Rosario Dimito per “il Messaggero”
ENRICO LAGHI
Al Mise il week end servirà per riflettere e ponderare la relazione dei commissari di Alitalia pervenuta in bozza nella tarda serata di venerdì scorso ed esprimersi probabilmente domani per il via libera alla nuova fase. Nel concedere una proroga (la settima) a Fs ed Atlantia che hanno richiesto altre otto settimane, Enrico Laghi, Daniele Discepolo, Stefano Paleari hanno tracciato un percorso accelerato al negoziato lungo un sentiero ristretto, da realizzare sotto la loro regia che è il fatto nuovo e sensazionale della vicenda.
I tre amministratori straordinari vogliono prendere la guida del negoziato perché «sconcertati della evidente originaria sottovalutazione della complessità dei temi da affrontare e dei tempi per superarli». Gli attuali gestori della procedura si erano presi 72 ore, rispetto alle 48 previste, di analisi della lettera con le richieste di Fs e Atlantia attraverso un confronto tecnico serrato tra loro, concluso con una decisione unanime.
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Dopo un anno di negoziato, a questo punto, dopo la lettera di Fs, la nota tecnica in cui si descrive lo stato dell'arte della trattativa e i punti ancora aperti insieme alla lettera di Atlantia, è possibile «ritenere che Fs e i partner individuati, abbiano effettivamente ulteriormente progredito nello studio dell'operazione», si legge nelle 11 pagine della relazione, anticipata ieri da Il Messaggero.
Si evince da questo ed altri passaggi che per i commissari, dato il tempo ristretto per chiudere, la cordata deve comprendere Delta che è al tavolo oggi, nonostante siano richiesti alla compagnia Usa altre modifiche agli accordi, come l'aumento della quota del 10% e la disponibilità a coinvolgere Newco Az in Blue Sky con lo stesso ruolo degli altri (Atlantia, Air France KLM, Virgin Atlantic). Eppure Atlantia, in mezzo alle polemiche sulle concessioni, adesso mostra di apprezzare di più l'ipotesi Lufthansa che, la prossima settimana, dovrebbe formulare una proposta più concreta di intervento nell'equity della Newco Az.
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IL DETTAGLIO DEL FABBISOGNO
Ma potrebbe essere tardi, perché per i commissari è necessario aprire un «confronto diretto per ridurre sia il tempo indicato da Fs per la conclusione del confronto interno fra i partner, sia i tempi di attuazione delle prime misure previste dal piano industriale definitivo».
La presenza dei commissari al tavolo permetterà anche di abbassare «i tempi della successiva negoziazione sulle conseguenti variazioni da apportare al contratto» e «agevolare il superamento dei punti ancora aperti», mettendo a fuoco «alcune problematiche relative ai profili comunitari dell'operazione che non sembrano essere stati compiutamente considerati nella Nota tecnica».
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Inoltre «è necessario favorire l'adozione da parte dei commissari, dopo la presentazione dell'offerta e della firma del contratto, di interventi gestionali coerenti con il nuovo piano industriale degli offerenti». Per traghettare Alitalia verso la Newco Az, come richiesto da Fs e Atlantia, «occorre sia assicurata l'operative delle società in procedura». Per questo i gestori attuali chiedono al governo «di assumere con immediatezza misure straordinarie« per mantenere in vita Alitalia fino a marzo 2020, vale a dire «ulteriori risorse, a titolo oneroso, per un importo non inferiore a 400 milioni». Questa liquidità si aggiunge ai 900 milioni erogati oltre un anno fa.
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LA GESTIONE CORRENTE
La stima del nuovo fabbisogno, scrivono i commissari, nasce dalle previsioni di uscita nei prossimi mesi. La gestione corrente potrebbe assorbire circa 270 milioni, più ci sono gli interessi sul prestito ponte attuale di 145 milioni, il saldo di debiti scaduti (115 milioni), altri 10 milioni di spese minori e infine da 30 a 55 milioni di spese straordinarie ed urgenti che potrebbero sorgere. In totale circa 595 milioni (variabili a seconda delle spese urgenti) da cui vanno sottratti i circa 160 milioni della liquidità a fine settembre.
Di qui i 400 milioni di nuova finanza (rispetto ai 350 milioni che il governo si apprestava a concedere) che, scrivono i commissari, non verrebbero interamente utilizzati qualora, in conclusione delle trattative in corso, si ritenesse di non procedere più con la cessione e affidare al tribunale il destino della compagnia. Quest'ultima però è un'eventualità che al momento tutti sembrano voler scongiurare.
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