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    NON AL DENARO, NON ALL’AMORE NÉ ARCELOR – C’È UN PARTITO CHE NON OSTEGGIA LA COMPAGNIA CHE AVEVA ACQUISTATO L’ILVA: LA LEGA! I MALIGNI, IN PRIMA FILA L'EX SOTTOSEGRETARIO GRILLINO STEFANO BUFFAGNI, SOSTENGONO CHE IL CARROCCIO AVREBBE INVESTITO 300MILA EURO IN BOND DELLA MULTINAZIONALE DELL’ACCIAIO – I RAPPORTI PRIVILEGIATI CON GIORGETTI E L’EX VICEMINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE RIXI – SALVINI: "ROBA FANTASIOSA. QUERELO TUTTI"


     
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    MATTEO SALVINI E GLI INVESTIMENTI DELLA LEGA IN ARCELOR: QUERELO TUTTI

    Matteo Salvini furioso. Ilva, fango sulla Lega: "Repubblica, Fatto, Di Maio, querelo tutti"

    Da www.liberoquotidiano.it

    ARCELOR MITTAL ARCELOR MITTAL

     

    Una pioggia di querele da Matteo Salvini. Al leader della Lega non sono piaciute affatto la paginata di Repubblica e le dichiarazioni di alcuni esponenti del M5s, tra cui il viceministro all'Economia Stefano Buffagni, secondo cui il Carroccio avrebbe legami economici sospetti con Arcelor Mittal, tali da "inquinare" le posizioni del partito sul caso Ilva.

     

     

    salvini salvini

    "Io querelo poco e niente, però oggi un po' di gente la querelo perché dicono che abbiamo centinaia di migliaia di euro in azioni di Arcerol Mittal, roba assolutamente fantasiosa", ha spiegato da Firenze l'ex ministro degli Interni. "Noi facciamo una battaglia in difesa dell'Ilva, di un'azienda fondamentale per l'acciaio italiano, solo perché vogliamo un'Italia competitiva non perché abbiamo i bond o le azioni di tizio o di caio. Quindi da Di Maio in giù, da Repubblica a Fatto Quotidiano quereliamo tutti quelli che stanno dicendo il falso", ha concluso lapidario.

     

    Giuliano Foschini per “la Repubblica”

     

    buffagni giorgetti buffagni giorgetti

    C' è una seconda grande paura, nella questione Ilva-Arcelor Mittal, che circola da qualche giorno nelle stanze del governo. E cioè che dietro la crisi che sta facendo tremare una città (Taranto), un pezzo dell' economia del Paese e anche il governo - «daremo il sangue per Taranto ma devono dimettersi» ha detto ieri Matteo Salvini - ci sia anche una partita politica. Una partita che Arcelor Mittal starebbe giocando insieme con i suoi referenti politici: la Lega.

     

    Il non detto è stato esplicitato nel tardo pomeriggio di ieri quando il viceministro del Movimento 5 Stelle allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni - seguito poi a ruota da diversi parlamentari che hanno rilanciato la notizia sui loro canali social ha attaccato frontalmente Salvini e il suo partito per i rapporti con la multinazionale dell' acciaio: «La Lega - ha sostenuto - ha investito 300mila euro in bond di ArcelorMittal. Spero che arrivati a questo punto pensino ai lavoratori e non ai soldi che hanno investito».

    conte salvini conte salvini

     

    Buffagni fa riferimento alla notizia pubblicata nei mesi scorsi da Giovanni Tizian e Stefano Vergine sull' Espresso (e che lasciò però i 5 Stelle in silenzio quando erano al governo con il Carroccio): e cioè che la Lega, sotto la guida di Salvini, ha investito in titoli negli anni scorsi un milione e duecentomila euro. E che tra questi hanno in portafoglio 300mila euro di bond della multinazionale che aveva acquistato Ilva.

    LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI INVECCHIATI CON FACEAPP LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI INVECCHIATI CON FACEAPP

     

    ARCELOR MITTAL ARCELOR MITTAL

    «Io non mi occupo di Borsa ma di politica» ha detto ieri Salvini, cercando di allontanare ogni sospetto. Ma in realtà la questione del bond nasconde una relazione ben più strutturata che al ministero dello Sviluppo economico conoscono bene. Perché nel Conte 1 hanno visto come deputati ed esponenti del governo si interessavano e caldeggiavano le posizioni di Mittal. È un fatto che la multinazionale franco-indiana si era aggiudicata l' asta con il governo Gentiloni.

    luigi di maio in imbarazzo davanti ad alessandro marescotti a taranto 1 luigi di maio in imbarazzo davanti ad alessandro marescotti a taranto 1

     

    Ed era assai spiazzata dall' arrivo del nuovo esecutivo, e in particolare da Luigi di Maio sulla poltrona del Mise. Di Maio era portatore del messaggio più intransigente del Movimento: chiusura dell' aria a caldo del siderurgico. Non a caso Di Maio cercò di non affidare l' asta ad Arcelor. Trovando però il muro delle norme ma anche quello della politica, e in particolare dei suoi alleati di governo.

     

    SAMUELE PASI ARCELORMITTAL SAMUELE PASI ARCELORMITTAL

    Fin da subito la Lega è compatta con Arcelor. Al Mise ricordano bene per esempio come in più occasioni l' allora sottosegretario ai Trasporti, il genovese Edoardo Rixi (poi dimessosi per una condanna sulle spese pazze in Liguria) si spendesse per la causa di Arcelor. Anche pubblicamente: «È imprescindibile - diceva - mantenere gli impegni presi per evitare la fuga degli investitori che equivarrebbe a una drammatica emorragia di posti di lavoro» diceva mentre tutti i parlamentari della Lega presentavano un ordine del giorno per «verificare la coerenza dei più recenti interventi normativi di modifica alla disciplina inerente l' Ilva con gli accordi presi con l' azienda».

     

    Patrizia Carrarini1 Patrizia Carrarini1 MATTEO SALVINI E EDOARDO RIXI MATTEO SALVINI E EDOARDO RIXI

    Arcelor incontrò anche il vicepremier Matteo Salvini. E manager della multinazionale hanno avuto rapporti privilegiati con il vertice del Carroccio, a partire da Giancarlo Giorgetti: l' amministratore delegato Samuele Pasi, in particolare, ha avuto una sponda importante nelle posizioni negli uomini di Salvini. «In un certo senso - spiega a Repubblica una fonte che è stata molto vicina al dossier Ilva nel momento della conclusione dell' asta - era inevitabile. Arcelor aveva bisogno di un interlocutore, i 5 Stelle facevano le bizze e la Lega era l' unica garanzia possibile». Mittal parla a quel mondo, dunque. E in quel mondo sceglie come capo della comunicazione a luglio del 2018 una professionista importante: Patrizia Carrarini, l' ex portavoce di Roberto Maroni.

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