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    SE NON POSSIAMO BATTERE L'EPIDEMIA, SILENZIAMO QUELLI CHE ROMPONO LE PALLE SUL VIRUS - AL VIA LA RIFORMA DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO: NUMERO RIDOTTO DI COMPONENTI (OGGI SONO 26) E NUOVE REGOLE SULLA COMUNICAZIONE - IL CHE VUOL DIRE: SILENZIARE GLI SCIENZIATI PER EVITARE DICHIARAZIONI CHE METTANO IN IMBARAZZO LA POLITICA - ANCHE SE WALTER RICCIARDI E GLI ALTRI VIROLOGI DA OSPITATA TV NON NE FANNO PARTE


     
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    agostino miozzo agostino miozzo

    Fiorenza Sarzanini per il "Corriere della Sera"

     

    Un numero ridotto di componenti e una linea di comunicazione unitaria per evitare sovrapposizioni e soprattutto fughe in avanti rispetto alla strategia e alle scelte di governo. Con l' arrivo dell' esecutivo guidato da Mario Draghi cambia il Comitato tecnico scientifico. La struttura creata il 5 febbraio di un anno fa, appena pochi giorni dopo la dichiarazione di stato di emergenza per l' epidemia da coronavirus, sarà più snella ma avrà lo stesso perimetro d' azione.

     

    I MEMBRI DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO I MEMBRI DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO

    Come già accade adesso continuerà a rispondere ai quesiti del governo sulle scelte per contrastare i contagi, sulle chiusure e sulle riaperture delle attività. Fornirà pareri su strategie e protocolli messi a punto dai vari settori: dai negozi allo sport, dalle scuole ai luoghi dello spettacolo, dalle aziende ai locali pubblici.

     

    A cambiare dovrà essere l'immagine esterna. Perché - come hanno sottolineato durante il primo incontro avvenuto lunedì i ministri della Salute, Roberto Speranza, e degli Affari regionali, Mariastella Gelmini - «in un momento così delicato per il Paese non bisogna confondere i cittadini inviando messaggi diversi e a volte contraddittori».

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    Una decisione potrebbe essere presa entro la fine della settimana, dopo che il governo avrà ottenuto la fiducia in Parlamento. I ministri competenti e i capidelegazione dei partiti incontreranno il presidente Draghi proprio per fissare le linee di intervento. «Il Cts è da rinforzare più che da cambiare, serve energia nuova», puntualizza il leader della Lega, Matteo Salvini. E già questo fa capire che si cercherà di limitare il numero ma sempre mantenendo alte le diverse competenze, del resto già presenti con esponenti dei vari settori: da quello strettamente sanitario, a quello organizzativo.

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    Uno dei punti fondamentali riguarderà la strategia di comunicazione. In realtà bisogna dire che tra i membri del Cts - coordinati da Agostino Miozzo - ci sono i professori dell' Istituto superiore di sanità - Silvio Brusaferro, Luigi Ippolito e Franco Locatelli - e numerosi altri esperti che generalmente cercano di tenersi fuori dalle polemiche, sia pur con qualche eccezione. Il professor Walter Ricciardi, che continua a essere bersaglio di critiche per le sue esternazioni, non fa parte del Cts.

     

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    Numerosi altri epidemiologi e virologi, spesso protagonisti di scontri in tv, non hanno nulla a che fare con l'organismo, eppure vengono spesso identificati con il Comitato. Ed è proprio questo che ora si vuole evitare. Anche perché la morsa del Covid 19 non sembra allentarsi e nelle prossime settimane sarà necessario mettere a punto una strategia di intervento che non lasci spazi interpretativi.

     

    E soprattutto non dia adito a equivoci su quale debba essere la linea da seguire. Al momento i componenti sono 26, sono dipendenti dallo Stato e non percepiscono lo stipendio. È stato Miozzo a spiegare più volte il compito del Cts: «I nostri pareri hanno valenza scientifica, servono a supportare le decisioni politiche». Sarà ancora così, ma appare scontato che il numero dei consulenti sarà ridotto.

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