JUVE VOLA IN BORSA - RIBASSO RCS - RICUCCI: EVASIONE FISCALE PER 170 MILIONI - GAZPROM ORA CONTROLLA I MEDIA - SAWIRIS: GUARDO A FASTWEB E TISCALI. SU DAL PINO SPECULAZIONI - SKY PIANGE, MEDIASET RISPARMIA - TASK FORCE SULLE OPZIONI TRUCCATE.
1 - JUVE VOLA IN BORSA
Da TgFin - La sentenza sullo scandalo del calcio, con la retrocessione in "B", non spaventa gli azionisti della Vecchia Signora, che al contrario scommettono su una riduzione della pena in appello e sperano in questo modo di ritornare in serie "A" nel giro di un anno. E così il titolo della Vecchia Signora spicca il volo sul listino di Piazza Affari dove arriva a guadagnare oltre l'8% a 1,57 euro, per poi rintracciare leggermente.
- E anche la Roma sale, del 2,4%.
2 - RIBASSO RCS
Radiocor - Rcs in netto ribasso a Piazza Affari in attesa del patto di sindacato dopo il consiglio di amministrazione fiume tenutosi lo scorso venerdi'. I titoli della societa' editoriale stanno accusando un calo del 3,3%
attestandosi a 3,69 euro (-3,38% a 2,94 euro le risparmio) dopo un minimo a 3,64. A Piazza Affari continuano a ricorrersi le voci che l'amministratore delegato, Vittorio Colao, sia in partenza. Tanto e' vero che molti operatori
sono convinti che i soci del patto utilizzino il faccia a faccia odierno proprio per affrontare la questione e pensare a possibili successori. Sul capitolo Rcs, in aggiunta, rimangono due spinose questioni: il destino della quota del
5% ancora in mano a Bpi e quella dell'1% in capo alla famiglia Romiti.
3 - GAZPROM ORA CONTROLLA TV, RADIO, GIORNALI E CASE EDITRICI...
Petrolio e gas, ma non solo. Gazprom è un impero industriale-finanziario che controlla banche, canali televisivi, case editrici, stazioni radio e giornali. La sussidiaria "Gazprom Media", che tra l'altro controlla il quotidiano "Izvestia" e la principale Tv privata satellitare russa "NTW" (sottratta nel 2001 all'ex magnate mediatico Vladimir Gusinskij), sta per finalizzare un accordo sull'acquisto della casa editrice "Komsomolskaja Pravda" (per oltre 300 milioni di dollari), che oltre all'omonimo giornale pubblica il quotidiano sportivo "Sovetskij sport", il tabloid "Express Gazeta" e il "e il "Kommersant".
Il giornale "Komsomolskaja Pravda", fondato nel 1925, è il più popolare e il più diffuso quotidiano russo: la tiratura è di circa quattro milioni di copie e, stando alle stime dell'agenzia Gallup, il numero dei lettori supera i 10 milioni al giorno. Secondo alcune indiscrezioni, il passaggio di "Komsomolskaja Pravda", attualmente controllato dal gruppo finanziario "Interros" di Vladimir Potanin, sarebbe stato auspicato tra il presidente Vladimir Putin e lo stesso Potanin. Si tratta di una fetta molto ghiotta del mercato mediatico russo. Ma non solo. Un perfetto veicolo mediatico, anche in vista delle prossime scadenze elettorali russe. Sopratutto per Putin. La "Gazprom Media-Holding" ha avuto lo scorso anno un giro d'affari di oltre 600 milioni di dollari con ricavi che superano i 100 milioni di dollari.
