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    L’ARABIA REPRESSA - RE SALMAN (84 ANNI) È IN OSPEDALE E IL FIGLIO PREDILETTO “MBS” STA FACENDO FUORI CHI SI FRAPPONE TRA LUI E IL TRONO - NEGLI ULTIMI GIORNI È PARTITA LA CAMPAGNA CONTRO IL CUGINO BIN NAYEF, GIÀ DESTITUITO E POI FATTO ARRESTARE, E IL SUO EX BRACCIO DESTRO SAAD AL JABRI, CHE PER ANNI HA LAVORATO FIANCO A FIANCO CON GLI USA – FORMALMENTE ACCUSATI DI CORRUZIONE, È TUTTA UNA SCENA PER ARRIVARE AL G20 SENZA RIVALI. MA IN MEZZO CI SONO LA PANDEMIA E IL CROLLO DEL PETROLIO, CHE POTREBBERO...


     
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    1 – MBS VUOLE LIBERARSI DEL POTENTE CUGINO E LO METTE SOTTO INCHIESTA

    mohammed bin salman mohammed bin salman

    Estratto dell’articolo di Francesca Caferri per “la Repubblica”

     

    Il re sta bene: viva, comunque il nuovo re. Se si cercasse uno slogan, sarebbe questo quello migliore per descrivere l' Arabia Saudita in questi giorni. Dove da tre giorni il sovrano, re Salman - 84 anni e una serie di acciacchi seguiti con riservatezza massima da un medico italiano - è ricoverato in ospedale per una serie di controlli, definiti dai media di Stato "di routine".

    mohammed bin salman mohammed bin nayef 1 mohammed bin salman mohammed bin nayef 1

     

    E contemporaneamente si è aperta una campagna per spianare ulteriormente la via del trono al suo figlio prediletto, Mohammed Bin Salman, 34 anni, detto Mbs, principe ereditario: l' anima riformista ma anche autoritaria di un Paese che negli ultimi cinque anni si è lanciato nel futuro a una velocità che ha ben pochi paragoni al mondo.

     

    saad al jabri 2 saad al jabri 2

    Arena del dibattito è, come spesso accade fra Riad e Gedda, Twitter: qui nelle ultime 72 ore è montata una campagna contro l' ex principe ereditario ed ex ministro dell' Interno Mohammed Bin Nayef, detto Mbn, destituito dal cugino nel 2017, e il suo ex braccio destro Saad al Jabri, per 20 anni l' anello di congiunzione in materia di terrorismo fra Washington e Riad, ora in esilio in Canada.

    mohammed bin salman mohammed bin salman

     

    I due sono accusati di corruzione per come avrebbero gestito oltre 11 miliardi di dollari di fondi del ministero dell' Interno finalizzati alla lotta contro il terrorismo. (…)

     

    Quel che è certo è che il Paese vive un momento delicatissimo: il crollo dei prezzi del petrolio e le limitazioni imposte all' Hajj (...) hanno messo in ginocchio l' economia. 

    (…)

    sauditi con theresa may (nel cerchio saad al jabri) sauditi con theresa may (nel cerchio saad al jabri)

     

    2 – CHI È SAAD AL JABRI, IL CUSTODE DEI SEGRETI SAUDITI A CUI RIAD DÀ LA CACCIA

    Otto Lanzavecchia per www.formiche.net

     

    Un’ex spia saudita è ricercata dal governo del principe Mohammed bin Salman con l’accusa di essersi intascato almeno un miliardo di dollari durante gli anni prestati al servizio della corona Al Saud. A raccontarlo è il Wall Street Journal, con un’inchiesta che ha acceso i riflettori sulle occulte operazioni di intelligence di Riad, nonché sui rapporti sauditi con gli Stati Uniti.

    mohammed bin salman e mohammed bin nayef mohammed bin salman e mohammed bin nayef

     

    Saad al Jabri, 61 anni, ha alle spalle una carriera ai più alti livelli del ministero dell’Interno saudita. Per 17 anni ha controllato un fondo ministeriale, nato dopo l’attentato dell’11 settembre 2001 per finanziare operazioni di antiterrorismo (sono passati di lì quasi 20 miliardi di dollari). Recentemente, il governo saudita ha emesso un mandato di estradizione a suo carico con l’accuso di aver dirottato 11 miliardi di dollari e averne trattenuta una parte per sé e i suoi collaboratori.

    saad aljabri e il figlio omar saad aljabri e il figlio omar

     

    Ufficiali di intelligence su entrambe le sponde dell’Atlantico hanno evidenziato che la faida rischia di rendere noti i segreti sul rapporto tra gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita riguardo alle loro operazioni antiterroristiche. Secondo il Journal al Jabri sarebbe stato il principale contatto nel Golfo delle agenzie di intelligence statunitensi per più di 15 anni.

     

    Stando all’inchiesta del quotidiano murdochiano, sarebbero implicate anche una serie di multinazionali. Tra queste, la banca britannica HSBC e le aziende statunitensi Oracle, IBM, Cisco, e VMware, ree di aver venduto attraverso fondi offshore hardware e software strategici a Technology Control, di proprietà del ministero dell’Interno saudita e controllata a intermittenza da familiari di al Jabri, che avrebbero poi rivenduto gli acquisti a prezzi gonfiati.

     

    mohammed bin nayef mohammed bin nayef

    L’intero sistema, orchestrato da al Jabri, ha funzionato per anni con il tacito consenso degli ufficiali di intelligence statunitensi, i quali ritenevano che finchè i soldi non fossero stati spesi per finanziare il terrorismo, il governo di Riad avrebbe avuto totale libertà nello spenderli. L’apparato dell’ex spia si sarebbe mosso attraverso fondi privati per evitare la macchinosa burocrazia saudita.

     

    Il caso si colloca nella cornice del feroce conflitto all’interno della famiglia reale per il trono saudita. Al Jabri è stato per anni il braccio destro di Mohammed bin Nayef, cugino dell’attuale principe e nipote del re Salman. Bin Nayef è stato a sua volta principe dal 2015 al 2017, prima di essere deposto ed esautorato dal cugino, Mohammad bin Salman, che lo ha fatto arrestare quest’anno con l’accusa di tradimento.

     

    mohammed bin salman e mohammed bin nayef mohammed bin salman e mohammed bin nayef

    Mentre detronizzavano il suo ex capo, al Jabri era già fuggito in Canada, dove vive in esilio da allora. Il Journal racconta che il governo saudita sta tenendo in ostaggio i suoi due figli, di 21 e 20 anni, per convincerlo a rientrare in patria. Contattati dal giornale statunitense, i familiari di al Jabri hanno detto di essere aperti a qualsiasi processo imparziale che non utilizzasse i suoi figli come leva. Riad, invece, ha dichiarato che non avrebbe commentato un’investigazione in corso, e che starebbe cercando di rimpatriare al Jabri per investigarlo nell’ottica delle operazioni anticorruzione del principe.

    saad aljabri, timothy a. lenderking e joseph w. westphal saad aljabri, timothy a. lenderking e joseph w. westphal

     

    L’amministrazione statunitense mantiene da anni un’alleanza strategica con l’Arabia Saudita e il suo principe, rinsaldata dall’inquilino della Casa Bianca, il presidente Donald Trump. Negli scorsi anni, però, il rapporto ha iniziato a creparsi. Nel 2018, a seguito dell’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi per mano di agenti di bin Salman, il Congresso di Washington ha votato per implicare il principe nella vicenda e bloccare la vendita di armamenti alla corona saudita.

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