COSSIGA SULLA BIGA - «SCHRÓDER NON VOLEVA PRODI, L'HO CONVINTO IO PER CONTO DELL'ULIVO DI D'ALEMA CHE VOLEVA TOGLIERSI ROMANO DALLE BALLE...» - DELITTO TOBAGI: "I MANDANTI O ALMENO GLI ISPIRATORI TRA I SUOI COLLEGHI GIORNALISTI DEL 'CORRIERE'."

1 - «SCHRÓDER NON VOLEVA PRODI L'HO CONVINTO IO»
Da Il Giornale

II cancelliere tedesco Gerhard Schroder non voleva Romano Prodi alla presidenza della Commissione europea. È la tesi di Francesco Cossiga, esposta alla presentazione del libro di Richard N. Gardner «Missione Italy. Gli anni di piombo raccontati dall'ambasciatore americano a Roma».

«Ci andai io a trovarlo per conto di Massimo D'Alema, Lamberto Dini, Clemente Mastella, insomma l'Ulivo che voleva togliersi Prodi dalle balle...», ha raccontato Cossiga. E Schroder, continua Cossiga, disse: «Quello lì mai. Appartiene al Partito popolare europeo».

Il secondo retroscena svelato dall'ex presidente della Repubblica riguarda invece la presenza dell'Italia nella Nato e risale alla metà degli anni Settanta. In particolare al 1976, quando in occasione del vertice di Portorico che vide il nostro ministro degli Esteri Aldo Moro escluso dal tavolo dei grandi, c'era chi stava preparando la clamorosa decisione: la sospensione della presenza italiana, politica e militare, da tutti gli organi interni dell'Alleanza atlantica.

«So per certo che Helmut Schmidt pensava di avanzare la proposta che prevedeva l'esclusione dei politici italiani e dei militari italiani dalle strutture Nato. "Noi i comunisti li abbiamo alle porte - ha detto Cossiga ricordando le parole che avrebbe pronunciato Schmidt - e non lontani come voi italiani"».




2 - TOBAGI: COSSIGA, AL 'CORRIERE' IL GIORNO DEI SUOI FUNERALI..
A CERTI SUOI COLLEGHI DELLA SUA UCCISIONE NON IMPORTAVA NULLA


(Ansa) "Triste e' la ricorrenza dell'uccisione del giornalista socialista e cattolico Walter Tobagi del Corriere della Sera per mano di sovversivi di sinistra". Il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga ricorda, prendendo spunto dallo speciale a cura dell'ex ministro Claudio Martelli che sara' trasmesso domani su Canale 5, il giorno dei funerali del cronista, e non risparmia una staffilata ad alcuni dei giornalisti di Via Solferino.

"Ricordo ancora - dice Cossiga - la triste giornata in cui mi recai a Milano per i suoi funerali da presidente del Consiglio ed ebbi un incontro con la redazione di quel quotidiano, a una parte numerosa della quale mi sembro' proprio che della morte del loro collega non importasse nulla. Ricordo ancora come gli investigatori della polizia e dei carabinieri, quasi sussurrandomi all'orecchio, mi confidavano che sarebbe stato opportuno andare a ricercare i mandanti o almeno gli ispiratori tra i suoi colleghi giornalisti del 'Corriere', molti dei quali, a quanto so, continuano a fare il bello e il cattivo tempo in questo Paese".

Ma Cossiga associa all'assassinio di Tobagi anche un altro ricordo. "Il Csm voleva votare una mozione di sfiducia al presidente del Consiglio Bettino Craxi per avere lui giustamente criticato la scarsa diligenza e la pavidita' della magistratura inquirente di Milano nell'indagare in relazione all'omicidio del povero Tobagi. Ma siccome quelli erano altri tempi, sventai questa autentica usurpazione dei poteri che oggi e' diventata invece normale minacciando che avrei fatto sgombrare il palazzo dei Marescialli. A tal fine, e con il consenso del governo e della Procura di Roma, disposi che in Piazza Indipendenza a Roma (la piazza antistante la sede del Csm, n.d.r.) prendesse posizione un battaglione mobile dei Carabinieri in tenuta antisommossa. E' inutile dire che i coraggiosissimi seguaci del 'procuratore equestre' si guardarono bene dallo sfidarmi. E' - conclude il senatore a vita - l'unica cosa che io potei fare per ricordare degnamente il martire del terrorismo armato e giornalistico di quell'epoca".

Dagospia 15 Settembre 2004