DAGONEWS

IL PRESIDENTE DELLA CONSOB GIUSEPPE VEGAS

I primi pesci sono entrati nella rete. L’indagine della Consob sui movimenti in Borsa delle banche popolari comincia a dare i primi risultati. Secondo indiscrezioni, l’organismo che vigila su Piazza Affari avrebbe in mano una prima lista di intermediari che si sono comportati in maniera “strana” a ridosso del 16 gennaio, ovvero di quel pomeriggio in cui Matteo Renzi, a Borsa chiusa, annunciò a una riunione di partito che il suo governo avrebbe messo mano a una riforma delle banche popolari.

Gli intermediari pizzicati da Consob si sarebbero segnalati per gli acquisti ingenti nelle giornate del 15 e del 16 gennaio e sarebbero poi passati all’incasso dopo il 19, quando ormai era ufficialmente noto a tutti che il governo avrebbe abolito il voto capitario nelle prime 10 Popolari. Molti acquisti sono partiti da Londra e dal Lussemburgo, tanto che la Consob è impegnata in indagini delicate anche all’estero, indagini che richiederanno qualche settimana. Ma chi si occupa del dossier sottolinea che, più che i rialzi, sono scandalosi i volumi delle transazioni, elevatissimi e molto al di sopra della media.

davide serra alla leopolda

CONSOB

Fino alla fine delle indagini il riserbo sarà massimo, anche se qualcosa in più magari lo dirà domani il presidente della Consob Giuseppe Vegas, nel corso della sua audizione alla Camera. Forza Italia, Lega e Movimento Cinque Stelle chiedono da giorni che venga fatta chiarezza sui rialzi ai due cifre delle Popolari.

Nel mirino delle polemiche è finito il finanziere Davide Serra, grande amico e consigliere del premier, che ha ammesso di avere una posizione di rilievo in una Popolare (dovrebbe essere il Banco popolare italiano), ma che ha escluso di avere operato in Borsa sulle Popolari in questo 2015. In ogni caso, le indagini della Consob cercano di appurare se qualcuno si è mosso in Borsa prima del 16 gennaio sulla base di informazioni riservate che potrebbero essere “scappate” da fonti di governo. Serra o non Serra.