Tuttora il mezzo "più influente" della compagnia Gazprom Media, è la Tv satellitare "NTW" che controlla anche "NTW Plus" e la la tv d'intrattenimento "TNT" (che trasmette i reality à la "Big Brother"), quest'ultima molto amata dal pubblico di età 18-45 anni. Segue a ruota le radio "Eco di Mosca", "Perwoje populjarnoje radio" ( 350.000 ascoltatori al giorno), "Radio Next", "Relax-FM" e "City-FM". Gazprom Media controlla poi anche la casa editrice "7 dnjej" (60 milioni di esemplari tra quotidiani, riviste politiche e d'intrattenimento) tra le quali figura "Tribuna", "Iswestija" e "Tschas Pik". Tramite Gazprom il Cremlino riesce così a controllare una parte consistente dei media del Paese. E il monopolio energetico, la cui capitalizzazione di mercato ha superato i 200 miliardi di dollari, ha lanciato un'operazione a 360 gradi: Nel mirino del gigante del gas c'è poi anche "Kommersant", il principale quotidiano economico e finanziario...(Elmar Burchia)
4 - MAGISTE: EVASIONE FISCALE PER 170 MILIONI
(Agi) - Le indagini nei confronti dell'immobiliarista romano Stefano Ricucci e del suo braccio destro Luigi Gargiulo si completano di un ulteriore tassello, fondamentale ai fini della complessiva ricostruzione delle vicende del gruppo societario Magiste. I finanzieri del Nucleo Regionale di Polizia Tributaria del Lazio, dopo oltre sei mesi di intenso lavoro, hanno ricostruito analiticamente i passaggi contabili delle innumerevoli operazioni poste in essere dalle principali societa' del Ricucci: prima tra tutte la Magiste International, societa' lussemburghese utilizzata dall'immobiliarista per effettuare le operazioni finanziarie che lo hanno portato agli onori della cronaca e , successivamente, ad essere indagato per vari reati.
L'esame della documentazione occultata nel garage di Zagarolo e di quella sequestrata a Roma, negli uffici di Viale Regina Margherita, ha consentito di fare luce su un aspetto che da subito aveva attratto l'attenzione dei finanzieri. In sostanza, le operazioni di acquisto e vendita di pacchetti azionari, venivano architettate, decise e materialmente eseguite in Italia, direttamente dal Ricucci e dal suo fidato collaboratore Gargiulo, ma sulla carta figuravano come effettuate dalla capogruppo lussemburghese. Tale situazione, tecnicamente definita "esterovestizione societaria", ha consentito di sfuggire alle pretese dell'Erario italiano e di far confluire i proventi in Lussemburgo, dove notoriamente esiste un regime fiscale piu' favorevole. La ricostruzione dell'intricato intreccio di operazioni attraverso la miriade di documenti rinvenuti ha evidenziato che l'ufficio lussemburghese della societa' si limitava per lo piu' a registrare operazioni che erano gia' state pianificate ed eseguite in Italia.
Lungo e' l'elenco del materiale probatorio acquisito: tra questo timbri della societa' estera, carta intestata in bianco, fax, e-mail, contratti, verbali dei consigli di amministrazione redatti a Roma in lingua italiana e poi inviati in Lussemburgo solo per la trascrizione. In questi casi, la normativa fiscale del nostro Paese considera come fittizia la sede estera della societa', che viene ad essere considerata a tutti gli effetti soggetto residente nello Stato e, conseguentemente, sottoposta a tassazione in Italia, contestando, altresi', il reato di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. Nel caso della Magiste International, i redditi sfuggiti al Fisco, sui quali occorrera' pagare le imposte in Italia ammontano ad oltre 56 milioni di euro in tre anni.
Sotto la lente dei Finanzieri anche altre societa' immobiliari facenti capo al Ricucci, la Magiste S.p.a. e la Magiste Real Estate, le quali, attraverso sofisticati artifici contabili, creavano i presupposti per dedurre dal proprio reddito costi di rilevante ammontare, riducendo cosi' la quota di imposte da versare all'Erario. Tra i costi contabilizzati figuravano anche quelli relativi al noleggio di uno yacht utilizzato a Porto Cervo e di un jet privato. L'analisi della documentazione relativa ai costi dell'aereo ha evidenziato l'esistenza di numerosi voli con destinazione aeroporti ubicati in prossimita' di note localita' turistiche (ad esempio, Olbia). Nel complesso, i redditi sottratti a tassazione dalle societa' del Gruppo Magiste ammontano a quasi 170 milioni di euro, ai quali occorre aggiungere una evasione dell'Iva per oltre 34 milioni di euro.
