Estratto dell’articolo di Claudio Tito per la Repubblica
Angela Merkel pappagalli 3
La corsa è aperta. Lo start è partito il mese scorso. Dopo l'addio degli Usa all'Afghanistan e la successiva nascita dell'alleanza Aukus con Gran Bretagna e Australia. Queste due crisi dentro il Patto Atlantico hanno posto il tema del futuro della Nato. E quindi anche della selezione per scegliere il nuovo Segretario Generale che scadrà il prossimo anno. La stagione del norvegese Jens Stoltenberg, infatti, è ormai finita. Proprio quelle due vicende hanno posto fine alle ambizioni di una riconferma. E sono proprio gli Stati Uniti a muovere i primi passi, del tutto informali, per capire chi possa essere il successore.
jens stoltenberg
(...) La prima richiesta è che la scelta cada su un ex premier. Negli ultimi anni la nomina ha sempre riguardato candidati che avevano ricoperto il ruolo di capo di governo. Per gli States resta un parametro per assicurare un profilo alto. Il secondo è che sia donna. Non un'indicazione perentoria, ma di certo una predilezione. Dinanzi ai suggerimenti americani, ci sono le risposte degli alleati. In particolare quelli europei, scossi da quel che è accaduto tra agosto e settembre.
E allora il primo quesito che viene posto è diretto e semplice: va scelto dentro l'Unione europea o fuori dall'Unione europea? Gli Usa non chiudono alle istanze dell'Ue. Anzi, molti fanno notare che questo potrebbe essere il turno per un Paese del Sud Europa. In sostanza, l'Italia. (..) Gli incarichi extrapolitici di Renzi, soprattutto quello recente con un'azienda russa, rappresentano una difficoltà. Resta Gentiloni che però è commissario europeo.
theresa may
Ma la domanda di Bruxelles resta: dentro l'Ue o fuori dall'Ue? Perché la Gran Bretagna insiste per iscriversi alla gara con l'ex premier Theresa May (che quindi andrebbe incontro alla preferenza per una donna). Per Boris Johnson sarebbe il modo per compensare l'immagine internazionale dopo l'uscita della Brexit. Ma l'impegno inglese nell'Indo-Pacifico è un ostacolo. Aukus sposta l'asse a est e rende Londra inaccettabile, in particolare per Parigi. La Francia, dopo lo schiaffo dei sommergibili australiani non accetterà mai un esponente inglese.
L'"opzione B" degli States punterebbe su un Paese dell'Est europeo. (..)
mario draghi angela merkel 4
In questa potenziale impasse, allora, c'è un nome che metterebbe a tacere i dubbi e accoglierebbe le istanze di tutti. Una donna, di un Paese dell'Ue e attenta alle esigenze dell'Europa orientale: Angela Merkel. Se lei fosse d'accordo, basterebbe probabilmente una parola.
mario draghi jens stoltenberg