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    ADDIO ACCONTI – LA LEGA PROPONE L’ABOLIZIONE DEL SISTEMA DI SALDO E ACCONTO PER LE PARTITE IVA DUE VOLTE ALL’ANNO: SARÀ SOSTITUITO DA RATE MENSILI. LA NOVITÀ POTREBBE ARRIVARE SENZA BISOGNO DI ASPETTARE LA RIFORMA DEL FISCO. ANCHE PERCHÉ SUL TEMA C’È LA CONVERGENZA DI ITALIA VIVA E M5S – LE IPOTESI: USCITA GRADUALE DALLA FLAT TAX FINO AI 65MILA EURO E…


     
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    Proteste Partite Iva Proteste Partite Iva

    Luigi Grassia per “La Stampa”

     

    La novità potrebbe arrivare fra poco, senza bisogno di aspettare la riforma fiscale complessiva: si va verso l' abolizione del sistema di saldo e acconto per le partite Iva due volte all' anno, sostituito da pagamenti a rate mese per mese. Sul tema, proposto dalla Lega, c' è la convergenza di Italia viva e del Movimento Cinque Stelle (con qualche distinguo) e potrebbe non essere l' unica novità in arrivo per i lavoratori autonomi.

    partite iva 1 partite iva 1

     

    In vista della prossima legge delega, fra le ipotesi allo studio del Parlamento e del governo c' è anche quella di un' uscita graduale dalla flat tax al 15% per le partite Iva che arrivano a superare la soglia dei 65.000 euro, in modo da permetterne la crescita senza eccessive penalizzazioni.

     

    laura castelli con mascherina laura castelli con mascherina

    A spiegarlo è stata la viceministra dell' Economia, Laura Castelli, fautrice anche di una raitezzazione più morbida delle scadenze della rottamazione, su cui converge il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.

     

    «Gli autonomi che sono in regime forfettario - ha detto la Castelli - sono costretti da una soglia dalla quale una volta usciti pagano una percentuale troppo forte. Bisogna pensare a un' uscita graduale, perché altrimenti rimani costretto in quella soglia che non ti permette di crescere».

     

    tensioni a montecitorio alla protesta dei ristoratori e partite iva 7 tensioni a montecitorio alla protesta dei ristoratori e partite iva 7

    L' idea è allo studio delle Commissioni Finanze - una delle ipotesi è di innalzare il tetto della platea a 100.000 euro di ricavi con un forfait del 20 percento - e potrebbe approdare nel ddl di riforma fiscale che il governo metterà a punto entro luglio.

     

    Prima di allora, probabilmente entro la scadenza del 30 novembre, potrebbe entrare in vigore la novità sugli acconti: pagare la prima tranche tra giugno e dicembre e la seconda tra gennaio e giugno dell' anno successivo.

     

    LUIGI MARATTIN LUIGI MARATTIN

    La Lega ha presentato un emendamento al decreto Sostegni bis, che però è stato giudicato inammissibile, e ha quindi deciso di riproporlo nel decreto Semplificazioni, forte soprattutto del parere dell' Istat che, rispondendo al quesito di Alberto Gusmeroli e Luigi Marattin, ha giudicato nullo l' impatto dell' operazione sulla finanza pubblica.

     

    ernesto maria ruffini ernesto maria ruffini

    Rispetto alla proposta del direttore dell' Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, che proponeva l' abbandono degli acconti con pagamenti mensili in base al fatturato, il Parlamento pensa di mantenere l' attuale modalità di calcolo, diluendola però nei sei mesi successivi, in modo - in particolare per quanto riguarda le seconde tranche - di avere anche i dati definitivi dell' anno e non basarsi, come ora, sulle proiezioni fatte a novembre.

    PARTITE IVA PARTITE IVA

     

    Gli autonomi hanno motivo di discussione non solo riguardo al fisco ma anche sui fondi di sostegno alla categoria. Mancano all' appello addirittura 630 decreti attuativi del governo Conte 2: si tratta di un disastro burocratico che impedisce di erogare quasi 9 miliardi di euro. A denunciarlo è Eugenio Filograna, presidente del movimento Autonomi e Partite Iva. «Carte, scartoffie, timbri e firme, pressoché inutili - dice Filograna - che ritardano l' uso della liquidità, che viene erogata ma poi si blocca in sosta tecnica, spesso per anni o secoli.

     

    QUANDO LAURA CASTELLI INCONTRA MARIO DRAGHI QUANDO LAURA CASTELLI INCONTRA MARIO DRAGHI

    Tutto in barba a milioni di autonomi e partite Iva che da oltre un anno stanno pagando un prezzo salatissimo, per colpa di scelte scellerate di chi all' inizio dell' emergenza sanitaria non ha pensato a mettere in sicurezza chi, come gli autonomi, produce il Pil reale, ma ha preferito studiare nuove alchimie fiscali, come il redditometro, per aumentare le tasse e avviare la solita caccia alle streghe contro i presunti evasori.

     

    La politica ha il dovere di dare risposte ai cittadini e di assumersi le proprie responsabilità di fronte alle inefficienze di un sistema burocratico che ha messo in ginocchio le imprese e i lavoratori autonomi. Fino a quando Noi Autonomi e Partite Iva dovremo ragliare come asini, aspettando che qualcuno si decida a mettere firme e timbri sulle leggi?».

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