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    COLOR CHE SON SOSPESI - ANCHE LA RUSSIA METTE NEL FREEZER IL TRATTATO ANTIMISSILI CON GLI USA: ''MA NON DISPIEGHEREMO RAZZI A MENO CHE NON LO FACCIANO GLI STATI UNITI'' - TANTO L'ACCORDO VENIVA CALPESTATO DA ENTRAMBI SENZA PROBLEMI, E SERVIVA A POCO. MASSOLO: ''SENZA LA CINA, NON AVEVA PIÙ MOLTO SENSO. ORA SI PUÒ RINEGOZIARE. E SULLO SCUDO SPAZIALE…''


     
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    1. ANCHE LA RUSSIA SOSPENDE IL TRATTATO ANTIMISSILI

    Da www.ilsole24ore.com

     

    Anche la Russia sospende la propria partecipazione al Trattato antimissili Inf che vieta i razzi a breve e media gittata. Dopo il passo indietro degli Stati Uniti dall’accordo del 1987, Vladimir Putin ha annunciato in un incontro con i membri del governo che anche Mosca sospende l’accordo, che potrebbe essere cancellato tra sei mesi. Lo riporta la Tass. «Faremo come segue», ha detto Putin in un incontro con il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov e con il ministro della Difesa Serghiei Shoigu. «Forniremo una risposta speculare. I partner americani hanno annunciato la sospensione della loro partecipazione al trattato e anche noi la sospenderemo».

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    Putin: «Svilupperemo nuovi missili»

    «La Russia non schiererà missili a breve e media gittata a meno che non lo facciano gli Stati Uniti», ha fatto comunque sapere il presidente russo. «Partiamo dal presupposto - ha detto Putin - che la Russia non dispiegherà missili a gittata intermedia e inferiore, se tali armi appariranno, né in Europa né in altre regioni del mondo, finché armi di tale tipo prodotte in Usa non appariranno nelle medesime regioni del mondo». Putin ha aggiunto che «la Russia svilupperà nuovi missili a breve e media gittata, anche ipersonici». Il presidente russo ha comunque aggiunto: «Non dovremmo farci trascinare e non ci faremo trascinare in una costosa corsa agli armamenti».

     

    Stop al dialogo di rinegoziazione

    Putin ha ordinato di interrompere i tentativi di avviare un dialogo con gli Usa sul Trattato, ma ha sottolineato allo stesso tempo che le proposte russe «restano sul tavolo» e «le porte per i colloqui sono aperte». Rivolgendosi al ministro degli Esteri Serghiei Lavrov e al ministro della Difesa Serghiei Shoigu, Putin ha chiesto «a entrambi i ministeri di non avviare nessun dialogo su questo tema in futuro. Aspettiamo - ha proseguito Putin - che i nostri partner divengano abbastanza maturi da condurre con noi trattative eque e significative su questo argomento cruciale sia per noi sia per i nostri partner sia per il mondo intero».

     

    L’intervento della Cina: «Trattato da mantenere»

    missili antiaerei russi missili antiaerei russi

    Intanto interviene anche la Cina che invita Stati Uniti e Russia a mantenere il Trattato antimissili nucleari, avvertendo che il ritiro dell'amministrazione di Donald Trump, annunciato venerdì 1 febbraio, potrebbe innescare «conseguenze negative». Una nota del ministero degli Esteri rimarca che la «Cina è contraria al ritiro degli Usa e sollecita Stati Uniti e Russia a risolvere in modo adeguato le differenze attraverso un dialogo costruttivo».

     

     

    2. TRUMP SFIDA PUTIN "VIA DAL TRATTATO SUI MISSILI NUCLEARI"

    Marco Bresolin per ''la Stampa''

     

    Sei mesi di tempo, dopodiché lo storico trattato anti-missili nucleari a medio raggio (Inf) diventerà carta straccia. Come atteso, ieri gli Stati Uniti hanno annunciato la decisione di sospendere l' accordo siglato nel dicembre del 1987 con la Russia. «Mosca lo ha violato per troppo tempo» attacca Donald Trump. «Dobbiamo reagire a questa minaccia» aggiunge il segretario di Stato, Mike Pompeo.

    trump putin trump putin

    Per i russi, però, si tratta di una decisione «presa già da molto tempo» perché gli americani «non vogliono ascoltare alcun argomento».

     

    La sospensione scatterà da oggi e tra sei mesi Washington è pronta al ritiro unilaterale dal trattato, «a meno che - avverte la Casa Bianca - la Russia torni a impegnarsi sul rispetto dell' accordo». La mossa ha il pieno sostegno della Nato, anche se in Europa crescono i timori per uno scontro che potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza del Vecchio Continente.

     

    Le contromosse Vladimir Putin non è rimasto con le mani in mano e ha subito riunito il Consiglio di sicurezza russo per preparare le contromosse. Secondo il Cremlino, gli Usa potrebbero dispiegare in Europa 48 missili da crociera con raggio di 2.500 chilometri.

    «Dopo che i sistemi Aegis Ashore saranno dispiegati in Polonia - sostiene Serghei Ryabkov, viceministro degli Esteri di Mosca -, potrebbero essere aggiunti altri 24 missili nucleari Tomahawk in Romania». Ieri Varsavia ha aperto a questo scenario.

    vladimir putin offre caviale a xi jinping vladimir putin offre caviale a xi jinping

     

    L' accordo siglato da Ronald Reagan e da Mikhail Gorbaciov, una delle tappe chiave della fine della Guerra Fredda, vieta il dispiegamento di missili nucleari a medio raggio, capaci di colpire obiettivi tra i 500 e i 5.500 chilometri.