5 - WIND: SAWIRIS, GUARDO A FASTWEB E TISCALI
(Ansa) - Naguib Sawiris, l'uomo d'affari egiziano cui fa capo Wind, guarda a Fastweb e Tiscali, ma non ha ancora deciso se e come muoversi rispetto alle due societa' di tlc italiane, mentre ribadisce il suo interesse all'acquisto di Tim Hellas. Nel frattempo conferma i piani per portare Wind in Borsa e nega di voler disimpegnarsi dal gruppo di telefonia. ''Stiamo guardando a queste societa' ma non abbiamo ancora preso decisioni'', ha replicato Sawiris a una domanda su Fastweb e Tiscali a margine della quarta Conferenza del seminario Euro-Mediterrano a Milano. Intanto ''siamo interessati ad acquistare Tim Hellas. Aspettiamo che siano pronti loro. Quando lo saranno noi saremo pronti'', ha osservato. Riguardo alla quotazione di Wind ''non abbiamo fretta per l'Ipo - ha sottolineato -. La faremo quando i marcati saranno favorevoli, a fine 2006 o all'inizio del 2007. Ora stiamo ristrutturando il debito di Weather e di Wind. Non vendero' mai Wind''.
6 - SAWIRIS; SU DAL PINO SPECULAZIONI, SPERO RESTI IN WIND
(ANSA) - In merito alle ipotesi di stampa su un passaggio dell'amministratore delegato di Wind Paolo Dal Pino a Rcs Mediagroup, il patron di Wind Naguib Sawiris spiega di non saperne nulla, ma di augurarsi che il manager resti al proprio posto. ''Non lo so - ha risposto Sawiris a chi gli chiedeva un commento al riguardo, a margine del laboratorio Euro-Mediterraneo -, e' vero che dovrei saperlo ma non ne so nulla. Dal Pino e' molto stimato e ha fatto un gran buon lavoro fino ad ora, ci fa piacere che resti''
7 - PIRELLI: TYRE; TRONCHETTI, VALUTIAMO PROPOSTE BANCHE
(ANSA) - ''Stiamo valutando le proposte delle banche''. Questa la risposta del presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera alle domande dei giornalisti su un collocamento privato di Pirelli Tyre e sull'ipotesi che alcune delle principali banche italiane siano interessate all'acquisto di una quota della societa'. A margine della Quarta conferenza del Laboratorio Euro-Mediterraneo in svolgimento a Milano, da Tronchetti Provera non e' venuto poi alcun commento sulla riunione del patto di sindacato di Rcs, attesa in giornata, e sui suoi possibili contenuti.
8 - CLAUSOLA DI RECESSO: SKY PIANGE, MEDIASET RISPARMIA
da il Giornale - Grazie alla clausola di recesso, una di quelle clausole piccole piccole che non si leggono mai, inserita nei contratti pay per view e digitale terrestre coi club, Mediaset ha tirato un grosso sospiro di sollievo: potrà rinegoziare le cifre e ottenere un sensibile risparmio dalle squadre finite in B, una quota intorno al 30%. Nobile invece il gesto di Sky, che non può usufruire di questa clausola (ma ha deciso di attuarla in futuro) e che ha scelto di continuare a offrire ai propri abbonati le partite di Juventus e Lazio.
9 - FIAT, POMIGLIANO NON CONVINCE MARCHIONNE
P.Pic. per Il Mattino - Un incontro urgente tra il management Fiat e il sindacato confederale da attuarsi nella prossima settimana. È la richiesta della Fim Cisl di Napoli dopo la visita dell'amministratore delegato della Fiat nello stabilimento di Pomigliano Marchionne avvenuta giovedì scorso, visita che secondo indiscrezioni non avrebbe convinto ancora del tutto il manager sulla qualità produttiva dello stabilimento e, quindi, sull'opportunità di portare qui la linea della nuova «147». Il sospetto dei sindacati è che si cerchi un appiglio per portare la nuova auto in uno stabilimento in crisi, per evitarne la chiusura.
10 - PROFUMO ESPORTA LA PAGA DI MERITO.
