GAY A SINISTRA, FROCI A DESTRA - DOPO VERONICA, ANCHE ZEFFIRELLI SI INALBERA: "SILVIO TI SUPPLICO: MEGLIO LE VECCHIE BARZELLETTE DI CERTE SPIRITOSATE SUL VOTO OMOSESSUALE" - LUXURIA: "SI' VOTANO A DESTRA, PRIMI TRA TUTTI, DOLCE E GABBANA".
1 - "I GAY STANNO TUTTI DALL'ALTRA PARTE"
Come scrive Alessandro Trovino sul "Corriere della Sera", alla prima uscita dopo la pubblica reprimenda di Veronica, Berlusconi, che alla battuta salace notoriamente non resiste, ci ricasca. Così, proprio mentre sul palco del teatro Manzoni di Monza si sta esibendo in un'ammiccante celebrazione dell'intuito femminile, eccolo che scivola rovinosamente sull'ennesima boutade, che fa passare in secondo piano un'oretta di discorso a base di sondaggi, turris eburnee e grandi partiti della libertà: «I gay stanno tutti dall'altra parte». Cioè, a sinistra. Quanto basta per ottenere critiche e ironie non solo da Rutelli, ma anche da Pier Ferdinando Casini e da Roberto Calderoli.
2 - ANCHE I GAY DELLA CDL CONTRO SILVIO. GRILLINI DIVERTITO: MAGARI AVESSE RAGIONE.
Contro l'uscita di Silvio anche i GayLib, l'associazione che raccoglie gli omosessuali della Casa delle Libertà, che parla al "Corriere della Sera" attraverso il suo leader Enrico Oliari, militante di Alleanza Nazionale: «Ridicolo. L'omosessualità non ha colore. Non vorrei che certe battute del presidente Berlusconi ci facciano perdere nuovamente le elezioni per ventimila voti, magari di gay stanchi della sua omofobia. Pensi piuttosto ai Pacs». Ma Oliari è piuttosto sfiduciato: «Servirebbe un leader più serio. Magari Fini».
Scherza invece Franco Grillini, presidente onorario dell'Arcigay e deputato dell'Unione: «Magari avesse ragione Berlusconi. Ma il 30 per cento dei gay vota Cdl e il 20 Forza Italia». Secondo Vladimir Luxuria «Berlusconi sa benissimo che ci sono tanti gay che votano a destra: primi tra tutti Dolce e Gabbana».
3 - OLIARI (GAYLIB-AN): BERLUSCONI CI HA UMILIATO LA SUA OMOFOBIA E' MORTIFICANTE
(Adnkronos) - "Ci ha umiliato. E' incredibile che il leader della nostra coalizione sostenga che l'omosessualita' abbia un colore politico. E' una cosa mortificante. Non vorrei che certe battute del presidente Berlusconi ci facessero perdere nuovamente le elezioni per ventimila voti, magari di gay stanchi della sua omofobia". Lo ha dichiarato in un'intervista al quotidiano 'la Repubblica' Enrico Oliari, tesserato di Alleanza nazionale e presidente di GayLib, l'associazione che riunisce gli omosessuali di centrodestro, commentando le parole di Silvio Berlusconi, che ha affermato che 'i gay stanno tutti dall'altra parte'. "Pensa di essere simpatico con queste battute prive di gusto - ha proseguito Oliari - ma ogni volta che le spara sono pietre. Vedi quello che e' successo con la moglie. Sembra Paperino, ne combina una dopo l'altra". Il presidente di GayLib ha affermato che "nel centrodestra c'e' piu' chiusura, e' piu' difficile essere accettati. Ne so qualcosa anche io. Penso che per la nostra coalizione - ha concluso - ci sia bisogno di un capo piu' serio, magari Fini".
