Capitolo di "I promessi sposini" di Fulvio Abbate (La nave di Teseo)
Sarebbe stato bello semplificare la nostra storia, e correre così verso il velo e il velo, il cilindro e il cilindro, la lista di nozze e la lista di separazione e infine di divorzio, se solo non fosse apparsa, proprio nella nostra straordinaria avventura, Susanna Togliatti, cugina di Malena, Susanna bella, simpatica e fluorescente ragazzina bionda dagli occhi grandi come turchesi, Susanna profondamente convinta di poter riportare Treica e Maurilio “sulla retta e pacifica via dell’eterosessualità”, ragazza tradizionalista, Susanna, amica dei Cognati, visto che una notte le era apparsa in sogno la Madonna, le era apparsa in corridoio, vestita di azzurro, le aveva stretto la mano per poi chiederle che intenzione avesse di fare al termine degli studi.
FULVIO ABBATE
“Estetista, ma lettrice di Foucault,” aveva risposto Susanna, ricevendo i complimenti della Vergine. Sulla retta via... Così pensava, più per abitudine che per reale convincimento, parole sue, Susanna Togliatti, parente, sì, certo, proprio parente di Arturo Mazzuolo, il lattoniere di via Salvo Pandiscia. Oh, prodigi dell’improbabile omonimia. Così, sempre più parente che tutti, incontrandola, perfino i garagisti, i tennisti, i proctologi, i rugbisti, i cazzisti, i surfisti, gli sceriffi delle contee, i Gesù in tuta acetata, gli addetti al compattamento dell’immondizia e perfino gli stessi protagonisti dei rodei, intanto che cercavano di resistere in groppa al cavallo pazzo furioso, non potevano fare a meno di domandarle: “Scusa, ma tu c’entri qualcosa con il famoso Togliatti?”
FULVIO ABBATE - I PROMESSI SPOSINI
E lei, a quel punto, compiaciuta e imbarazzata un po’, immancabilmente, era costretta ad ammettere che erano parenti. “Sì, Alessio è mio cugino.” Alessio Togliatti, va detto, era un campione di canzoni, un ragazzo diventato famoso per avere partecipato a un concorso televisivo, un talent, dove c’era modo d’essere premiato da una giuria di esperti musicali capitanati da Mirko Secchia, un ex punk divenuto infine cantante sensibile con sopracciglia modellate da incantatore di serpenti presso l’imperatore Ming, resta il fatto che Alessio Togliatti aveva sbaragliato tutti gli altri concorrenti, grazie a un brano melodico nel quale scongiurava il terrore d’ogni povero orfano, ossia che, dopo avere perso i genitori, questi ultimi potessero morire un’altra volta ancora, quasi a ripetizione, sembrerà un po’ difficile da comprendere, ma è proprio così: morire da già morti. Come dire: e allora il funerale che l’abbiamo fatto a fare? Soldi buttati, no?
Ecco il videoclip dove si vede un ragazzo sul cavallo bianco del bagnoschiuma in riva al mare di Sabaudia, ed ecco che d’improvviso, sullo sfondo del Circeo, il giovane spensierato come un tenente dell’11° cavalleggeri, sente trillare il proprio cellulare. Chi mai sarà? Chi può essere a quest’ora? Uffa, che palle! Dai, sentiamo un po’ chi è... Pronto, chi parla? Il tenente ragazzo tira fuori il cellulare dalla borsetta Gucci e scopre che la telefonata serve a comunicargli che sua madre nuovamente non c’è più.
Ampliamo la riflessione, riferiamola all’universo mondo: a questo punto tu, tra lo stupito, il costernato e l’angoscia-replay, dopo avere pianto tutte le lacrime che non credevi d’avere ancora in serbo, pensi e sussurri tra te e te: “... ma non era già deceduta, mamma?”
fulvio abbate foto di bacco
Alessio Togliatti, insomma, era allora su tutti i giornali, non c’era ragazzina che non lo seguisse, lo amasse, ne tenesse il poster in cameretta o sul display del telefonino, quanto a Susanna, temporaneamente disoccupata, rispondeva alle lettere dei fan per conto del cugino, meglio, spacciandosi per lui. Tra una lettera e l’altra, tra una email e un twitt, Susanna Togliatti trovò comunque il tempo di appassionarsi alla storia di Treica e Maurilio con tutto il suo impegno.
Ed eccolo Treica che prende a interrogarsi su perché mai in una storia tribolata e tuttavia anche lieta, visto che si tratta di un matrimonio che fa presagire una lenta pioggia di coriandoli argentati, perché mai in una simile storia arcobaleno, di più, rainbow, debbano d’improvviso arrivare dal nulla i Togliatti, Susanna con la sua fissa di mettere in discussione l’amore gaio e poi soprattutto quell’altro, il cugino Alessio, lui e quella sua mostruosa canzone intitolata, se ho capito bene, Sai, è rimorta mamma. Per svelare l’arcano dovette essere mobilitato Zangù, l’esperto di favole, e questi infatti spiegò il perché di tanta crudeltà così all’ultima moda.
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Zangù, l’esperto, incappucciato di nero con un libro sotto il mantello che gli scendeva giù dalla testa, identico ora allo spettro del Louvre, Belfagor, ora a Mago Matello, giunse e così disse: “Oh, che non lo sapete che nelle favole si vedono cose terribili e crudeli come neppure nelle storie di paura?”
Così pronunciando, l’esperto di favole aprì una porticina e fece entrare tutte le madri morte e rimorte che fino a quel momento erano state prodotte dall’infame favolistica. Insomma, un corteo interminabile di mamme che, allo stesso modo della parata che conclude la giornata vittoriosa delle cheerleader, avanzava tra tamburi, trombe, tromboni, bombardini, susafoni e ottavini, di più, tutte le mamme morte trasfigurate in ragazze pon-pon, le gonnelline viola e arancio, il prodigio fosforescente pronto a sol- levarsi e agitarsi in cima alle braccia.
Proprio lì, davanti a tutti, ecco apparire Susanna Togliatti, vestita come Gwen Stefani, mantellina rossa, berretto con pennacchio, alamari gialli, short bianchi, bionda come Marilyn, un trofeo vivente a far da guida al corteo delle mamme morte che avanzano, sì, avanzano sorridenti, immortali sotto una pioggia di coriandoli argentati che, lenta, abbatte ogni idea del lutto. Immensa, Susanna Togliatti, parente di Alessio, campione di talent.