A. Grass per "Il Sole 24 Ore" - Per evitare che i monitoraggi congiunti degli indicatori di redditività e di strabismo nel management, il gruppo UniCredit ha innovato le tecniche di lettura dei dati societari. Nel dettaglio il gruppo guidato da Alessandro Profumo ha deciso di portare direttamente nel campo visivo dei dirigenti in busta paga un ratio sintetico di soddisfazione della clientela. Da circa un anno, la componente variabile della remunerazione delle risorse umane di UniCredit Banca è infatti determinata per il 30% dall'andamento del Trim index. Un indicatore realizzato da una società internazionale che, con 240 mila interviste all'anno, misura il tasso di soddisfazione della clientela retail. Il sistema sembra funzionare benissimo, e anche in Germania la controllata Bayerische Hypo und Vereinsbank AG (Hvb) intende ora collegare la struttura retributiva dei dipendenti delle filiali al grado di soddisfazione dei correntisti. In un'intervista rilasciata al settimanale «Euro Am Sonntag», il direttore responsabile della clientela privata, Willibald Cernko, ha spiegato che due volte l'anno verrà rilevato il tasso di soddisfazione di almeno 70 mila clienti. E, con sviluppi imprevedibili, l'analisi comparata di indici di redditività e soddisfazione, fra banche italiane e tedesche, potrà in futuro migliorare anche la distribuzione degli utili fra i vari stakeholder.
11 - ARRIVA LA TASK FORCE SULLE OPZIONI TRUCCATE.
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore" - Ormai sono più di 50 le società americane sotto indagine per il varo di piani di stock option a ridosso di violenti movimenti rialzisti del titolo. Coincidenze che,anche alla luce dell'andamento incerto di Wall Street, risultano sospette per la loro frequenza e che hanno spinto procuratori federali e la Sec a lavorare sull'ipotesi di un sistema diffuso di retrodatazione dei piani di stockoption. Insomma, secondo alcuni osservatori i manager, dopo avere fatto votare in assemblea gli aumenti di capitale al servizio dei piani di stock option, hanno deciso le condizioni e i prezzi di esercizio delle opzioni dopo una buona performace del titolo e predatato la decisione per rendere certi e consolidati i guadagni che realizzeranno con l'esercizio delle call. Il prezzo di esercizio delle opzioni viene infatti stabilito facendo riferimento alle quotazioni di mercato precedenti al rialzo. Per fare luce sul fenomeno il procuratore federale del distretto del nord della California Kevin Ryan, ha addirittura annunciato ieri una task force che si occuperà solamente di «retrodatazione di stock option e manipolazione di titoli». Un gruppo di lavoro composto da una dozzina di procuratori e agenti federali. Ryan, in una conferenza stampa ha peraltro spiegato l'eventuale«predatazione è una frode per la compagnia, per gli azionisti e per il mercato».
Dagospia 17 Luglio 2006
Da TgFin - La sentenza sullo scandalo del calcio, con la retrocessione in "B", non spaventa gli azionisti della Vecchia Signora, che al contrario scommettono su una riduzione della pena in appello e sperano in questo modo di ritornare in serie "A" nel giro di un anno. E così il titolo della Vecchia Signora spicca il volo sul listino di Piazza Affari dove arriva a guadagnare oltre l'8% a 1,57 euro, per poi rintracciare leggermente.
- E anche la Roma sale, del 2,4%.
2 - RIBASSO RCS
Radiocor - Rcs in netto ribasso a Piazza Affari in attesa del patto di sindacato dopo il consiglio di amministrazione fiume tenutosi lo scorso venerdi'. I titoli della societa' editoriale stanno accusando un calo del 3,3%
attestandosi a 3,69 euro (-3,38% a 2,94 euro le risparmio) dopo un minimo a 3,64. A Piazza Affari continuano a ricorrersi le voci che l'amministratore delegato, Vittorio Colao, sia in partenza. Tanto e' vero che molti operatori
sono convinti che i soci del patto utilizzino il faccia a faccia odierno proprio per affrontare la questione e pensare a possibili successori. Sul capitolo Rcs, in aggiunta, rimangono due spinose questioni: il destino della quota del
5% ancora in mano a Bpi e quella dell'1% in capo alla famiglia Romiti.
3 - GAZPROM ORA CONTROLLA TV, RADIO, GIORNALI E CASE EDITRICI...
Petrolio e gas, ma non solo. Gazprom è un impero industriale-finanziario che controlla banche, canali televisivi, case editrici, stazioni radio e giornali. La sussidiaria "Gazprom Media", che tra l'altro controlla il quotidiano "Izvestia" e la principale Tv privata satellitare russa "NTW" (sottratta nel 2001 all'ex magnate mediatico Vladimir Gusinskij), sta per finalizzare un accordo sull'acquisto della casa editrice "Komsomolskaja Pravda" (per oltre 300 milioni di dollari), che oltre all'omonimo giornale pubblica il quotidiano sportivo "Sovetskij sport", il tabloid "Express Gazeta" e il "e il "Kommersant".
