo, il 1888 Hotel di Sydney offriva un pernottamento gratis a chi avesse oltre diecimila follower su Instagram.

     

    ben southall ben southall

    Lo stesso ha fatto il Nordic Light Hotel di Stoccolma, in Svezia: in quel caso - con il diffondersi dei social network - servivano 100 mila follower su Instagram oppure duemila amici su Facebook per avere sette notti gratis all' anno, e sempre con l' obbligo di condividere. Quest' estate, infine, una catena di birrerie artigianali della Florida, World of Beer, ha selezionato tre «stagisti» pagati 12 mila dollari (più le spese) per visitare locali e festival a tema per 4 mesi, mentre l' agenzia internazionale Thirdhome che affitta case di lusso darà 10 mila dollari al mese a chi visiterà 12 residenze da sogno in 90 giorni.

     

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    «Noi volevamo raggiungere i giovani tra i 18 e i 30 anni, quelli che usano il web - spiega Gianni Indino, presidente di Confcommercio Rimini e Silb Emilia Romagna - e abbiamo pensato che nessuno meglio di loro sa usare i social e apprezzare quello che la nostra Riviera ha da offrire». «Quello che conta è l' autenticità, anche se bisogna sempre essere trasparenti nel comunicare che si sta promuovendo un prodotto - dice Luca Della Dora, Marketing & Innovation Director dell' agenzia We Are Social -. C' è ancora l' idea che per essere un influencer sia necessario avere moltissimi follower. Invece conta di più essere credibili per i consumatori a cui ci si rivolge: conoscerli e interagirci quotidianamente. La gente tende a fidarsi delle raccomandazioni delle persone più che quelle dei marchi».

    nordic light hotel a stoccolma nordic light hotel a stoccolma

     

    Proprio per questo anche quelle comuni possono diventare influencer: «Siamo stati scelti perché il video di un minuto con il quale ci siamo presentati era divertente - racconta Mirella Santamaria. - Certo, probabilmente conta anche essere fotogenici, ma soprattutto avere personalità e uscire dagli schemi». Aiuta pure il fatto che Mirella sia una cosplayer (impersona personaggi di film e serie) e che Federico abbia un' agenzia di servizi online. Conoscono il linguaggio di internet e delle immagini e vorrebbero farne un lavoro vero: «Ci piacerebbe - ammette Mirella - girare per il mondo e raccontare i nostri viaggi sui social».

    FEDERICO ANGANARO E MIRELLA SANTAMARIA FEDERICO ANGANARO E MIRELLA SANTAMARIA

     

    L' appeal del «lavoro più bello del mondo» è che sia un non-lavoro. Per il pubblico, tanto che l' Antitrust ha appena richiamato gli operatori del settore a «rendere chiaramente riconoscibile la finalità promozionale, ove sussistente» di «tutti i contenuti diffusi mediante i social media». Ma anche per i «testimonial», come Mirella e Federico. Per loro vale l' avvertimento del pioniere Ben Southall: «Era il miglior lavoro del mondo ma anche il più frenetico - ha detto di recente all' Independent -. Non sono neppure riuscito ad andare alla festa in mio onore sull' isola: ero troppo occupato a fare interviste».

     

     

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