superlega
Monica Colombo per il "Corriere della Sera"
Partite più corte, divise in tre tempi. Nel progetto della Superlega anche il gioco e le regole del gioco sono (erano) in discussione. Lo scopo: compiacere i gusti dei tifosi-clienti a cominciare dai più giovani che, dicono le ricerche, considerano troppi i 90 canonici minuti di una partita di calcio.
squadre lasciano super league
Ambizioni di modernità probabilmente eccessive a giudicare dalle defezioni clamorose maturate ieri sera. Per dire, tra le linee guida dell'organizzazione spiccava una nuova modalità di distribuzione dei diritti televisivi: non più la partita ma gli highlight, il concentrato delle emozioni, la raffica dei gol e le acrobazie dei campioni.
Il desiderio delle big del continente è (era) creare una partita show, uno spettacolo con in campo i migliori giocatori. Perciò, se i millennials distratti dai social faticano a reggere per l'intera durata della sfida, perché non vendere anche i pacchetti relativi ai diritti televisivi degli highlight, o del livestreaming?
ANDREA AGNELLI E LA SUPER LEGA - MEME
Non solo: è ancora la tv il mezzo più usato per assistere a una partita? Sì, ma le nuove generazioni preferiscono smartphone e tablet.
Altri obiettivi: scardinare l'atavica lentezza che accompagna la Uefa a prendere decisioni che riguardano il sistema. E se le partite sono troppo lunghe, basta diminuirne la durata o frazionarle in tre tempi.