Il giornale "Komsomolskaja Pravda", fondato nel 1925, è il più popolare e il più diffuso quotidiano russo: la tiratura è di circa quattro milioni di copie e, stando alle stime dell'agenzia Gallup, il numero dei lettori supera i 10 milioni al giorno. Secondo alcune indiscrezioni, il passaggio di "Komsomolskaja Pravda", attualmente controllato dal gruppo finanziario "Interros" di Vladimir Potanin, sarebbe stato auspicato tra il presidente Vladimir Putin e lo stesso Potanin. Si tratta di una fetta molto ghiotta del mercato mediatico russo. Ma non solo. Un perfetto veicolo mediatico, anche in vista delle prossime scadenze elettorali russe. Sopratutto per Putin. La "Gazprom Media-Holding" ha avuto lo scorso anno un giro d'affari di oltre 600 milioni di dollari con ricavi che superano i 100 milioni di dollari.
Tuttora il mezzo "più influente" della compagnia Gazprom Media, è la Tv satellitare "NTW" che controlla anche "NTW Plus" e la la tv d'intrattenimento "TNT" (che trasmette i reality à la "Big Brother"), quest'ultima molto amata dal pubblico di età 18-45 anni. Segue a ruota le radio "Eco di Mosca", "Perwoje populjarnoje radio" ( 350.000 ascoltatori al giorno), "Radio Next", "Relax-FM" e "City-FM". Gazprom Media controlla poi anche la casa editrice "7 dnjej" (60 milioni di esemplari tra quotidiani, riviste politiche e d'intrattenimento) tra le quali figura "Tribuna", "Iswestija" e "Tschas Pik". Tramite Gazprom il Cremlino riesce così a controllare una parte consistente dei media del Paese. E il monopolio energetico, la cui capitalizzazione di mercato ha superato i 200 miliardi di dollari, ha lanciato un'operazione a 360 gradi: Nel mirino del gigante del gas c'è poi anche "Kommersant", il principale quotidiano economico e finanziario...(Elmar Burchia)
4 - MAGISTE: EVASIONE FISCALE PER 170 MILIONI
(Agi) - Le indagini nei confronti dell'immobiliarista romano Stefano Ricucci e del suo braccio destro Luigi Gargiulo si completano di un ulteriore tassello, fondamentale ai fini della complessiva ricostruzione delle vicende del gruppo societario Magiste. I finanzieri del Nucleo Regionale di Polizia Tributaria del Lazio, dopo oltre sei mesi di intenso lavoro, hanno ricostruito analiticamente i passaggi contabili delle innumerevoli operazioni poste in essere dalle principali societa' del Ricucci: prima tra tutte la Magiste International, societa' lussemburghese utilizzata dall'immobiliarista per effettuare le operazioni finanziarie che lo hanno portato agli onori della cronaca e , successivamente, ad essere indagato per vari reati.
L'esame della documentazione occultata nel garage di Zagarolo e di quella sequestrata a Roma, negli uffici di Viale Regina Margherita, ha consentito di fare luce su un aspetto che da subito aveva attratto l'attenzione dei finanzieri. In sostanza, le operazioni di acquisto e vendita di pacchetti azionari, venivano architettate, decise e materialmente eseguite in Italia, direttamente dal Ricucci e dal suo fidato collaboratore Gargiulo, ma sulla carta figuravano come effettuate dalla capogruppo lussemburghese. Tale situazione, tecnicamente definita "esterovestizione societaria", ha consentito di sfuggire alle pretese dell'Erario italiano e di far confluire i proventi in Lussemburgo, dove notoriamente esiste un regime fiscale piu' favorevole. La ricostruzione dell'intricato intreccio di operazioni attraverso la miriade di documenti rinvenuti ha evidenziato che l'ufficio lussemburghese della societa' si limitava per lo piu' a registrare operazioni che erano gia' state pianificate ed eseguite in Italia.
