"LA VENDETTA E' UN PIATTO CHE VA SERVITO FREDDO"
IL TESTO INTEGRALE DELL'INTERVISTA DI LETTERMAN A DAN RATHER

Dopo una settimana di assenza, e 7 giorni dopo l'"atto di guerra" agli Stati Uniti, David Letterman è ritornato sugli schermi della Cbs. Volto ciancicato dal dolore, la voce rotta dalla commozione e impastata di rabbia, il più ironico e idolatrato intrattenitore delle notti americane ha intervistato il più celebrato anchor.man Usa, Dan Rather. Per capirsi: un giornalista che riassume per gli americani ciò che sono per noi Biagi, Montanelli, Igor Man messi insieme. E' stata una intervista coinvolgente e drammatica, con Rather che scoppia a piangere ben due volte ricordando le cinquemila vittime e il sacrificio di vigili del fuoco e di poliziotti. Riportiamo il testo integrale perché aiuta a capire quello che passa per la mente degli americani. Chi vuole vederla può sintonizzarsi su Rai-Sat Show alle 14 e alle 18, il benemerito canale satellitare diretto da Paolo Giaccio che trasmette quotidianamente il David Letterman Show.

MONOLOGO DI DAVID LETTERMAN
Benvenuti al Late Show.
E' la prima puntata dopo gli attacchi contro New York e Washington.
Devo fare appello alla vostra pazienza perché devo dirvi alcune cose.
Credetemi, purtroppo, non vi dirò niente di nuovo.
Altri hanno detto le cose che dirò io con parole più eloquenti delle mie.
Ma, se dobbiamo continuare a fare lo show,
ho bisogno di sfogarmi per qualche minuto.
E' tutto molto triste qui a New York.
Abbiamo perso 5000 concittadini newyorkesi e... si sente.
Si sente, si vede... E' triste. E' tragicamente triste.
Dopo quello che è successo non me la sentivo di andare in onda,
perché in questi 20 anni passati a New York
ci siamo presi gioco di tutto, della città, dei miei capelli...
Perciò, in queste circostanze così tragicamente tristi...
Non mi fido del mio giudizio in questo genere di situazione,
ma voglio spiegarvi per quale motivo sono tornato al lavoro:
per le parole del sindaco Giuliani.

Subito dopo l'attacco...
che strano usare le parole "dopo l'attacco"...
il sindaco Giuliani ci ha implorati di tornare alla vita di sempre,
di continuare a vivere, di restituire a New York il suo ruolo.
E' per lui che stasera sono qui.
Quando è iniziato tutto...
Se siete come me, e per molti aspetti non ve lo auguro...
Se anche in minima parte siete come me,
vi siete sentiti confusi, depressi, irritati, arrabbiati, addolorati.
Non sapevate come comportarvi, cosa fare,
perché non avevate mai affrontato niente di simile.
L'unica cosa da fare era osservare il sindaco.
Come si muoveva, come si comportava, ciò che faceva,
ascoltare quello che diceva.
Rudolph Giuliani è il coraggio fatto persona.
Ora ciascuno di noi deve avere un solo requisito: il coraggio.
Perché il coraggio determina tutti gli altri comportamenti umani.
E credo, perché l'ho sperimentato,
che mostrare di essere coraggiosi sia altrettanto valido.
E' un uomo stupendo, il miglior sindaco che ci si possa augurare.
Gestire la città in mezzo a questo caos osceno, a questo attacco immondo,
continuando a dimostrare una grande dignità...
Quanti ne sarebbero stati capaci? Si contano sulle dita di una mano.
In questi 20 anni abbiamo lavorato spesso con polizia e vigili del fuoco.
Molta gente non si è mai soffermata a pensare cosa fanno queste persone.
Le frasi "il migliore di New York" e "il più coraggioso di New York"
non ci hanno mai toccato molto da vicino.
Insomma, ci sarà capitato, ma forse no.
Adesso hanno assunto un grosso significato, vero ?
Hanno messo in pericolo le proprie vite per proteggere le nostre.
Sentiremo la mancanza dei vigili del fuoco e dei poliziotti scomparsi.
La sentiremo per moltissimo tempo.
La mia speranza è che non solo a New York, ma in qualsiasi altro luogo,
nessuno dia mai più per scontato il lavoro di queste persone.

