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    VIAGGIO AL TERMINI DELLA NOTTE - DOPO IL TRAMONTO LA ZONA DELLA STAZIONE DI ROMA PIOMBA NELLA PAURA TRA RAPINE, SPACCIO E DEGRADO – QUANTE CONTRADDIZIONI: DA UNA PARTE LA NUOVA CITTADELLA DEL MERCATO CENTRALE, HOTEL E LOCALI, DALL’ALTRA LE VITE SMARRITE DEI SENZATETTO…


     
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    Paolo Conti per il Corriere della Sera

    TERMINI TERMINI

     

    Via Giolitti è, con via Marsala e piazza dei Cinquecento, uno dei confini della cittadella Termini, il principale snodo ferroviario della Penisola, impegnata in un complesso cambiamento che ne fa un cantiere aperto da mesi. Un palcoscenico di contraddizioni e di contrasti, via Giolitti.

     

    Da una parte la contemporaneità e il benessere: la nuova cittadella del Mercato Centrale, aperta fino a mezzanotte nell' Ala Mazzoniana: un luna park di fritti, paste fresche con mille sughi, specialità siciliane, pesce, sushi, un' aria d' Europa. Più in giù, verso via Turati, svetta la terrazza panoramica dell' Hotel Radisson Blu, con la piscina affacciata sulla Roma contemporanea, location di feste esclusive e meeting di grandi aziende.

     

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    Intorno, la sera, per la strada si precipita nella marginalità, nel degrado. E sono in tanti ad avere paura, camminando da soli. Prendiamo il marciapiede sopraelevato che, di fronte alla stazione, collega la Discoteca Laziale (uno dei più grandi rivenditori romani di cd, dvd musicali, film e videogiochi) al ristorante Hua Qiao, indirizzo per gourmet nella Chinatown romana: Chef Rubio lo considera il miglior cinese della Capitale. Su quell' asse, appena calato il sole, si radunano decine di immigrati, una piccola folla. Alcuni entrano ed escono in uno dei tanti supermercati anonimi spuntati a Roma, tutti uguali e senza identità.

     

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    Hanno zaini e borse. Riportano la merce rimasta invenduta sui banchi improvvisati o per le strade (calzini e fazzoletti stretti in mano, proposti ai passanti dove capita). Altri assembramenti a due passi dal Mercato Centrale sono meno equivoci, addirittura espliciti: rapide strette di mano, qualcuno controlla la propria e la infila in tasca.

     

    Uno scambio?

    Non si tratta di percezioni, non è solo la notte che fa fantasticare di rapine e di droga, basta chiedere al commissariato Viminale. Qualche esempio recente. Venerdì 12 maggio, è notte. Due turisti americani vengono rapinati da due extracomunitari, poi bloccati poco prima dell' alba. Uno dei due, un egiziano di 19 anni, era stato appena scarcerato e torna subito in prigione.

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    Dieci giorni prima un colombiano transessuale era stato pestato a sangue per strada tra le macchine in sosta, lì in piena via Giolitti, nell' indifferenza dei passanti. I poliziotti gli hanno mostrato alcune foto, lui ha riconosciuto gli aggressori, un uomo e una donna romeni, probabilmente gli stavano estorcendo del denaro.

     

    E poi, negli archivi 2017 su via Giolitti, arresti su arresti: spaccio di droga, rapine sempre diverse e sempre uguali, furti nei negozi, roba anche da pochi euro, assalti a colpi di bottiglie rotte contro la polizia impegnata nei controlli. E poi le aggressioni sessuali, nella notte della marginalità: per esempio quella ragazza romena colpita alla testa alle 2 del mattino da un nordafricano, poi fuggito, perché non si lasciava toccare.

     

    Via Giolitti, come via Marsala e piazza dei Cinquecento, è una calamita che attira la disperazione degli Ultimi. All' angolo di via Giolitti c' è il Sottopasso Turbigo. Tra i piloni dormono, nonostante il rimbombo assordante del traffico, quattro senzatetto coperti da piumoni e cartoni da imballo.

     

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    Quella è la loro casa, uno ha accanto un cappello estivo di paglia. Più in là, sull' asse di via Marsala, la povertà, il disagio mentale, l' alcolismo, la solitudine, l' incapacità di farcela, la malattia, hanno creato un immenso albergo all' aperto dove si preparano i giacigli di plastica, ci si lava i denti con le bottiglie d' acqua minerale, si litiga per la priorità di un posto, se capita nascono amori per non restare sempre soli. È la realtà di Termini, tra grande ricchezza e vite smarrite.

     

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