Lungo e' l'elenco del materiale probatorio acquisito: tra questo timbri della societa' estera, carta intestata in bianco, fax, e-mail, contratti, verbali dei consigli di amministrazione redatti a Roma in lingua italiana e poi inviati in Lussemburgo solo per la trascrizione. In questi casi, la normativa fiscale del nostro Paese considera come fittizia la sede estera della societa', che viene ad essere considerata a tutti gli effetti soggetto residente nello Stato e, conseguentemente, sottoposta a tassazione in Italia, contestando, altresi', il reato di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. Nel caso della Magiste International, i redditi sfuggiti al Fisco, sui quali occorrera' pagare le imposte in Italia ammontano ad oltre 56 milioni di euro in tre anni.
Sotto la lente dei Finanzieri anche altre societa' immobiliari facenti capo al Ricucci, la Magiste S.p.a. e la Magiste Real Estate, le quali, attraverso sofisticati artifici contabili, creavano i presupposti per dedurre dal proprio reddito costi di rilevante ammontare, riducendo cosi' la quota di imposte da versare all'Erario. Tra i costi contabilizzati figuravano anche quelli relativi al noleggio di uno yacht utilizzato a Porto Cervo e di un jet privato. L'analisi della documentazione relativa ai costi dell'aereo ha evidenziato l'esistenza di numerosi voli con destinazione aeroporti ubicati in prossimita' di note localita' turistiche (ad esempio, Olbia). Nel complesso, i redditi sottratti a tassazione dalle societa' del Gruppo Magiste ammontano a quasi 170 milioni di euro, ai quali occorre aggiungere una evasione dell'Iva per oltre 34 milioni di euro.
5 - WIND: SAWIRIS, GUARDO A FASTWEB E TISCALI
(Ansa) - Naguib Sawiris, l'uomo d'affari egiziano cui fa capo Wind, guarda a Fastweb e Tiscali, ma non ha ancora deciso se e come muoversi rispetto alle due societa' di tlc italiane, mentre ribadisce il suo interesse all'acquisto di Tim Hellas. Nel frattempo conferma i piani per portare Wind in Borsa e nega di voler disimpegnarsi dal gruppo di telefonia. ''Stiamo guardando a queste societa' ma non abbiamo ancora preso decisioni'', ha replicato Sawiris a una domanda su Fastweb e Tiscali a margine della quarta Conferenza del seminario Euro-Mediterrano a Milano. Intanto ''siamo interessati ad acquistare Tim Hellas. Aspettiamo che siano pronti loro. Quando lo saranno noi saremo pronti'', ha osservato. Riguardo alla quotazione di Wind ''non abbiamo fretta per l'Ipo - ha sottolineato -. La faremo quando i marcati saranno favorevoli, a fine 2006 o all'inizio del 2007. Ora stiamo ristrutturando il debito di Weather e di Wind. Non vendero' mai Wind''.
6 - SAWIRIS; SU DAL PINO SPECULAZIONI, SPERO RESTI IN WIND
(ANSA) - In merito alle ipotesi di stampa su un passaggio dell'amministratore delegato di Wind Paolo Dal Pino a Rcs Mediagroup, il patron di Wind Naguib Sawiris spiega di non saperne nulla, ma di augurarsi che il manager resti al proprio posto. ''Non lo so - ha risposto Sawiris a chi gli chiedeva un commento al riguardo, a margine del laboratorio Euro-Mediterraneo -, e' vero che dovrei saperlo ma non ne so nulla. Dal Pino e' molto stimato e ha fatto un gran buon lavoro fino ad ora, ci fa piacere che resti''
7 - PIRELLI: TYRE; TRONCHETTI, VALUTIAMO PROPOSTE BANCHE
(ANSA) - ''Stiamo valutando le proposte delle banche''. Questa la risposta del presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera alle domande dei giornalisti su un collocamento privato di Pirelli Tyre e sull'ipotesi che alcune delle principali banche italiane siano interessate all'acquisto di una quota della societa'. A margine della Quarta conferenza del Laboratorio Euro-Mediterraneo in svolgimento a Milano, da Tronchetti Provera non e' venuto poi alcun commento sulla riunione del patto di sindacato di Rcs, attesa in giornata, e sui suoi possibili contenuti.
