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    AVVERTITE CONTE CHE PER IL PD ''GLI EUROBOND NON CI SARANNO MAI''. GUALTIERI ERA UNO DEI RELATORI DEL MES, E SPINGE PER FIRMARE IL DOCUMENTO FINALE DEL CONSIGLIO EUROPEO, CHE SI INVENTERÀ QUALCHE FRASETTA VUOTA PER POTER DIRE ''QUALCOSA CI SIAMO INVENTATI'' - PER I 5 STELLE INVECE NON SI DEVE FIRMARE NIENTE E PREPARARE EMISSIONI DI BTP DA 300 MILIARDI CON L'APPOGGIO DELLA BCE  - IL COLLE PREOCCUPATO PER L'ISOLAMENTO ECONOMICO-FINANZIARIO DEL PAESE


     
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    Marco Antonellis per www.affaritaliani.it

     

    Gualtieri Conte Gualtieri Conte

    Conte avrebbe dovuto saperlo: il suo ministro dell'economia Gualtieri in passato è stato relatore del Mes in Europa ed è stato anche uno uno dei protagonisti del Fiscal Compact. Successivamente ha presieduto il Financial Assistance Working Group, che doveva tenere d'occhio la Grecia affinché eseguisse bene gli ordini di Francia e Germania (cioè dell'Europa). Difficile se non impossibile chiedere ora ad un uomo con un curriculum del genere di rinunciare al Mes e di mettersi di traverso al volere di sua maestà Angela Merkel e dei potenti d'Europa.

     

    Insomma, Conte è finito in "trappola" e se ne sta rendendo conto soltanto ora. Sarà impossibile per lui non firmare l'accordo in Europa anche se il prossimo 23 aprile non riuscisse ad ottenere i tanto agognati eurobond. Perché il problema che in queste ore agita i sonni di "Giuseppi" (e che lo rende fin troppo nervoso) e dei partiti che lo sostengono è proprio questo spiegano fonti di primissimo piano: "Se non riusciamo ad ottenere i bond Conte che fa? Si alza e se ne va oppure firma lo stesso?''

    dario franceschini e nicola zingaretti alla finestra dell'abbazia di contigliano 5 dario franceschini e nicola zingaretti alla finestra dell'abbazia di contigliano 5

     

     Perché sui bond il Premier si è esposto tantissimo, anche troppo: "A Conte sui bond europei è scappata la mano e ora se non si fanno perde tutto. Un all in incauto" si spiega all'interno della maggioranza di governo. "Inoltre c’è un aspetto che nessuno sta considerando: spingendo così sugli eurobond, praticamente ci stiamo legando mani e piedi ai francesi. Deciderà Macron la nostra morte o la nostra vita. Perché è evidente che se la Francia non ci appoggia siamo finiti, dove andiamo da soli?". Insomma, il quadretto che si va delineando per il Premier si complica ogni giorno di più.

     

    Serve un "piano b". Il problema però è che anche in questo caso Pd e 5Stelle non la pensano allo stesso modo. Per il Nazareno alla fine "inseriranno qualcosa nel testo finale che gli permetterà di dire: abbiamo preso tot miliardi di euro e per la prima volta si parla di mettere insieme il debito dei paesi europei...". Insomma, si troverà una scappatoia, si farà una sorta di "romanella" per permettere a Premier e governo di salvare la faccia anche perché in casa Pd sono convinti sin da ora che l'Europa mai e poi mai dirà di si all'Italia sui bond. I "bond non ci saranno" dicono senza mezzi termini dal Nazareno con buona pace di Giuseppe Conte.

     

    sergio mattarella giuseppe conte 3 sergio mattarella giuseppe conte 3

    Per i pentastellati, invece, se non dovessero esserci i bond anziché firmare l'Italia dovrà lavorare ad emissioni straordinarie di Btp (300 mld riservate al retail) con la copertura della Bce: in casa 5Stelle già ci stanno lavorando. E il Quirinale? È decisamente molto preoccupato per la piega che stanno prendendo gli eventi: si teme l'isolamento economico-finanziario del paese. Dispiace molto che sia finito il clima di "unità nazionale" ma la cosa dalle parti del Colle viene presa con grande filosofia: "Per collaborare o per sposarsi bisogna sempre essere in due e le colpe non sono mai da una parte sola…". Ora però bisognerà stringere i bulloni alla maggioranza perché se le cose non dovessero andare per il verso giusto in Europa sarebbe a rischio la tenuta stessa del governo.

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