PICCOLA POSTA - DESTRA/SINISTRA SECONDO TARADASH - "LA CITTA' DEI BAMBINI" SECONDO IL LOBBYSTA VELARDI - PAPA ESENTE DA CRITICHE - TORBIDO D'ALEMA - MAROCCHINI D'ITALIA - STRISCIA ESAGERA.

Riceviamo e pubblichiamo:

Lettera 1
Caro Dago, se essere di destra significa essere "isolati" dai "sinistri" alle prime teatrali, come scrivi capiterebbe a me e a Marcello Veneziani, sono per certo di destra (anche se me ne stavo seduto buono buono con Anna e alcuni amici, forse di sinistra). Se significa avere qualcosa di letto, pensato o scritto in comune con Veneziani, allora no, con tutta la stima, non sono di destra. Secondo Aron la misura dell'antagonismo destra-sinistra era in Francia, all'inizio del secolo scorso, l'atteggiamento sul caso Dreyfus. Nel nostro piccolo ho imparato a misurare le concezioni del mondo prima sul caso Tortora e poi sulla simpatia di pancia riscossa dalla Procura di Roma rispetto ai due imputati del processo Marta Russo (esemplari gli articoli di Dacia Maraini, vista l'altra sera a teatro, che non sfigurerebbero nella riedizione, femminista per carità, del Malleus Maleficarum). Insomma, se essere di sinistra significa considerare di destra tutti quelli che non stanno a sinistra, arridatece Baffone. Quantomeno Tabucchi. Così si potrà ricantare in coro/ "io son d'un'altra razza, son bombarolo".
Marco Taradash

Lettera 2
Caro Dago,
leggo sul Corriere del Mezzogiorno, domenica 19 ottobre, un'intervista al dott. Claudio Velardi, che nell'introduzione è presentato come "oggi lobbista ed editore de 'il Riformista', all'epoca capo ufficio stampa di Massimo D'Alema". Cosa possa essere un "capo ufficio stampa", approssimativamente, riesco ad intuirlo; sfoglio il Tullio De Mauro (dizionario al di sopra d'ogni sospetto) per la definizione di "lobbista" che mi rimanda a "lobby": "gruppo di persone che , mediante pressioni anche illecite su uomini politici e funzionari pubblici, riesce a ottenere provvedimenti legislativi o amministrativi in proprio favore". Bene, ottima presentazione, leggo l'intervista. Molte fiorite banalità, poi il punto rivelatore, sulla campagna elettorale di Antonio Bassolino, curata a suo tempo dall'intervistato.

"E il programma?" chiede il giornalista, Antonio Fiore. "C'era, è ovvio - risponde Claudio Velardi - ma di rifiuti, trasporti, disoccupazione parlavano tutti i candidati, di qualsiasi orientamento fossero. Allora ci inventammo un obiettivo di forte valore simbolico e che puntava al futuro, Napoli 'città dei bambini' ". "Che, dopo 10 anni, ancora non s'è realizzata" precisa l'intervistatore. "Riconosco che su questo punto s'è fatto poco - risponde il lobbista - ma era un tema ad alto valore simbolico". Mi viene un dubbio: ma vuoi vedere che questo riformismo è un'altra "città dei bambini"? Un caro saluto e grazie per la pazienza,
Luigi Castaldi, Napoli

Lettera 3
caro dago ,
ti scrivo in relazione alla lettera di un certo franco......
il PAPA non può andare a piedi perchè sta male e seppure moribondo il Suo Spirito
conforta milioni di fedeli.
Purtroppo il rispetto in Italia sembra oramai merce rara ma da povera ingenua credevo che il Papa fosse esente da ogni tipo di cattiveria vista la Sua statura morale e il Suo potere carismatico.
mi sbagliavo !
ps. il Papa non ha bisogno del premio nobel per la pace.
LUI è il Vicario di DIO!!!!!(nn è 1 opinione è FEDE!!!!!)
vanda caustica

Lettera 4
Caro Roberto, chi glielo dice ora a Luk (Piccola Posta di sabato) che ha ragione Max D'Alema? Intorbidare le acque: si dice proprio così. Casomai si può dire anche intorbidire. Molte cose si possono dire di D'Alema, non che non sappia parlare in italiano. Molte cose si possono dire anche della scuola italiana degli ultimi trent'anni e del livello d'istruzione impartito alla platea distratta: ma questo è un altro discorso.
Ciao
Carlo

Lettera 5
Caro Dago,
vorrei ricordare al Lettore Luk che "intorbidare" è un vocabolo esistente nella nostra lingua.
Spesso si tende a considerare inesistente quello che si ignora.
Potrebbe provare a tirare Molotov :magari i fuochi della rivoluzione lo illuminerebbero.
Sabrina M.

