MOGGI A "BALLARO'" - L'ITALIA DEL CIUCCIO: "ALLA RETE DI TOTTI UN BOATO SCUOTE AOSTA" - RIGORINO O RIGORETTO? - NESSUN GIOCATORE POSITIVO ALL´ANTIDOPING, HANNO ARRESTATO IL PUSHER - "NON SI PUÒ CIOCARE MONTIALE IN TIECI, IO TEL PIERO NON L´HO MAI VISTO".

1 - ENTUSIASMO DA CARESSA, L´IMPORTANTE È RIPETERSI.
Antonio Dipollina per "la Repubblica"

1 - «Calcio di rigore, calcio di rigore, calcio di rigore, calcio di rigore, calcio di rigore!». Due minuti dopo: «Totti, Totti, Totti, Totti, Totti Totti, Totti, Totti, Totti, Totti, Tottiiiii!». (Fabio Caressa, Sky). «Adesso vado a vedere la partita, molto più importante del referendum» (Ignazio La Russa, Tg3). «E´ quello che nell´ambiente si chiama un rigorino» (Tombolini, Raiuno). «E´ quello che nell´ambiente si chiama rigoretto». (Gattuso, Sky). «Totti il cucchiaio? No, ero tranquillo tra virgolette». (Luca Toni, Sky). «Alla rete di Totti un boato scuote Aosta» (titolo dell´Ansa). «Molti tifosi azzurri in festa nelle strade di Kaiserblauten» (Maria Luisa Busi, Tg1).

2 - Ecco fatto. L´Italia va ai quarti, gioca venerdì sera e quindi Germania-Argentina - la famosa finale anticipata - diventa un´esclusiva di Sky.

3 -In piena telecronaca palpitante, Marco Civoli esagera: «Inquadrato il quarantaseienne Guus Hiddink». E´ vero che Hiddink è nato nel 46, ma da questo non bisogna trarre conclusioni affrettate. Allo stesso modo la figlia di Brad Pitt e Angelina Jolie non ha 2006 anni.

4 - Nell´intervallo, su Raiuno intervista a Hans Peter Briegel che si esprime in perfetto slang (e piglio) sturmtruppen: «Non si può ciocare montiale in tieci, io Tel Piero non l´ho mai visto».

5 - Secondo le agenzie, ieri nella sede milanese della Lega un tristissimo Calderoli è arrivato per la conferenza stampa, infastidito dai rumori ha spento la tv e in quel momento l´arbitro ha dato il rigore all´Italia. Rifallo ancora, Roby.

6 - Quelle due frasi, quelle sul fare gli str... lui e i giornalisti, sono passate a valanga in tv. Sky a un certo punto ha inserito un beep, gli altri no, i giornali hanno abbreviato nei titoli "str.", qualcuno, per timore che si equivocasse con strudel, ha abbreviato "Stron.". Ospiti a Notti Mondiali, Presta&Dose, i conigli della radio, hanno evidenziato il dilagare del linguaggio volgare tra i vip in pubblico, ipotizzando che nel messaggio di fine anno il Capo della Stato potrebbe esordire con "Grandissimi cornutoni".



7 - Con un certo qual senso dell´orientamento politico e televisivo, Luciano Moggi ha disdegnato Mentana e stasera andrà a confessarsi a Ballarò.

8 - E´ sempre più evidente che i servizi, insistiti, fatti in strada in mezzo ai tifosi servono soltanto alla quota più efferata dei telespettatori, ansiosi di scoprire se il cronista verrà sopraffatto fisicamente, e magari finito, dall´entusiasmo sospetto dei tifosi. Lo dimostrava ieri su Raiuno Paolo Paganini, in strada a Monaco di Baviera dopo la partita, con poche decine di scalmanati tifosi azzurri pronti anche a dilaniarlo a morsi pur di farsi inquadrare.

9 - Mazzocchi: «Una bella notizia, finora nessun giocatore positivo all´antidoping». Presta&Dose: «Hanno arrestato il pusher». (Notti Mondiali, Raiuno)

2 - CIUCCIO NAZIONALE.
Massimo Gramellini per "La Stampa"


Chi sarà quel tipo romanocentrico che insacca il rigore di una vittoria rubacchiata all'ultimo secondo e per prima cosa si ficca il pollice in bocca? La risposta è semplice: il simbolo dell'unità nazionale. Totti, ovvero l'Italia formato famiglia, che fa il ciuccio in omaggio al figlio, ma in realtà alla propria voglia di non crescere mai. L'Italia stanca e nervosa che gioca male e lo sa, eppure s'arrabbia con chi la critica. L'Italia convalescente e intontita che finisce in panchina, ma risorge in tempo per soffiare la gloria ai tristi e compassati delpieri. L'Italia conservatrice, ma fondamentalmente saggia, che non cambia e non vuole cambiare: la Costituzione, ma neanche il suo modo d'essere, interpretato dallo stoico catenaccio degli azzurri.

In questo senso, l'Italia del ciuccio ha giocato contro l'Australia la Partita Perfetta: attacco con tre centravanti che non riescono a farne mezzo, difesa sublime ed eroica, avversari modesti ma ingigantiti dai nostri isterismi, fino all'ordalia finale: il rigore un po' cercato e tanto regalato, e il pupone de Roma che con un suo errore potrebbe ancora dare un senso alla giornataccia di Calderoli. Se solo si lasciasse invadere dalla presunzione. Ma Totti è anche l'Italia che a furia di schiaffi ha imparato a non sputare più addosso alla fortuna, e quando tutti si aspettano che sollevi la palla da terra con un colpetto bizzoso del piede, rimette il «cucchiaio» nel cassetto delle posate, tira fuori il mestolo d'acciaio e, per dirla con Gianni Brera, «sberla la sfera rudemente in gol».


Dagospia 27 Giugno 2006