4 - PEZZANA (FUORI): PREFERIAMO CALDEROLI ALLA BINETTI
(Adnkronos) - "Franco Grillini e Vladimir Luxuria? Uno specchietto per le allodole. I Pacs? All'ipocrisia di Bindi e Binetti preferisco la brutalita' di Calderoli". Lo afferma a "La Stampa" lo storico fondatore del 'Fuori' Angelo Pezzana, intervenendo cosi' sulle affermazioni del presidente di Forza Italia ed ex premier, Silvio Berlusconi, sui gay e la sinistra italiana. "Gli elettori omosessuali -dice Pezzana- sono come tutti gli altri. Prima di votare giudicano partiti e candidati in base a criteri generali come l'economia, la politica estera, mica pensano soltanto al sesso!". "Il voto omosex non esiste. Certo che sparate come questa o come altre di altri personaggi, non aiutano" sottolinea ancora Pezzana, ammettendo che non ci sono molti omosessuali che dichiarano di votare a destra e che "la politica del centrodestra sui Pacs li allontanera' ancor di piu'". "Anche se io -prosegue- preferisco posizioni becere ma chiare come quella di Calderoli piuttosto che l'ipocrisia di Binetti e Rosi Bindi. Se li tengano pure i loro pateracchi".
5 - ZEFFIRELLI: SILVIO TI SUPPLICO MEGLIO LE VECCHIE BARZELLETTE
Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera
Maestro, Berlusconi ha detto che i gay...
«Ah!»
Cosa?
«Mi ripugna, quella parola. La trovo aberrante. Le premetto: io sono un omosessuale, e se uno dice che sono gay gli sputo in faccia!». Franco Zeffirelli ha la voce un po' arrochita ma il raffreddamento non ha certo affievolito il suo spirito. È amico di lunga data di Berlusconi, e quando sente l'ultima sui «gay» che stanno tutti «dall'altra parte», a quanto pare a sinistra, sospira ironico: «Mah, cosa vuole, è una battuta di spirito non spiritosa...».
Non è che sotto sotto, a destra, l'omosessualità è sempre un tabù da esorcizzare con il vecchio «machismo»?
«Se per destra si intende la parte conservatrice dell'Italia, è indubbio che l'omosessualità venga vista con riprovazione, ma da questo al machismo ce ne corre...Oddio, tutto quello che tocca la Lega tende a diventare un biascicare certi toni fascistoidi, il "celodurismo"...».
L'ha condizionato l'ambiente?
«Ma no. Non credo affatto che questa battuta non riuscita esprima il suo stato d'animo o un atteggiamento di critica. Berlusconi è amicissimo di un'infinità di persone che hanno fatto questa scelta, ne apprezza l'ingegno, non c'è ghettizzazione».
Al di la della battuta, ma la storia dei gay di sinistra?
«Dare un significato politico secondo il comportamento a letto mi pare insostenibile. Ma il fatto è che certi lo fanno, un po' se la tirano addosso da soli! Come Grillini, Pecoraro Scanio, quell'altro in Puglia.... Che i gay siano appoggiati dalla sinistra è innegabile, le fanno gola. Io non ho mai sentito autorità di destra vantarsi di esserlo in pubblico. Del resto è giusta l'apertura, non vergognarsi, ma non devi neanche ostentare, è roba di cattivo gusto, stile ed educazione imporrebbero di tenere i fatti tuoi per te. A sinistra sbracano tutto».
Ma perché la parola «gay» la irrita?
«È l'etimologia. Nasce nella cultura puritana: l'idea che, per bilanciare questa "anomalia", devi essere simpatico, gaio. E così in America vediamo questa roba da carnevale, si truccano come pagliacci, tutti felici e allegroni, sei così spiritoso e divertente che ti chiamano "gay". Una specie di attenuante. Ma si può? Dire a Michelangelo che è gay? A Leonardo? Andiamo, essere omosessuali significa portare un grave peso di responsabilità, scelte difficili: sociali, umane e di cultura. Perché non può essere incolto, un omosessuale, deve per forza dimostrare che ha dei meriti, rappresentare una crescita culturale».
Tutto sommato, maestro, che direbbe a Berlusconi?
«So che per lui è molto difficile, ma supplicherei Silvio di non dire sempre battute spiritose a ogni occasione, a scanso di fraintendimenti. O almeno di starci attento e pescare nel suo repertorio classico, di qualità. È un uomo di grande spirito, pochi sanno raccontare le barzellette come lui. Certo che se una sciocchezza del genere fa tanto rumore è buon segno: conferma la sua popolarità, se non la qualità delle sue uscite. E in fondo mi consola: vuol dire che c'è, che non è il passato. E sarà rieleggibile».
