Romolo Buffoni per “il Messaggero”
Gli insulti razzisti verso Bukayo Saka - Marcus Rashford e Jordan Sancho
L'Inghilterra si lecca le ferite provocate dalla finale di Euro2020 persa a Wembley contro l'Italia. E sono ferite profonde, che danno origine a polemiche roventi. La più accesa riguarda la reazione dei tifosi nei confronti di Rashford, Sancho e Saka, ovvero i tre giocatori che hanno sbagliato il loro tiro dal dischetto.
Giocatori di colore e, per questo, divenuti oggetto sui social di insulti razzisti, alla faccia degli inginocchiamenti pre-partita voluti fortemente dalla Nazionale inglese in appoggio al movimento Black Lives Matter che si oppone al razzismo. Tasto molto dolente nella società anglosassone e gli affronti ai tre calciatori non poteva lasciare indifferente la politica. La presa di posizione del Premier Boris Johnson è stata molto dura: divieto d'ingresso allo stadio per i tifosi che si macchiano di abusi razzisti online.
Gli insulti razzisti verso Bukayo Saka - Marcus Rashford e Jordan Sancho
Bukayo Saka
Questo l'impegno preso ieri dal capo del governo inglese. Reazione, quella del Primo ministro, che segue la scia dell'indignazione sollevata dopo gli insulti e dopo una petizione online - rivolta a Federcalcio e governo britannici - per punire con il Daspo a vita i tifosi razzisti, che ha raggiunto il milione di firme. «Nel calcio a volte vince e altre perdi, e a volte è dura accettarlo. Io ci sono passato con la mia squadra, ma non potrei mai insultare qualcuno o fare riferimenti alla sua razza», il commento di Usain Bolt.
L'ex velocista giamaicano, recordman mondiale dei 100 e 200 metri nonché otto volte oro olimpico, grande tifoso del Manchester United ha anche tentato di fare il calciatore in Australia nei Central Coast Mariners non accetta il comportamento di certi tifosi: «Quello che è accaduto è assolutamente ingiusto, e non posso credere che questo sia il cammino che il calcio sta seguendo».
MURALE RASHFORD IMBRATTATO
PELLEGRINAGGIO DA MARCUS
I tifosi veri, intanto, hanno restaurato il murale di Marcus Rashford a Manchester che era stato imbrattato. L'immagine dell'attaccante dello United, molto impegnato in campo sociale (durante la prima ondata di pandemia si è battuto personalmente affinché le scuole pubbliche continuassero ad offrire alimenti ai giovani bisognosi) è diventata meta di pellegrinaggio di tifosi che portano cartelli con la scritta «Black Lives Matter» e si inginocchiano.
MURALE RASHFORD
Intanto continuano a spuntare retroscena relativi alla scelta dei rigoristi del ct inglese Southgate. L'ex terzino si è preso subito la responsabilità di aver indicato lui i cinque tiratori, ma pare abbia mentito o, almeno, non abbia detto tutta la verità.
TUTTA COLPA DELL'ALGORITMO
Il quotidiano spagnolo El Pais, citando fonti della Football Association, sostiene che Southgate si sarebbe fidato di un algoritmo per indicare tiratori e anche l'ordine di battuta. Il modello matematico avrebbe indicato nell'ordine: Kane, Maguire, Rashford, Sancho e Saka basandosi su Big Data immagazzinati da un'equipe di scienziati ingaggiati dalla Federazione sotto la direzione del direttore esecutivo Mark Bullingham. C'era un precedente felice: Inghilterra-Colombia ai Mondiali in Russia. Il cervellone elettronico stavolta non ha considerato il fattore Donnarumma.
I GIOCATORI INGLESI DOPO I RIGORI SBAGLIATI MURALE RASHFORD MURALE RASHFORD IMBRATTATO MURALE RASHFORD gigio donnarumma festeggiato dopo i rigori 2 gigio donnarumma festeggiato dopo i rigori 1
Le lacrime di Bukayo Saka