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    ALL’AMICA TRAPANATA! MA QUALE EROE ROMANTICO, UGO FOSCOLO ERA UN MANDRILLONE - AL CULMINE DEI VELOCI AMPLESSI, CONSUMATI AL CHIARO DI LUNA, AL ROMBO DEL CANNONE O IN UN PALCO DELLA SCALA, IL POETA DI ZANTE CONFESSO’: “IO NON POSSO AMARE SE NON ALTAMENTE, ARDENTEMENTE, FORSENNATAMENTE FORSE” – OSSESSIONATO DALLA GLORIA, IL RIBELLE FOSCOLO USO’ LE SUE DONNE PER… - IL LIBRO CON "IL CATALOGO" DELLE CONQUISTE


     
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    FOSCOLO FOSCOLO

    Roberto Coaloa per Libero Quotidiano

     

    Giorgio Leonardi nel suo nuovo saggio dedicato alla vita dell' autore dei Sepolcri, Ugo Foscolo. Imprese, amori e opere di un ribelle, pubblicato da Edizioni della Sera (pagg. 206, euro 17, prefazione di Tomaso Kemeny), mostra il poeta di Zante come un grande maudit, avant la lettre. È una biografia che si legge d' un fiato e sembra la sceneggiatura ideale per un film di successo; il protagonista è unico, lo sappiamo già: "eroe" tra i due secoli l' uno contro l' altro armati.

     

    L' opera di Leonardi, però, è davvero innovativa e ci fa riscoprire lo scrittore amato e odiato nel periodo della scuola. Dimenticatevi quel Foscolo! Leonardi nel suo volume, scritto con brio e raffinatezza, ricorda del letterato soprattutto le debolezze che segnarono una vita controcorrente e tragica: quella di un semidio da romanzo d' altri tempi, con una personalità sopra le righe.

     

    Il poeta di Zante, fuori dalla storia, quella grande, che lo vede polemizzare con Napoleone, fuori dalla Repubblica delle Lettere, in cui lo scrittore primeggia come nessun altro del periodo, appare come un moderno obsédé sexuel.

     

    Isabella Teotochi Albrizzi - conquista di foscolo Isabella Teotochi Albrizzi - conquista di foscolo

    Mandrillone incontentabile, satiro malinconico adorato dalle donne, Foscolo è il Don Giovanni del secolo romantico. Nel campo delle conquiste e dei veloci amplessi, consumati al chiaro di luna, al rombo del cannone o in un palco della Scala, a Foscolo - che confessa «Io non posso amare se non altamente, ardentemente, forsennatamente forse» - non basta neanche il catalogo di Leporello.

     

    LO SCIUPAFEMMINE Proviamoci, sfogliando l' aggiornato "catalogo" di Leonardi. Teresa Pickler Monti, Cornelia Barbara Rossi Martinetti, Isabella Teotochi Albrizzi, Isabella Roncioni Bartolommei, Fanny Hamilton (madre, avvolta nel mistero, dell' ancor più imperscrutabile Floriana Foscolo), Caroline Russel (un amore londinese), Francesca Giovio Vautré, Quirina Mocenni Magiotti, Antonietta Fagnani Arese, Luisa Stolberg d' Albany, Marzia Martinengo Cesaresco Foscolo, ossessionato dalla gloria (prima quella militare, poi quella letteraria), usa le sue donne per un primitivo sfogo, campanello d' allarme di un' insoddisfazione continua della vita, che riserva al grande poeta dopo ogni ascesa una fatale caduta.

     

    FOSCOLO COVER FOSCOLO COVER

    Non cerca moglie, e come potrebbe sempre assillato da debiti? Il demone di Foscolo è la letteratura: scrive e raduna libri.

     

    Povere donne! Foscolo le seduce e poi, come il Don Giovanni di Mozart, scompare nel nulla. Le abbandona con abilità, anche quando sono ricche, soprattutto se sono giovani.

    Leonardi racconta, ad esempio, del "grande" amore di Foscolo per Francesca dei conti Giovio, casata originaria di Como cui appartenne peraltro il noto umanista Paolo. «In questa vicenda sentimentale - spiega Leonardi - Foscolo dimostrò nella maniera più lampante la sua difficoltà a stringere legami seri con le persone dell' altro sesso, cercando in fondo di scansare sempre le responsabilità derivanti da una relazione stabile e sincera». A Francesca scrive il 19 agosto 1809 una lettera in cui offre di sé la sensazione di un uomo a cui è forse sfuggita di mano la situazione.

    FOSCOLO E L'AMICA RISANATA FOSCOLO E L'AMICA RISANATA

     

    Confessa (ovviamente con una punta d' insincerità) di amarla («in mezzo alla disperazione dell' amor mio, io sapeva d' essere amato, e amato da voi!») ma, al tempo stesso, di accorgersi che lei lo ama di più, e di non poter accettare quel suo grande amore. In più, scrive Foscolo, pensa che il padre di Francesca soffra per l'«ingrata perfidia» del poeta.

     

    LA PUNIZIONE DIVINA Incorreggibile Ugo Foscolo! Improvvisamente, quindi, l' uomo spregiudicato che ha amato e concupito a ripetizione donne sposate, e che ha già insidiato una promessa sposa (la Roncioni), nutrirebbe uno scrupolo morale, sapendo che la relazione potrebbe non essere gradita al genitore di lei? Non risulta evidentemente troppo credibile. Liquidata l' incombenza della povera Francesca, Foscolo rientrerà nel tourbillon del «letamaio» di Milano.

     

    Per poco: i demoni lo puniscono, come accadde a Don Giovanni. Cinque anni più tardi sceglie l' esilio dall' Italia. Morirà nei pressi di Londra, dopo aver dilapidato il patrimonio della figlia, a 49 anni, il 10 settembre 1827.

    LE MUSE DI FOSCOLO LE MUSE DI FOSCOLO

     

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