• Dagospia

    ALITALIA, UN’ALTRA BEFFA DA 600 MILIONI - MAI COME IN QUESTO TRAGICO MOMENTO, LA NAZIONALIZZAZIONE È UNA PRESA PER IL CULO PER COLORO CHE VEDONO SGRETOLARSI ATTIVITÀ TALORA MODESTE E ARTIGIANALI, MA NELLE QUALI AVEVANO INVESTITO TUTTA LA PROPRIA VITA. ASFISSIATI DAL FISCO E DALLA BUROCRAZIA, TENEVANO BOTTA COME POTEVANO, SENZA SANTI IN PARADISO MENTRE ALITALIA VA AVANTI, DA ANNI, DI PRESTITO-PONTE IN PRESTITO-PONTE. A SPESE NOSTRE


     
    Guarda la fotogallery

    Alberto Mingardi per “la Stampa”

     

    ALITALIA ALITALIA

    Nel decreto che dovrebbe mitigare le conseguenze del coronavirus sull' economia italiana trovano posto 600 milioni per Alitalia, destinata a tornare sotto il controllo pubblico. Era proprio necessario? Mai come in questo momento, quando registrare quotidianamente morti e contagi ci costringe alla conta dei letti in terapia intensiva negli ospedali, dovrebbe esserci chiaro che i soldi del contribuente vanno usati con oculatezza.

     

    ANDREA GIURICIN, LE PERDITE DI ALITALIA E GLI UTILI DI FERROVIE ANDREA GIURICIN, LE PERDITE DI ALITALIA E GLI UTILI DI FERROVIE

    L' epidemia si sta trasformando in una recessione epocale e tutto ciò che viene fatto per contenerla ha, purtroppo, un impatto devastante sul settore produttivo. Servizi e turismo saranno fra i comparti più danneggiati, nel breve e probabilmente anche nel medio termine.

     

    La nazionalizzazione di Alitalia è una beffa per coloro che vedono sgretolarsi attività talora modeste e artigianali, ma nelle quali avevano investito tutta la propria vita. Asfissiati dal fisco e dalla burocrazia, tenevano botta come potevano, senza santi in paradiso. Da quando nel 2017 i dipendenti hanno determinato, votando contro l' accordo che azienda e sindacati avevano messo a punto, il disimpegno di Etihad, Alitalia va avanti di prestito-ponte in prestito-ponte, nonostante la disciplina europea degli aiuti di Stato. Quattrini che dovevano consentire il matrimonio con un altro vettore o la reincarnazione in una nuova realtà partecipata da altre aviolinee.

     

    Giuseppe Leogrande Giuseppe Leogrande

    Il trasporto aereo è un terreno di gioco difficile e lo è per tutti, anche per imprese che nel corso degli anni sono riuscite a scarnificare i loro costi, con modelli di gestione che hanno fatto dell' essenzialità una virtù. I primi colpi inferti dal Covid19 alla globalizzazione si vedono nella drastica riduzione del traffico aereo e ferroviario (meno 90% nelle stime di Andrea Giuricin). Una mannaia che non risparmia nessuno.

     

    ALITALIA RENZI ALITALIA RENZI

    Esistono certamente situazioni particolari da tutelare: per esempio i collegamenti con le isole. Non si capisce perché non sia possibile farlo mettendo a gara i servizi che devono garantire la continuità territoriale e invece lo Stato debba caricarsi della proprietà di tutta un' impresa. La situazione in cui versa Alitalia deriva da una difficoltà di gestione che la politica ha esacerbato, quando ancora la sua presenza nell' azionariato si limitava al chip messoci dalle Poste.

     

    ALBERTO MINGARDI ALBERTO MINGARDI

    E' improbabile che lo Stato azionista possa realizzare quella radicale ristrutturazione di cui Alitalia avrebbe bisogno per continuare a volare. E' prevedibile del resto che la prima preoccupazione sia tutelare i livelli occupazionali, costi quel che costi.

     

    Qual è la strategia che dovrebbe portare l' azienda al rilancio? Annaspano a traguardare il loro futuro imprenditori privati col coltello fra i denti, ci sia consentito di dubitare che i manager nominati dal Tesoro sapranno mettere in campo pensieri particolarmente lungimiranti.

    Perché dovrebbero, del resto? L' esperienza insegna che quando il gioco si fa duro ci pensa Pantalone.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport