1 – IL TRAMONTO DELLA DIVERSITÀ
Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”
luigi di maio vito crimi
Manca solo il condono tombale. Per il resto, ci siamo quasi. La mail interna con la quale i vertici dei 5 Stelle annunciano ai deputati la fine del vigente sistema di rendicontazione rappresenta un altro piccolo segno di ritorno alla normalità. La vita va avanti, non proprio come prima, ma M5S riprende da dove aveva lasciato. Da una mutazione genetica ormai compiuta, che rende la sua presunta diversità un reperto risalente a un' epoca remota. C' era una volta la politica degli scontrini, diretta emanazione del grido «onestà, onestà» che risuonava nelle piazze di Beppe Grillo.
beppe grillo con gianroberto e davide casaleggio
Destava molte ironie, l' imposizione ai propri eletti di restituire al Movimento un importo fisso della diaria da parlamentare, maggiorato di quanto non speso nell' esercizio del mandato, voce quest' ultima che inevitabilmente diventava la più rilevante e veniva passata al vaglio da un Comitato rendicontazioni di ispirazione sovietica incaricato di verificare la natura di ogni cena, di ogni spesa. Era una misura che trasudava giustizialismo e populismo, ma rappresentava comunque un fiore all' occhiello per chi ci credeva.
beppe grillo gianroberto casaleggio
Peccato che seguendola alla lettera, sarebbe stato espulso l' intero Movimento, o quasi. Ora non ci sarà più questo problema. A partire da oggi infatti, M5S entra nell' era della semi-trasparenza, che è un po' come essere a favore dell' Europa e contro l' Europa. Gli onorevoli a 5 Stelle non dovranno più giustificare nulla. Se vogliono, potranno pagare un forfait annuale alla casa madre, più o meno come fanno i colleghi di altri partiti.
TIRENDICONTO
Siccome l' ennesima ritirata da un principio fondativo di M5S non può essere riconosciuta dall' alto, ecco che la scelta ricade su di loro, sui peones, tramite il meccanismo dell' adesione volontaria. Gianroberto Casaleggio amava l' ultimo Gaber, quello di Io non mi sento italiano . I suoi eredi si stanno dimostrando invece molto italiani, e non nell' accezione migliore del termine.
2 – M5S, ADDIO SCONTRINI. CADE L'ULTIMO TABÙ
Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3
GIANROBERTO CASALEGGIO E BEPPE GRILLO FOTO LAPRESSE
Scontrini, addio. I Cinque Stelle chiudono definitivamente un' epoca. Le rendicontazioni finiscono nel cassetto. Dopo un dibattito lungo quasi due anni, iniziato durante la campagna elettorale per le Politiche, cade l' ultimo tabù. Una decisione attesa, ma il passo finale ugualmente suona come un segnale. I parlamentari del Movimento le avevano messe nel mirino già da qualche mese e avevano chiesto modifiche al regolamento adducendo le scuse più svariate.
CARLA RUOCCO ALESSANDRO DI BATTISTSA VIRGINIA RAGGI LUIGI DI MAIO
Giovedì con una email il capo politico reggente Vito Crimi ha dato il via libera a una nuova forma di regime per le restituzioni: un «forfettario» che prevede voci e oneri diversi, ma che permette di non rendicontare nulla. Il metodo attuale prevede un importo minimo mensile di duemila euro, più una quota di mille euro per gli eventi, trecento per le spese di Rousseau e la restituzione di «tutto ciò che non è speso, oltre l' indennità e la diaria forfettaria». Questa voce nel nuovo sistema non compare e la quota eventi viene inglobata in un forfettario onnicomprensivo.
di battista di maio
Unica differenza: spunta la voce per sostenere l' evento Italia 5 Stelle, 250 euro mensili da versare in un' unica soluzione annuale. Sono 3.300 euro al mese contro 3.550 ma senza scontrini, appunto. I due metodi di rendicontazione sono paralleli e saranno deputati e senatori a scegliere se adottare il nuovo sistema o mantenere quello attuale.
Quello che è certo è che la linea dura sui furbetti della restituzioni nel Movimento è destinata ad andare avanti.
grillo fico di maio di battista
Entro il 6 giugno i ritardatari sono tenuti a versare i corrispettivi di fine 2019. Ed entro il 30 giugno dovranno saldare le quote fino ad aprile. La data di metà anno segna in realtà uno spartiacque: anche qui potrebbe cadere la tagliola delle espulsioni. La pattuglia dei ritardati a rischio ora è composta da una ventina di parlamentari (su 298 totali), ma solo cinque hanno oltre sei mesi di mensilità arretrate da restituire. Un nuovo ultimatum nei fatti che ha già fatto storcere il naso nel gruppo. «Si ricordano di noi solo quando si tratta di guardare ciò che interessa a loro e non quando si tratta di ascoltare le proposte», dice un Cinque Stelle.
ignazio corrao
PAGINA DI ROBERTO FICO TIRENDICONTO
Intanto ieri sui social c' è stato un inedito scambio. Protagonisti l' europarlamentare M5S Ignazio Corrao e il leader della Lega, Matteo Salvini: Corrao ha espresso solidarietà all' ex ministro per il caso delle chat dei magistrati, in cui si parla di attacchi all' ex ministro. Che ha poi risposto a Corrao: «Non posso che ringraziare per il pensiero».