Dagospia 07 Febbraio 2007
Come scrive Alessandro Trovino sul "Corriere della Sera", alla prima uscita dopo la pubblica reprimenda di Veronica, Berlusconi, che alla battuta salace notoriamente non resiste, ci ricasca. Così, proprio mentre sul palco del teatro Manzoni di Monza si sta esibendo in un'ammiccante celebrazione dell'intuito femminile, eccolo che scivola rovinosamente sull'ennesima boutade, che fa passare in secondo piano un'oretta di discorso a base di sondaggi, turris eburnee e grandi partiti della libertà: «I gay stanno tutti dall'altra parte». Cioè, a sinistra. Quanto basta per ottenere critiche e ironie non solo da Rutelli, ma anche da Pier Ferdinando Casini e da Roberto Calderoli.
2 - ANCHE I GAY DELLA CDL CONTRO SILVIO. GRILLINI DIVERTITO: MAGARI AVESSE RAGIONE.
Contro l'uscita di Silvio anche i GayLib, l'associazione che raccoglie gli omosessuali della Casa delle Libertà, che parla al "Corriere della Sera" attraverso il suo leader Enrico Oliari, militante di Alleanza Nazionale: «Ridicolo. L'omosessualità non ha colore. Non vorrei che certe battute del presidente Berlusconi ci facciano perdere nuovamente le elezioni per ventimila voti, magari di gay stanchi della sua omofobia. Pensi piuttosto ai Pacs». Ma Oliari è piuttosto sfiduciato: «Servirebbe un leader più serio. Magari Fini».
Scherza invece Franco Grillini, presidente onorario dell'Arcigay e deputato dell'Unione: «Magari avesse ragione Berlusconi. Ma il 30 per cento dei gay vota Cdl e il 20 Forza Italia». Secondo Vladimir Luxuria «Berlusconi sa benissimo che ci sono tanti gay che votano a destra: primi tra tutti Dolce e Gabbana».
3 - OLIARI (GAYLIB-AN): BERLUSCONI CI HA UMILIATO LA SUA OMOFOBIA E' MORTIFICANTE
(Adnkronos) - "Ci ha umiliato. E' incredibile che il leader della nostra coalizione sostenga che l'omosessualita' abbia un colore politico. E' una cosa mortificante. Non vorrei che certe battute del presidente Berlusconi ci facessero perdere nuovamente le elezioni per ventimila voti, magari di gay stanchi della sua omofobia". Lo ha dichiarato in un'intervista al quotidiano 'la Repubblica' Enrico Oliari, tesserato di Alleanza nazionale e presidente di GayLib, l'associazione che riunisce gli omosessuali di centrodestro, commentando le parole di Silvio Berlusconi, che ha affermato che 'i gay stanno tutti dall'altra parte'. "Pensa di essere simpatico con queste battute prive di gusto - ha proseguito Oliari - ma ogni volta che le spara sono pietre. Vedi quello che e' successo con la moglie. Sembra Paperino, ne combina una dopo l'altra". Il presidente di GayLib ha affermato che "nel centrodestra c'e' piu' chiusura, e' piu' difficile essere accettati. Ne so qualcosa anche io. Penso che per la nostra coalizione - ha concluso - ci sia bisogno di un capo piu' serio, magari Fini".