8 - CLAUSOLA DI RECESSO: SKY PIANGE, MEDIASET RISPARMIA
da il Giornale - Grazie alla clausola di recesso, una di quelle clausole piccole piccole che non si leggono mai, inserita nei contratti pay per view e digitale terrestre coi club, Mediaset ha tirato un grosso sospiro di sollievo: potrà rinegoziare le cifre e ottenere un sensibile risparmio dalle squadre finite in B, una quota intorno al 30%. Nobile invece il gesto di Sky, che non può usufruire di questa clausola (ma ha deciso di attuarla in futuro) e che ha scelto di continuare a offrire ai propri abbonati le partite di Juventus e Lazio.
9 - FIAT, POMIGLIANO NON CONVINCE MARCHIONNE
P.Pic. per Il Mattino - Un incontro urgente tra il management Fiat e il sindacato confederale da attuarsi nella prossima settimana. È la richiesta della Fim Cisl di Napoli dopo la visita dell'amministratore delegato della Fiat nello stabilimento di Pomigliano Marchionne avvenuta giovedì scorso, visita che secondo indiscrezioni non avrebbe convinto ancora del tutto il manager sulla qualità produttiva dello stabilimento e, quindi, sull'opportunità di portare qui la linea della nuova «147». Il sospetto dei sindacati è che si cerchi un appiglio per portare la nuova auto in uno stabilimento in crisi, per evitarne la chiusura.
10 - PROFUMO ESPORTA LA PAGA DI MERITO.
A. Grass per "Il Sole 24 Ore" - Per evitare che i monitoraggi congiunti degli indicatori di redditività e di strabismo nel management, il gruppo UniCredit ha innovato le tecniche di lettura dei dati societari. Nel dettaglio il gruppo guidato da Alessandro Profumo ha deciso di portare direttamente nel campo visivo dei dirigenti in busta paga un ratio sintetico di soddisfazione della clientela. Da circa un anno, la componente variabile della remunerazione delle risorse umane di UniCredit Banca è infatti determinata per il 30% dall'andamento del Trim index. Un indicatore realizzato da una società internazionale che, con 240 mila interviste all'anno, misura il tasso di soddisfazione della clientela retail. Il sistema sembra funzionare benissimo, e anche in Germania la controllata Bayerische Hypo und Vereinsbank AG (Hvb) intende ora collegare la struttura retributiva dei dipendenti delle filiali al grado di soddisfazione dei correntisti. In un'intervista rilasciata al settimanale «Euro Am Sonntag», il direttore responsabile della clientela privata, Willibald Cernko, ha spiegato che due volte l'anno verrà rilevato il tasso di soddisfazione di almeno 70 mila clienti. E, con sviluppi imprevedibili, l'analisi comparata di indici di redditività e soddisfazione, fra banche italiane e tedesche, potrà in futuro migliorare anche la distribuzione degli utili fra i vari stakeholder.
11 - ARRIVA LA TASK FORCE SULLE OPZIONI TRUCCATE.
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore" - Ormai sono più di 50 le società americane sotto indagine per il varo di piani di stock option a ridosso di violenti movimenti rialzisti del titolo. Coincidenze che,anche alla luce dell'andamento incerto di Wall Street, risultano sospette per la loro frequenza e che hanno spinto procuratori federali e la Sec a lavorare sull'ipotesi di un sistema diffuso di retrodatazione dei piani di stockoption. Insomma, secondo alcuni osservatori i manager, dopo avere fatto votare in assemblea gli aumenti di capitale al servizio dei piani di stock option, hanno deciso le condizioni e i prezzi di esercizio delle opzioni dopo una buona performace del titolo e predatato la decisione per rendere certi e consolidati i guadagni che realizzeranno con l'esercizio delle call. Il prezzo di esercizio delle opzioni viene infatti stabilito facendo riferimento alle quotazioni di mercato precedenti al rialzo. Per fare luce sul fenomeno il procuratore federale del distretto del nord della California Kevin Ryan, ha addirittura annunciato ieri una task force che si occuperà solamente di «retrodatazione di stock option e manipolazione di titoli». Un gruppo di lavoro composto da una dozzina di procuratori e agenti federali. Ryan, in una conferenza stampa ha peraltro spiegato l'eventuale«predatazione è una frode per la compagnia, per gli azionisti e per il mercato».
Dagospia 17 Luglio 2006