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    AL COMANDANTE NON SI COMANDA - DE FALCO: ''DI MAIO DICE CHE MI CACCIA? ANCHE LUI È HA UNA SCADENZA''. IL SENATORE M5S VUOLE VOTARE GLI EMENDAMENTI DI PD-LEU-FORZA ITALIA AL DECRETO SICUREZZA. ''QUI BISOGNA CAPIRE CHI È CHE STA FUORI E CHI STA DENTRO. IL CONTRATTO DI GOVERNO NON DICE QUELLO CHE VIENE SCRITTO NEL DECRETO SICUREZZA. CI È STATO DETTO CHE ERA IMMODIFICABILE E ORA CI SI DICE CHE SIAMO FUORI PERCHÉ DICIAMO QUELLO CHE DICEVAMO IN CAMPAGNA ELETTORALE"


     
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    gregorio de falco 5 gregorio de falco 5

     

    ANSA

     

    "Se, come mi auguro, non verrà posta la fiducia al dl sicurezza chiederò di sottoscrivere alcuni emendamenti presentati da altre forze politiche di cui condivido il contenuto: da Leu al Pd fino a Fi. E se questi emendamenti verranno bocciati chiederò di fare una dichiarazione di voto in dissenso al gruppo". Lo dice il senatore M5s Gregorio De Falco che aggiunge: "Se metteranno la fiducia vedremo. Io confido molto nelle parole di Di Maio che ha detto che alcune correzioni al dl sicurezza potranno essere decise in Aula".

     

    Nel dettaglio il senatore M5s sarebbe intenzionato a votare "se me ne daranno modo" un emendamento soppressivo dell'articolo che prevede il superamento degli Sprar di Luigi Vitali di Fi, e poi alcuni emendamenti presentati da Loredana De Petris di Leu e di Francesco Verducci del Pd.

     

    DE FALCO DI MAIO DE FALCO DI MAIO

    "La dialettica fa parte della normale natura del Movimento" ma "il contratto di governo è stato approvato dal 94 per cento degli iscritti. Il 6 per cento contrario si riflette ovviamente anche nel nostro gruppo parlamentare". Lo dice il capo politico e vicepremier M5s luigi Di Maio intervistato da Bruno Vespa dove avverte: "attenzione. Non si può accettare che vengano presentati ottanta emendamenti nella speranza che alla fine ne vengano approvati un paio.

     

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    Questo può farlo chi sta all'opposizione, non la maggioranza. Se accettassimo questo modo di procedere, faremmo passare per sciocchi tutti quelli che non si comportano in questo modo. Sto cercando perciò di tutelare gli altri parlamentari". Al tempo stesso, Di Maio dice non meravigliarsi perché "nel Movimento certe cose possono accadere e sono accadute in passato. L'importante è rispettare il programma e il contratto di governo di fronte agli italiani".

     

    "Ci buttano fuori? - si chiede De Falco - Quando Di Maio dice o con me o fuori afferma un'idea padronale di un Movimento in cui oggi sembra venire meno la dialettica e la capacità di ascolto e risposta. Inoltre si dovrebbe tenere presente che nel Movimento non c'e' spazio per professionismi della politica. Qualcuno si dovrebbe ricordare che il secondo mandato è il raggiungimento del limite. Dobbiamo ricordarci che abbiamo tutti accettato di avere una data di scadenza".

    GREGORIO DE FALCO GUIDA LA CAPITANERIA DI PORTO Di LIVORNO GREGORIO DE FALCO GUIDA LA CAPITANERIA DI PORTO Di LIVORNO

     

     "Non siamo noi ad essere fuori dal contratto di governo che prevede sulla sicurezza il rispetto dei principi costituzionali. Il timore che non li rispetti non è solo nostro, illustri giuristi lo confermano" aggiunge il senatore contrario ad alcuni aspetti del dl sicurezza.

     

    "Qui bisogna capire chi è che sta fuori e chi sta dentro. Di Maio ci chiede il rispetto della maggioranza ma io gli pongo la stessa domanda. Noi abbiamo un mandato e il contratto di governo non dice quello che viene scritto nel dl sicurezza sul tema: sul contratto c'è scritto anzi che avremmo cercato di incentivare gli Sprar" sottolinea il senatore che continua: "non è questo il modo di fare. Non c'è stato, se pur richiesto, un confronto sul tema. Ci è stato detto che il decreto era immodificabile e ora ci si dice che siamo fuori perché diciamo quello che dicevamo in campagna elettorale".

     

    salvini di maio salvini di maio

    Per il senatore l'accordo di governo tra lega e M5s non dovrebbe essere una sommatoria di provvedimenti graditi all'uno o all'altro: "Bisognerebbe fare una sintesi altrimenti rischiamo di avere due governi, non uno, ognuno dei quali che tende ad affermare i suoi temi". Quanto invece ad una sintesi interna per De Falco "l'assemblea congiunta ormai arriva troppo tardi" ed anche quella della scorsa settimana saltata per impegni d'Aula "sarebbe stata comunque tardiva: bisognava chiarirsi le idee sull' immigrazione molto prima".

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