Voglio andare fino in fondo,
lo faccio più per me che per chi mi guarda.
Mi dispiace, ma devo proprio farlo.
Il motivo per cui siamo stati colpiti e per cui questa gente è morta...
Questa gente che non stava facendo nulla di male.
Vivevano la propria vita, andavano al lavoro, erano in viaggio...
Da quanto ho capito, anche se ho capito poco,
dei fanatici hanno dirottato gli aerei facendoli schiantare contro i palazzi.
Ci è stato detto che erano dei fanatici in preda a fervore religioso.
Anche se viveste altri 1000 anni, potrà mai avere una logica per voi?
Vi voglio raccontare una cosa accaduta ieri sera.
C'è una cittadina del Montana che si chiama Choteau, è a 160 km dal Canada.
Ho saputo una cosa su questa cittadina e sui 1600 abitanti.
E' una comunità agricola, quindi vive di coltivazioni e allevamenti.
Il Montana sta subendo una pesante siccità da circa 3 anni.
Se non piove non si può coltivare niente,
e non si può allevare il bestiame perché non c'è come alimentarlo.
Ed è questa la situazione di Choteau.
Ieri sera, al liceo di Choteau si è tenuta una manifestazione.
Hanno organizzato un raduno per New York, ma non solo.
Era un raduno per raccogliere fondi da destinare a New York.
E se questo non vi fa capire lo spirito degli Stati Uniti,
allora non posso proprio aiutarvi, mi dispiace.
Ho ancora una cosa da dire. Se non ci credevate prima,
ed è comprensibile che si possa essere scettici su questo punto,
ma se non ci credevate prima, ora ci potete credere senz'altro:
New York è la città più grandiosa del mondo.
Cercheremo di trovare il modo di metabolizzare tutto questo,
vedremo come vanno le cose, giorno per giorno.

INTERVISTA DI DAVID LETTERMAN A DAN RATHER
E' l'anchorman di "CBS Evening News", ecco Dan Rather.
Come stai, Dan ?
DR - Il momento non è dei migliori.
DL - E' successo qualcosa nelle ultime ore di cui dovremmo parlare ?
DR - Sono successe alcune cose interessanti oggi pomeriggio.
Bush ha fatto quella che considero la sua dichiarazione più importante.
E' stato molto Giulianesco. Ha guardato dritto nella telecamera e senza esitazione ha detto: "Osama, vivo o morto". Ha anche sottolineato - il presidente lo ha detto chiaramente - sarà una cosa molto lunga. Le guerre si vincono grazie a:
potenza di fuoco, forza di volontà e capacità di durata.
Quello che Bush ha detto oggi, e non poteva essere più chiaro,
è che abbiamo la potenza di fuoco, la forza di volontà,
e, contrariamente alla Guerra del Golfo, ci sarà la durata.
E' questo il messaggio che si recepiva.

DL - Come rispondi alla domanda sul perché non sia già in atto la rappresaglia ?
Tutti speravano... Forse non tutti, forse parlo solo per me.
Perché non si è fatto sabato? C'era tutto il weekend per colpire!
Sarebbe un errore essere troppo impazienti?
DR - Come ex soldato dei Marines,
con uno stato di servizio dei meno onorevoli della storia del Corpo,
non me la sento di parlare di strategia.
Credo che la risposta sia...
Il presidente vuole che un eventuale attacco risulti efficace.
Non si tratta di colpire un solo uomo,
ma un'organizzazione tentacolare presente in 55 paesi del mondo.
L'attenzione non è concentrata solo sull'Afghanistan,
ma anche su Sudan, Iran, Iraq, Siria e Libia.
Il primo attacco dovrà essere molto efficace,
perché dobbiamo raggiungere da subito il nostro scopo.
Colin Powell, che non è da sottovalutare,
sostiene che prima di muoversi bisogna avere un piano difensivo.
Secondo Powell dobbiamo prima organizzarci all'interno del paese,
e muoverci solo quando potremo affrontare una pesante offensiva.
Powell non approva la guerriglia e le operazioni di fiancheggiamento.
Lui dice che non dobbiamo commettere gli stessi errori fatti in Vietnam.
Credo che per questo non abbiamo ancora attaccato.
E' indubbio che l'Afghanistan sia terribilmente povero.
La popolazione ha paura dei Talebani quanto noi.


