ANSA, CHE BIDONE! UN "LANCIO" LANCIA VITTORIO FELTRI AL DI LA' DELLA NOTIZIA.

Renato Farina per Libero


L'ufficio stampa dell'Arcidiocesi di Firenze ci ha inviato una lettera molto cortese, dove chiede sia conosciuto nel suo autentico contenuto il documento diffuso dopo l'incontro fra l'Arcivescovo Ennio Antonelli e il Social Forum. Scrive Riccardo Biagi: "Si tratta di un testo molto preciso che non giustifica le accuse avanzate dal direttore Feltri nel suo editoriale di questa mattina. Chiediamo pertanto che venga dato spazio a questo comunicato, a rettifica di quanto da voi pubblicato". È così?.

.E allora come può essere successo che Libero abbia inteso questo testo al contrario o quasi (Antonelli oltretutto è considerato un moderato, un fedelissimo di Wojtila)? Un abbaglio? No. Semplicemente l'Ansa ha rifilato al mondo un bidone. Noi di solito ci fidiamo dell'Ansa, che sotto la guida di Pierluigi Magnaschi ha visto crescere autorevolezza e tempestività. Qui è scivolata. E ha fornito questo titolo: "Social Forum: delegazione no global incontra vescovo di Firenze. Parrocchie potranno ospitare partecipanti Social Forum Europeo". Dopo di che si sintetizza il comunicato sostenendo che il risultato di questa udienza è un'intesa su tutta la linea con un finale trionfalistico: "Parrocchie o istituti religiosi che lo riterranno opportuno potranno ospitare gli aderenti all'evento".
Il tutto con il commento entusiasta degli uomini di Agnoletto e Casarini, (28 agosto, ore 17,18).

Questo - data 'autorevolezza della fonte - ha meritato ampiamente le osservazione dell'editoriale di Feltri. Non risultano vigorose smentite dall'Ansa.
Né al nostro indirizzo e-mail (ben conosciuto vista la puntualità della replica) è giunto il comunicato al quale avremmo volentieri attinto, evitando equivoci dei quali ci scusiamo senz'altro con l'Arcivescovo.
Ma non sappiamo neanche dar troppe colpe al redattore dell'Ansa, che forse è poco esperto di linguaggio ecclesiastico, il quale sarebbe bene fosse più evangelico: sì sì, no no.



UNO SFIGATO IN REDAZIONE
Lettera di Perla Nera 21 a Il Barbiere della Sera (www.ilbarbieredellasera.com)


Lo sfogo-scazzo di un redattore

Ma che fine sta facendo la corazzata dell'Ansa? Anzi, che fine stiamo facendo noi giornalisti dell'Ansa? Sono uno degli sfigati rimasti a presidiare le redazioni in piena estate e sono il testimone e la vittima di un agosto buio per la nostra agenzia.
Sono stato molto combattuto prima di scrivere, perché dopo diversi anni di servizio, l'Ansa è la mia seconda casa. Alla fine ho deciso che rompere il silenzio possa servire a dare una scossa. Perché credo che siamo ancora in tempo, forse.



Sappiamo tutti che agosto è un mese critico per l'informazione. Mentre i quotidiani si aggrappano ai reportage d'autore e ai sondaggi da ombrellone e i settimanali saccheggiano le riserve di inchieste preconfezionate, noi delle agenzie dovremmo mantenere vivo l'interesse per l'attualità. Il problema è che anche le fonti istituzionali latitano. I Palazzi della politica sono chiusi e la pausa di ferragosto invita al pettegolezzo piuttosto che allo scoop. È il momento di rispolverare il mestiere, anche a ranghi ridotti. Cercare le notizie, sfruttare i canali giusti. Ma, come al solito, c'è chi si rimbocca le maniche e chi si mette al rimorchio.

Purtroppo l'Ansa si sta ritagliando la fama del pachiderma che arranca. Non facciamo altro che parlare di tagli, di redazioni da ridimensionare e di risorse umane da ottimizzare. La dirigenza continua a "giocare con i conti, con società-scatole vuote, con le tensioni sul rinnovo dell'integrativo", così come il Barbiere scrive da tempo. E intanto rischiamo di perdere la nostra credibilità. Abbiamo mantenuto con un impegno smisurato il nostro target di lanci quotidiano, ma la qualità dei bei tempi rischia di diventare un ricordo. Ci stiamo adagiando su un passato glorioso che rischia di diventare un gigantesco alibi.

Le idee continuiamo a produrle ma per realizzarle servono autorizzazioni in carta bollata. Cito un contributo recente della Ragazza del bar: "Insomma, come direbbe Magnaschi, tutto sotto controllo. Il suo, con vicedirettori in gessato agenzia 'ingessati'".

E ad agosto i timbri e le firme si muovono con ulteriore lentezza. Andando avanti di questo passo, rischiamo di assumere le sembianze di una macchina ministeriale che perde i pezzi. In tanti si stanno chiedendo che cosa stia realmente succedendo. I contatti abituali, soprattutto gli amici sparsi nelle redazioni, iniziano a farmi domande insistenti. "L'Ansa non è più sulla notizia; quando vi svegliate fate un fischio; questo chi ve l'ha detto, l'Adnkronos?; mi sembrate il Televideo; a forza di copia e incolla vi si bruciano i pc.": la tradizione di un'informazione attenta e puntuale finirà consumata sull'altare di una presunta efficienza aziendale.

Sinceramente sono stufo, il bilancio e la riorganizzazione strategica saranno pure importanti, ma senza qualità non andiamo da nessuna parte. Anche perché nel frattempo gli altri non stanno a guardare. Così finiamo a collezionare buchi eclatanti. Per esempio, l'Adnkronos nel corso dell'estate è uscita con tre interviste importanti che hanno guadagnato le prime pagine dei quotidiani. Hanno parlato Gasparri - sulla patata bollente della questione dei diritti televisivi del calcio - Violante, che ha chiesto chiarezza sul ruolo di Rutelli all'interno del centro-sinistra e per ultimo Maroni, che ha precisato la posizione dell'esecutivo in merito alla presunta riforma delle pensioni.

E noi che facciamo? Ci accodiamo, per non perdere il treno.
Nel caso più recente, quello dell'intervista al ministro Maroni del 22 agosto, siamo usciti alle 18.33 con un'intervista analoga a quella lanciata dall'Adnkronos tre ore prima, alle 15.15. Arrivare secondi sta diventando un vizio. Un vizio che non dà di certo lustro a quella che rimane la prima agenzia italiana. È ora di svegliarsi, a meno che non decidiamo di metterci in regola e di sottoscrivere un regolare abbonamento all'agenzia di Pippo Marra. Almeno andiamo tutti a casa, invece di fare finta di fare il nostro mestiere. Non si sa mai, magari è già nei piani dell'azienda.

Un redattore (deluso e incazzato)dell'Ansa
alias
Perla Nera 21


Dagospia.com 1 Settembre 2002