4 - PEZZANA (FUORI): PREFERIAMO CALDEROLI ALLA BINETTI
(Adnkronos) - "Franco Grillini e Vladimir Luxuria? Uno specchietto per le allodole. I Pacs? All'ipocrisia di Bindi e Binetti preferisco la brutalita' di Calderoli". Lo afferma a "La Stampa" lo storico fondatore del 'Fuori' Angelo Pezzana, intervenendo cosi' sulle affermazioni del presidente di Forza Italia ed ex premier, Silvio Berlusconi, sui gay e la sinistra italiana. "Gli elettori omosessuali -dice Pezzana- sono come tutti gli altri. Prima di votare giudicano partiti e candidati in base a criteri generali come l'economia, la politica estera, mica pensano soltanto al sesso!". "Il voto omosex non esiste. Certo che sparate come questa o come altre di altri personaggi, non aiutano" sottolinea ancora Pezzana, ammettendo che non ci sono molti omosessuali che dichiarano di votare a destra e che "la politica del centrodestra sui Pacs li allontanera' ancor di piu'". "Anche se io -prosegue- preferisco posizioni becere ma chiare come quella di Calderoli piuttosto che l'ipocrisia di Binetti e Rosi Bindi. Se li tengano pure i loro pateracchi".
5 - ZEFFIRELLI: SILVIO TI SUPPLICO MEGLIO LE VECCHIE BARZELLETTE
Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera
Maestro, Berlusconi ha detto che i gay...
«Ah!»
Cosa?
«Mi ripugna, quella parola. La trovo aberrante. Le premetto: io sono un omosessuale, e se uno dice che sono gay gli sputo in faccia!». Franco Zeffirelli ha la voce un po' arrochita ma il raffreddamento non ha certo affievolito il suo spirito. È amico di lunga data di Berlusconi, e quando sente l'ultima sui «gay» che stanno tutti «dall'altra parte», a quanto pare a sinistra, sospira ironico: «Mah, cosa vuole, è una battuta di spirito non spiritosa...».
Non è che sotto sotto, a destra, l'omosessualità è sempre un tabù da esorcizzare con il vecchio «machismo»?
«Se per destra si intende la parte conservatrice dell'Italia, è indubbio che l'omosessualità venga vista con riprovazione, ma da questo al machismo ce ne corre...Oddio, tutto quello che tocca la Lega tende a diventare un biascicare certi toni fascistoidi, il "celodurismo"...».
L'ha condizionato l'ambiente?
«Ma no. Non credo affatto che questa battuta non riuscita esprima il suo stato d'animo o un atteggiamento di critica. Berlusconi è amicissimo di un'infinità di persone che hanno fatto questa scelta, ne apprezza l'ingegno, non c'è ghettizzazione».
Al di la della battuta, ma la storia dei gay di sinistra?
«Dare un significato politico secondo il comportamento a letto mi pare insostenibile. Ma il fatto è che certi lo fanno, un po' se la tirano addosso da soli! Come Grillini, Pecoraro Scanio, quell'altro in Puglia.... Che i gay siano appoggiati dalla sinistra è innegabile, le fanno gola. Io non ho mai sentito autorità di destra vantarsi di esserlo in pubblico. Del resto è giusta l'apertura, non vergognarsi, ma non devi neanche ostentare, è roba di cattivo gusto, stile ed educazione imporrebbero di tenere i fatti tuoi per te. A sinistra sbracano tutto».
Ma perché la parola «gay» la irrita?
«È l'etimologia. Nasce nella cultura puritana: l'idea che, per bilanciare questa "anomalia", devi essere simpatico, gaio. E così in America vediamo questa roba da carnevale, si truccano come pagliacci, tutti felici e allegroni, sei così spiritoso e divertente che ti chiamano "gay". Una specie di attenuante. Ma si può? Dire a Michelangelo che è gay? A Leonardo? Andiamo, essere omosessuali significa portare un grave peso di responsabilità, scelte difficili: sociali, umane e di cultura. Perché non può essere incolto, un omosessuale, deve per forza dimostrare che ha dei meriti, rappresentare una crescita culturale».
Tutto sommato, maestro, che direbbe a Berlusconi?
«So che per lui è molto difficile, ma supplicherei Silvio di non dire sempre battute spiritose a ogni occasione, a scanso di fraintendimenti. O almeno di starci attento e pescare nel suo repertorio classico, di qualità. È un uomo di grande spirito, pochi sanno raccontare le barzellette come lui. Certo che se una sciocchezza del genere fa tanto rumore è buon segno: conferma la sua popolarità, se non la qualità delle sue uscite. E in fondo mi consola: vuol dire che c'è, che non è il passato. E sarà rieleggibile».
Dagospia 07 Febbraio 2007