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    UN CALCIO ALLA POVERTÀ – A BAGHDAD SARÀ COSTRUITO LO STADIO PIÙ GRANDE DEL MONDO, OSPITERÀ 135MILA SPETTATORI ED È UN REGALO DEI SAUDITI ALL’IRAQ PER ALLONTANARE IL PAESE DALL'ABBRACCIO IRANIANO – LA DECISIONE DI RE SALMAN DOPO UN’AMICHEVOLE A MARZO – AVRÀ COME SIMBOLO UNA GIGANTESCA TESTA DI LEONE, VISIBILE A CHILOMETRI DI DISTANZA...


     
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    Giordano Stabile per “la Stampa

     

    IL PROGETTO DEL BABYLON STADIUM IL PROGETTO DEL BABYLON STADIUM

    All'inizio di marzo, dopo la travolgente vittoria per 4 a 1 della Nazionale irachena su quella saudita, il premier Haider al-Abadi ha ricevuto una telefonata non attesa. Dall'altra parte del filo c'era Re Salman. Si complimentava per la prestazione, un'amichevole che aveva messo fine a quasi trent'anni di embargo ai match internazionali in Iraq.

     

    Ma l'intenzione era un'altra. Il sovrano dell'Arabia Saudita e il leader iracheno hanno stretto un rapporto privilegiato dopo la visita di Al-Abadi a Riad nel giugno dell'anno scorso. Una rivoluzione, perché, dall' invasione del Kuwait da parte di Saddam Hussein nel 1990, Iraq e Arabia Saudita hanno vissuto tre decenni di rapporti conflittuali, persino peggiorati dopo l'abbattimento del raiss e l'ascesa al potere degli sciiti.

     

    lo stadio al rayyan lo stadio al rayyan

    L' Iraq si è ritrovato nell'abbraccio sempre più stretto dell'Iran e Al-Abadi, per quanto sciita pure lui, è in cerca di un difficile equilibrio fra i due vicini ingombranti, la repubblica islamica degli ayatollah e il regno saudita. Per questo Re Salman e il figlio Mohammed hanno lanciato un'offensiva per allontanare quanto più possibile l'Iraq dall' abbraccio iraniano.

     

    tifosi iracheni tifosi iracheni

    Con due armi: i soldi e lo sport. Alla Conferenza per la ricostruzione in Kuwait, lo scorso febbraio, i Paesi del Golfo si sono impegnati a finanziare un quarto degli 80 miliardi che serviranno a rimettere in piedi il Paese dopo 15 anni di guerra civile e le devastazioni dell'Isis. Case, strade, industrie, infrastrutture. Ma anche decine di nuovi stadi. È un pallino di Al-Abadi, appassionato di calcio.

     

    Ed ecco che dopo la vittoria contro l'Arabia Saudita è arrivato il regalo inatteso. Lo stadio più grande del mondo, con 135 mila spettatori. Una volta e mezza gli 80 mila che ufficialmente trovano posto al Maracana di Rio de Janeiro. E molti più dei 114 mila dello stadio di Pyongyang, oggi il primo al mondo, o i 100 mila del Camp Nou di Barcellona.

     

    il primo ministro iracheno haider al abadi con re salman il primo ministro iracheno haider al abadi con re salman

    Nel Golfo, si sa, amano i record. E Re Salman, oltre a saldare l'amicizia con Al-Abadi, vuole gettare anche ombra allo stadio in costruzione nella rivale Doha, il Qatar Foundation Stadium, che sarà inaugurato per i Mondiali del 2022, e che con i suoi 45 mila posti sembrerà un nano. L' idea iniziale della nuova arena di Baghdad, che sarà costruita in un sobborgo meridionale della metropoli e si chiamerà Babylon Stadium, era di una capacità di 100 mila posti. Ma poi i sauditi hanno rilanciato e ieri è stato presentato il progetto dell'architetto iracheno Abdul Rutha, con 35 mila posti in più e linee ardite che richiamano i ponti di Calatrava.

     

    il qatar foundation stadium il qatar foundation stadium

    Una gigantesca testa di leone, riferimento ai gloriosi imperi assiro e babilonese, sarà visibile a chilometri di distanza, mentre tutta la struttura sarà circondata da un parco di palme e una vasta area pedonale. Un modo per riqualificare la periferia meridionale di Baghdad, uno dei bersagli preferiti dagli attentatori suicidi dell'Isis.

     

    I tempi per la realizzazione restano ancora vaghi, almeno cinque anni. La ricostruzione dell'Iraq richiederà a dir poco un decennio e per un vero rilancio bisogna aspettare la disfatta definitiva dello Stato islamico. Nonostante lo stesso Al-Abadi abbia annunciato al mondo la «vittoria» sull' Isis nel luglio del 2017, dopo la riconquista di Mosul, il califfato è ancora presente nelle zone remote del deserto e ha cellule attive tutto attorno alla capitale, soprattutto nelle province di Salahuddin e Diyala. I rendering spettacolari dello stadio più grande al mondo servono anche a sognare, a dimenticare una realtà ancora difficile e a lanciare la fase finale della campagna elettorale del premier.

    l'amichevole tra iraq e arabia saudita l'amichevole tra iraq e arabia saudita

     

    Il 12 maggio si vota per la rielezione del Parlamento. Decine di coalizioni e liste sono in lizza ma alla fine la sfida è fra il blocco ultra filo-iraniano dell'ex premier Nouri al-Abadi e quello di Al-Abadi, che vuole proseguire con «l' equidistanza» fra Paesi del Golfo e Iran, e fra America e Russia. Una sfida all' ultimo voto dove anche il calcio può dire la sua.

    la nazionale irachena di calcio la nazionale irachena di calcio

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