DL - Quante volte sei stato in Afghanistan ?
DR - Due volte. Una volta di passaggio, e la seconda volta ci sono rimasto per 18 giorni.
Non sono un esperto dell'Afghanistan, ma non bisogna illudersi,
far entrare anche poche truppe in territorio afgano è molto pericoloso.
Già da martedì sera si sarebbe potuto isolare tutto l'Afghanistan.
Avremmo potuto interrompere le loro comunicazioni.
Sapremo in seguito perché non sia stato fatto.
Credo fermamente, David, che questo sia per noi il momento...
George Bush è il presidente, tocca a lui prendere le decisioni.
Io, come americano, farò tutto quello che mi dirà, quando me lo dirà.
Penso che ci sarà una reazione forte entro breve,
perché Bush sa che molti americani si pongono la tua stessa domanda.
"Cosa stiamo aspettando ?"

DL - Prima hai parlato di un'organizzazione tentacolare presente in 55 paesi.
Di quante persone si tratta? Di quanti elementi è composto il nostro nemico ?
DR - Nessuno lo sa.
Si sono specializzati come "agenti dormienti".
Arrivano in un paese o magari crescono in un paese.
Il loro scopo è quello di confondersi alla popolazione.
Dopo uno o due anni ricevono la chiamata o si offrono volontari.
Come ha detto Bush, questa è la prima guerra del XXI secolo.
E' una guerra oscura, da combattersi nell'ombra.
Il nostro segretario alla Difesa
ha detto che siamo cresciuti vedendo i film sulla II Guerra Mondiale
la TV dell'era del Vietnam, e il trionfo della Guerra del Golfo,
malgrado non siamo stati capaci di sbarazzarci di Saddam Hussein.
Ma questa non è come le guerre che abbiamo combattuto in precedenza.
E' necessario capirlo bene, perché stavolta è tutto nell'ombra.


DL - Ma cosa significa ? Forse proprio perché la Guerra del Golfo è stato un trionfo incompleto, la gente oggi è scettica.
Questa volta riusciremo ad ottenere risultati duraturi e soddisfacenti ?
DR - Non so rispondere a questa domanda, ma so che sarà diversa.
Sarà molto più lunga, le vittime saranno maggiori.
Ci sono già state molte più vittime.
5000 nostri connazionali hanno già perso la vita.
Ci saranno molte più vittime
quando manderemo i nostri figli a combattere questa guerra.
Ci saranno parecchie vittime.
Ora resta da vedere se avremo la capacità di resistere,
e questo dipende da te, da me, da tutti gli americani.
Il grosso interrogativo è se avremo la volontà di lottare a lungo.
Mi hai chiesto se servirà a qualcosa. Io credo di sì.
Cosa penseremmo di noi stessi, se non ci provassimo?
Siamo decisi a fare in modo che serva a qualcosa?
Nella Guerra del Golfo non fummo abbastanza determinati.
Tornammo a fare un rastrellamento, ma non servì a nulla.
No, in realtà no. Abbiamo commesso uno sbaglio enorme, come popolo, nazione e società. Ancora poche ore e Saddam Hussein sarebbe finito in Yemen o Sudan.
Nonostante questo, abbiamo deciso di porre fine alla guerra.
Stavolta durerà più a lungo, ci vorranno anni.
Può durare 4, 8, 10 anni.
Gli americani sono noti nel mondo per il coraggio e gli ottimi militari.
Ma in molti paesi dicono che non abbiamo fegato per tener duro,
e che i nostri giovani sono tutti viziati.
Adesso saremo messi alla prova.
Se potessero andare laggiù, al "ground zero", a Manhattan sud,
a vedere tutti quei vigili del fuoco... (Dan Rather scoppia a piangere, ndt)

DL - TI dispiace se ci fermiamo ?
DR - Senti... Posso finire.
DL - No, Dan, riprenditi. A tra poco.
DL - Queste sono le domande che si pone un povero scemo, perciò aiutami.
Fanatici motivati da fervore religioso.
Anche se è davvero inconcepibile, è di questo che si tratta?
E se è così, cosa abbiamo fatto per fare arrabbiare questa persona?
DR - Innanzitutto, mi voglio scusare, non dovevo mostrare le mie emozioni.
Ora rispondo alla tua domanda.
E' molto importante capire che non si tratta di fervore religioso.
Tutto questo non ha niente a che vedere con l'Islam.