     

    Dopo la firma del trattato ne furono distrutti 2.692, di cui 846 americani e 1.846 russi. Gli Usa accusano Mosca di non aver rispettato gli accordi e in particolare puntano il dito con i missili 9M729: secondo i russi non sono in grado di andare oltre i 480 chilometri, ma per gli Stati Uniti sono capaci di colpire obiettivi fino a 2.600 chilometri.

    L' accusa lanciata da Pompeo è chiara: «Queste violazioni mettono a rischio le vite di milioni di europei e di americani». Il segretario di Stato ha comunque assicurato che gli Usa sono pronti ad avviare un negoziato con Mosca.

     

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    I negoziati Ed è quello che auspicano tutti i Paesi europei. Il motivo è molto semplice e lo spiega Federica Mogherini, numero uno della diplomazia comunitaria: «Gli Stati Ue non sono parte del trattato, ma sono quelli che maggiormente ne hanno beneficiato». Ieri l' Alto Rappresentante era a Bucarest con i ministri degli Esteri Ue e il tema è stato oggetto del confronto tra i 28: «Il nostro desiderio e il nostro appello - aggiunge Mogherini - è che questo trattato venga rispettato in pieno da entrambe le parti».

     

    Al tavolo, però, sono emerse diverse posizioni. La Germania dà ragione agli Usa perché, come ha detto anche Angela Merkel «è chiaro che la Russia ha violato questo trattato». Ma Berlino cerca di correre ai ripari: il ministro degli Esteri, Heiko Maas, spiega di essersi impegnato in prima persona per mediare tra le parti e annuncia una conferenza sul disarmo, che si terrà a marzo. L' Austria frena invece le accuse alla Russia: «La situazione è molto più complicata». E l' Ungheria attacca «l' ipocrisia dei Paesi dell' Europa occidentale, che criticano Mosca in superficie, ma poi le loro società fanno enormi profitti con le compagnie russe» .

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    3. «UN ACCORDO SUPERATO: NON VINCOLAVA PECHINO COLLOQUI ANCORA POSSIBILI»

    Monica Ricci Sargentini per il ''Corriere della Sera''

     

    «La mossa di Donald Trump sul Trattato Inf (Intermediate Range Nuclear Forces) era attesa da tempo. Non è, infatti, lui il primo presidente americano a lamentarsi che gli obblighi assunti sui missili a medio raggio non venivano rispettati dalla Russia.

    Certo ora si è passati dalle parole ai fatti ma una porta rimane aperta».

     

    Non è né sorpreso né pessimista l' ambasciatore Giampiero Massolo, diplomatico di lungo corso e oggi presidente dell' Ispi (Istituto per gli studi della politica internazionale). «Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ha parlato di una disponibilità ad avviare dei nuovi negoziati. Ci sono ancora sei mesi di tempo prima che l' accordo cessi di essere valido. Certo finora le trattative non hanno portato a nulla ma ora c' è un incentivo in più».

     

    Ma lei non pensa che il fine di Donald Trump sia proprio quello di mettersi alle spalle sia l' Inf che il New Start che limita i missili strategici fino al 2021?

    MASSOLO MASSOLO

    «Le nuove realtà internazionali e il progresso tecnologico fanno sì che i Trattati vadano riletti. L' Inf è figlio di un' altra epoca storica, frutto della distensione precedente alla caduta del Muro. Oggettivamente al di là dell' adempimento e del non adempimento della Russia, l' accordo oggi vincola chi rispetta il Trattato anche su scacchieri diversi come quello asiatico in cui gli Stati Uniti hanno una controparte, la Cina, che da quel Trattato non è vincolata».

     

    L' Europa diventerà nuovamente il luogo del braccio di ferro nucleare tra Usa e Russia?

    «È normale che gli europei, memori degli anni della Guerra fredda, abbiano questa preoccupazione. La paura è che la Russia possa decidere di ricollocare sullo scenario europeo dei missili e che, di conseguenza, gli americani possano chiedere agli alleati di fare altrettanto. Questo è un timore legittimo che però sembra appartenere più al passato che al presente».

     

    Quale presente vede? C' è chi prevede una «militarizzazione» dello spazio: lo scontro si sposterà lì?

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    «Non è di certo la prima volta che se ne parla. Già Ronald Reagan nel 1983, in piena Guerra fredda, aveva brandito il progetto dello scudo spaziale, la Strategic Defense Initiative che avrebbe permesso a una delle due superpotenze (gli Usa) di impedire che l' altra l' attaccasse, alterando in questo modo l' equilibrio tra le due parti. Per rispondere a uno scenario del genere Mosca avrebbe avuto bisogno di un grande sforzo economico e questo, tra le altre cose, contribuì a far vacillare l' Unione Sovietica. Oggi come oggi, con le tecnologie che abbiamo, è possibile immaginare uno scudo collocato nello spazio. Ma la Russia non ha i mezzi economici per realizzarlo e questo porterebbe a un nuovo squilibrio».

     

    Quindi la sola possibilità di costruire lo scudo spaziale può essere un deterrente?

    «In materia di armamenti la praticabilità concreta è un conto ma anche l' annuncio, da usare per intimorire l' avversario, ben si inserisce nella partita a scacchi che stiamo vedendo».

     

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