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    ALLA FACCIA DELLA TRASPARENZA - I PARTITI COME AL SOLITO FANNO IL GIOCO DELLE TRE CARTE SULLE DONAZIONI: IL PIÙ RICCO È IL M5S CHE NEL 2020 HA INCASSATO QUASI 8 MILIONI - GRAN PARTE DEI SOLDI È IN REALTÀ UNA PARTITA DI GIRO, PERCHÉ ARRIVA DA PARLAMENTARI E MINISTRI: LA PIÙ GENEROSA È LA BONINO - DAI DATI DEI COMITATI PERÒ NON SI RIESCONO A SCOVARE I POTENZIALI CONFLITTI DI INTERESSI DEI 129 POLITICI CHE DICHIARANO LEGAMI CON 217 AZIENDE...


     
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    Giuseppe Salvaggiulo per “La Stampa

     

    vito crimi reggente del m5s by osho vito crimi reggente del m5s by osho

    Nel 2020 il Pil italiano è calato del 9%, quello dei partiti del 22%. Hanno ricevuto 21 milioni di euro di donazioni private (il canale di finanziamento rimasto assieme al 2 per mille, una volta abolito quello pubblico), contro i 27 dell'anno prima. Gran parte delle donazioni (circa 17 milioni) è in realtà una partita di giro, perché proviene dai parlamentari. Il Movimento 5 Stelle è il partito più «ricco».

     

    rousseau rousseau

    Secondo Transparency International Italia, che da tre anni raccoglie, elabora e rende fruibili i dati sul sito www.soldiepolitica.it, la via della trasparenza è ancora lastricata di buone intenzioni: le informazioni sui donatori sono parziali e il ruolo di fondazioni, associazioni e comitati resta opaco.

     

    Nel 2020 i 21 milioni di euro provengono da 1500 donatori che hanno effettuato 12 mila erogazioni. Come nel 2019, sul podio dei beneficiari Movimento 5 Stelle (7,9 milioni), Lega (6,2) e Pd (2,4).

     

    EMMA BONINO - VOTO DI FIDUCIA A MARIO DRAGHI EMMA BONINO - VOTO DI FIDUCIA A MARIO DRAGHI

    Il principale donatore è il Comitato Iniziative 5 Stelle. Creato nel 2019 per organizzare la kermesse «Italia 5 Stelle», ha girato al Movimento 140 mila euro. Questo comitato fa parte della galassia di sei tra fondazioni e associazioni (tra cui Rousseau) che circonda il Movimento, alimentandolo sia dal punto di vista politico che finanziario, in modo non del tutto trasparente.

     

    Ben 17,7 milioni su 21 arrivano ai partiti da parlamentari o ministri. Tra le persone fisiche, i principali donatori sono la senatrice Emma Bonino (68 mila euro a +Europa e 45 mila a Radicali Italiani), l'imprenditore Lupo Rattazzi (105 mila euro a Italia Viva), la senatrice Vilma Moronese (73 mila euro al Movimento 5 Stelle, da cui è stata espulsa dopo il no al governo Draghi), il senatore e tesoriere di Forza Italia Alfredo Messina (72 mila euro al suo partito), l'industriale Gianfelice Rocca (100 mila euro ad Azione di Calenda), il senatore M5S Vito Petrocelli (67 mila euro al suo partito).

     

    VITO petrocelli VITO petrocelli

    Tra le persone giuridiche, la Fondazione Arvedi Buschini (100 mila euro ad Azione), la berlusconiana Fininvest (100 mila euro a Forza Italia), l'azienda di imballaggi Seda Italy (67 mila euro a Forza Italia).

     

    Donazioni lecite e trasparenti. Meno trasparente l'operato di fondazioni, associazioni e comitati, che intermediano circa 8 milioni di euro. Benché la legge «spazzacorrotti» abbia esteso gli obblighi di rendicontazione anche a questi soggetti, solo nove su un centinaio li assolvono in parte e solo cinque in pieno.

     

    luigi di maio alfonso bonafede flash mob del movimento 5 stelle per l'approvazione della spazzacorrotti 13 4 luigi di maio alfonso bonafede flash mob del movimento 5 stelle per l'approvazione della spazzacorrotti 13 4

    Anche i partiti, nel loro piccolo, s'arrangiano. Quindici su 21 pubblicano dati dei donatori per lo più parziali (il che rende incerta l'identificazione) e aggregati in formati eterogenei, non estraibili (tipo schermate in jpeg) e difficilmente incrociabili con i potenziali conflitti di interessi dei 129 parlamentari e ministri che dichiarano legami con 217 aziende, per lo più nei settori immobiliare, finanziario e turistico.

     

    Motivo per cui Transparency chiede (invano, finora) un regolamento che precisi gli standard di trasparenza per partiti e fondazioni, sbarrando le scorciatoie ai furbetti.

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