DL - Osama Bin Laden... Ma cosa diavolo stanno facendo?
DR - Odiano l'America. Ci odiano.
E' questo a rendere diversa questa guerra.
Non si battono per un territorio, non vogliono quello che abbiamo,
vogliono ucciderci e distruggerci.
E' un'affermazione pesante, ma è vera.
Vogliono la nostra morte, come popolo, come società, come cultura.

DL - Ma perché? Non hanno la TV via cavo? Qual è il problema?
DR - Chi può spiegare la follia?
Chi può spiegare il male?
Loro si considerano i derelitti del mondo,
anche se non lo ammetteranno mai.
Vedono che noi abbiamo tutto, che vinciamo tutto.
Vorrebbero essere un grande popolo, ma non lo sono,
e questo li fa impazzire.


DL - E' questa l'unica spiegazione? E' per questo che sono morte 5000 persone ?
DR - Esatto.
DL - Per invidia, gelosia, risentimento ?
DR - Un profondo odio.
E' una cosa molto difficile da capire per qualsiasi occidentale,
figuriamoci per noi.
Bisogna averlo vissuto per poter capire.
Non ha alcuna motivazione razionale, non c'è modo di spiegarlo.
Voglio ribadire quello che ho detto all'inizio:
non ha niente a che vedere con la religione islamica.
Questi sono dei pazzi, sanno solo odiare.
Ci odiano, vogliono solo vederci morti e distrutti.

DL - Sto ascoltando quello che dici ma...
Tu conosci qualcuno che oggi sia capace di una cosa simile ?
E' talmente aberrante e così lontano da quello che consideriamo umano.
Com'è possibile che sia di proporzioni tali da comportare certe conseguenze ?
DR - Non so rispondere a questa domanda.
Posso solo ripetere che il male non può essere spiegato.

DL - Questa gente è contenta?
DR - No.
DL - Sta festeggiando ?
DR- Senz'altro. Ci sono state diverse segnalazioni, non confermate,
riguardo una di queste cellule, al di là del fiume Hudson...
E' una voce non confermata, ma diversi testimoni affermano che sia accaduto.
Alcune persone sono salite sul tetto di un palazzo per guardare la scena.
Sapevano cosa sarebbe accaduto, e quando è successo hanno festeggiato.
Saltavano di gioia vedendo quanto accadeva, era un trionfo.
E' inconcepibile per te e per me, ma dobbiamo capire proprio questo.
Non parliamo di qualcosa che abbiamo già combattuto in passato,
perché finora non abbiamo mai dovuto affrontare persone così piene d'odio.

DL - Negli anni passati o recentemente, questo paese ha commesso degli errori
che ci hanno reso più vulnerabili di quanto pensassimo ?
Penso all'FBI che è gestito come una squadra liceale di pallavolo,
o alla CIA dove non riescono neanche a trovare la fontanella dell'acqua.
Abbiamo commesso degli errori che non avremmo dovuto fare ?
DR - Sì. Spendiamo oltre 25 mila miliardi all'anno per presunti servizi informativi.
Nessuno ha mai dato giustificazioni per le falle nei servizi informativi.
In questo caso specifico hanno fatto un fiasco totale e disastroso.
L'amministrazione Giuliani garantisce una certa affidabilità.
Ha dato loro delle responsabilità ma si è sempre reso disponibile.
Anche se nessuno ne vuole parlare, l'FBI e la CIA comunicano a malapena.
La CIA nasconde le cose all'FBI e viceversa.
Alla fine loro negheranno tutto, ma le forze di polizia sanno che è così.
Questo potrà anche far sorridere, ma sono stati fatti troppi errori.
Forse la Guerra del Golfo sarebbe dovuta durare di più.
Anche se Saddam Hussein è estraneo a questa storia,
è in parte responsabile della campagna di odio verso l'America.
Io sono stato faccia a faccia con Saddam Hussein.
Il suo sogno è di guidare un esercito arabo vittorioso su Gerusalemme.
Si considera il nuovo Saladino.
Il suo odio per noi è profondo.
Non mi piace usare la parola "odio", ma è di questo che si tratta.
E' una nuova dimensione di cui dobbiamo tener conto.
Sulla rivista Time ho letto un magnifico articolo che diceva:
"Siamo diretti in una nuova dimensione,
in cui anche le canzoni che cantiamo avranno un significato diverso".
Per esempio, "America the Beautiful".
Chi può cantare, con il significato che aveva prima, la strofa che dice:
"O bella, per il sogno dei patrioti che guarda negli anni a venire,
il luccichio delle tue città di alabastro non offuscato da lacrime..."
Non potremo più cantare questa canzone... come una volta. (Dan Rather si commuove di nuovo, ndt)
DR - Mi dispiace di essermi lasciato andare così.