Lettera 6
L'ho sempre pensato.
Soprattutto quando la vittima fu l'ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, ma lo ripeto adesso quando al suo posto c'è il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio.
Quelli di Striscia esagerano. E vado a spiegarmi. In primo luogo ne faccio una questione di sicurezza: passi il Tapiro a Vieri, alla Carlucci, a Benigni.
Ma quando si ha a che fare con alte cariche dello Stato o con personaggi comunque a rischio non si può pensare di scherzare in quel modo. Insomma Fazio, come Berlusconi,
sono nella lista dei personaggi più a rischio attentati del nostro Paese. Appena due mesi fa, il ministro svedese è stato ucciso a coltellate per aver sostenuto l'Euro, al sindaco di Parigi è andata poco meglio.
Al professor Biagi è andata malissimo. E allora come può Valerio Staffelli pretendere di avvicinare, anzi di assaltare, il governatore di Bankitalia con tre (non uno come sembra ai telespettatori) cameraman?
Insomma per quale ragione la scorta di Fazio dovrebbe essere tenuta a sapere chi è Staffelli e quindi a lasciarlo passare tranquillamente? Perchè in questi casi più delicati non prende contati con lo staff della vittima che quasi certamente sarà così intelligente da accettare il "riconoscimento"?
Come mai nessuno dice che Fazio, Scalfari, Sgarbi, i Sotto Tono, Zucchero sono persone diverse ma il risultato contro Staffelli è sempre lo stesso? Non sarà il suo essere provocatorio l'unico comundenominatore?



E ancora. Nei verbali dei carabinieri, nessuno lo ha detto, Staffelli ha dichiarto di non essere stato aggredito e di non aver ricevuto alcun colpo, anzi di essere caduto da solo.
Certo Fazio avrebbe senz'altro fatto meglio a fermarsi e a ricevere il suo Tapiro e magari a scherzare dicendo che l'avrebbe messo tra i lingotti d'oro del caveau di via Nazionale. Ma questa è un'altra storia.
Striscia ha esagerato. E deve ammetterlo. Anche perchè le conseguenze le pagano, poi, tutti gli altri giornalisti che quando provano ad avvicinare normalmente un "potente" vengono trattati alla stessa maniera e senza ragione. E Chicco Mentana, prima di annunciare certi scoop di striscia la notizia al telegiornale di Canale 5 farebbe senz'altro meglio a pensarci due volte, se vuole che la gente continui a considerarlo un giornalista indipendente.
Sturo

Lettera 7
A proposito degli spropositi di tal Carlo. Lui paventa di aver un sindaco marocchino o albanese che in una prima fase della sua vita italiana sia stato pappone, spacciatore, ladro ecc. poi che siano culturalmente arretrati...e via con un'allegra carrettata di luoghi comuni ai quali mancano:

A) vengon qui per rubare lavoro agli italiani;
B) ci rubano le donne.
la solita tiritera ricicciata dai simpatici salumieri che sono al governo con il loro bel fazzoletto e cravatta verde.
Rispondo al sig.Carlo con altri luoghi comuni...in parlamento abbiamo personaggi che con la mafia hanno avuto qualche rapporto, alcuni sono ladri, molti non sono laureati, molti hanno rapporti difficili con la grammatica e la consecutio temporum della lingua italiana. troppi sono ingegneri...
Magari il Sig.Carlo è uno che quando va all'estero s'incazza se dicono "italiani, baffi neri, poca voglia lavorare, solo pizza, cantare, mafia e robertobaggio" e dimentica che fino a trent'anni fa gli italiani erano considerati tra i "marocchini" d'Europa...
saluti
Paolo


Dagospia.com 19 Ottobre 2003