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Andrea Giambartolomei per Il Fatto Quotidiano
Omicidio colposo, lesioni aggravate colpose e disastro.
Da domani la sindaca Chiara Appendino e altre quattordici persone dovranno difendersi da queste accuse per evitare il processo. Nei loro confronti la procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per gli incidenti avvenuti in piazza San Carlo il 3 giugno 2017, quando di fronte al maxischermo con la finale di Champions League, Juventus-Real Madrid, ondate di panico provocarono più di 1.500 feriti e una vittima, Erika Pioletti, deceduta in ospedale dodici giorni dopo i fatti. Sarà certamente un momento difficile per la sindaca dei Cinque stelle.
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Alcuni avvocati delle tantissime persone offese che si costituiranno parte civile nel processo sono pronti a chiedere al giudice di riconoscere il Comune di Torino come responsabile civile: questo significa che, se mai si dovesse arrivare alla condanna di amministratori, funzionari e dipendenti, la Città dovrà risarcire le parti civili e ci sono 396 feriti che hanno sporto querela. Dopodiché, quando il Comune avrà pagato, la procura della Corte dei conti potrà avviare un procedimento per rivalersi sugli amministratori e quindi anche su Appendino.
APPENDINO DI MAIO
Su un altro fronte circa cinquecento persone hanno chiesto un indennizzo direttamente alla Città, ma le compagnie assicurative hanno chiesto all' amministrazione di congelare tutte le trattative per i risarcimenti in corso al momento perché ritengono che l' esito del processo sia molto incerto. Una stima attendibile dei risarcimenti ancora non c' è, ma si ipotizzano diversi milioni di euro da pagare.(...)
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