DL - Non ti preoccupare. Sei un professionista, ma sei anche un essere umano, ti capisco benissimo.
DR - Grazie. Grazie infinite.

DL - L'altro giorno Dick Cheney, che mi è sembrato proprio in gamba,
ha detto che il controspionaggio è uno sporco mestiere, ma che forse ora dovremo metterci al loro stesso livello.
Ma santo cielo, non avremmo dovuto farlo prima ?
Perché non scendiamo al livello del nemico?
Poi ha detto: "Ora le regole sono diverse, e lo faremo".
Ma è solo stando con il nemico che si riesce a sapere cos'ha in mente.
Ha senso per te questo, Dan ?
DR - Se ci comportiamo come loro, abbiamo perso su tutta la linea.
Se finisci in una rissa da strada, sai che è diverso da un incontro di boxe.
Nella boxe c'è l'arbitro, il gong, il regolamento...
Noi stiamo parlando di una rissa in un vicolo.
Questo non significa che devi giocare sporco a tutti i costi,
ma neanche che devi comportarti da chierichetto.
George Bush è attorniato persone di grande esperienza:
Donald Rumsfeld alla Difesa, Dick Cheney alla vicepresidenza,
Colin Powell, segretario di Stato...
Sul Time c'era la sua foto con scritto: "Dove sei, Colin Powell?".
Ora vediamo bene dov'è.
La sua influenza aumenta perché ha combattuto in Vietnam.
Ci ha condotti alla vittoria, seppur incompleta, nella Guerra del Golfo.
Prima dicevamo: "Facciamo qualcosa".
Quando parlo con la gente sento dire: "Facciamo qualcosa".
Ma c'è un detto in Estremo Oriente:
"La vendetta è un piatto che va servito freddo".
Significa che bisogna sapere aspettare.
Kipling scrisse che la prima legge della giungla è non perdere la calma.
Ormai siamo passati oltre, abbiamo perso la pazienza.
Non volevo lasciarmi andare così, ma è tale la rabbia in noi
che riusciremo a placarla solo dandoci da fare.


DL - Prima ti ho chiesto se i responsabili stanno festeggiando.
Bin Laden, se si tratta di lui, è nervoso o è del tutto indifferente ?
Vogliono morire per questa loro causa ?
DR - Alcuni sì, com'è stato evidente a bordo di quegli aerei.
Il loro atteggiamento sembra essere: "Ok, grand'uomo, vieni a prenderci".
Cercano di attirarci in trappola.
Questa politica di attesa, di pazienza,
potrebbe rivelarsi la mossa più prudente.

DL - Secondo te quando vedremo accadere qualcosa ?
So che sono già stati chiamati i riservisti.
E' possibile prevedere quando e se accadrà qualcosa ?
DR - Non ti direi la mia opinione anche se ne avessi una.
Però sono in ansia: l'attacco potrebbe avvenire in qualsiasi momento.
Penso che accadrà qualcosa molto presto, ma non sarà un'azione breve.
Non resterei sorpreso di vedere accadere qualcosa presto.
Se gli Osama Bin Laden del mondo non sono nervosi, lo diventeranno presto.
Perché abbiamo, non solo militarmente, una temibile spada che colpirà presto.

DL - Bene, Dan, grazie. So che devi tornare ad occuparti dei TG della CBS.
E' stato un piacere averti qui.

Copyright Dagospia.com 19 Settembre 2001