LIBRO POPHAM SU AUNG SAN SUU KYI
Paolo Salom per il “Corriere della Sera”
Una nuova ombra cala sulla donna che per decenni ha incarnato il volto della resistenza pacifica e indomita contro una delle più feroci dittature militari. Ora che Aung San Suu Kyi si appresta a rivestire il ruolo di ministro nel primo governo realmente democratico della Birmania, una biografia - scritta dal reporter dell'Independent Peter Popham («The Lady and the Generals») - riporta alle cronache una frase infelice pronunciata dall' icona buddhista durante un colloquio con Mishal Husain della Bbc .
«Nessuno mi aveva detto che sarei stata intervistata da una musulmana», le parole pronunciate, a mezza bocca, da Suu Kyi al termine di un duro confronto sulle condizioni della minoranza islamica in Birmania.
MISHAL HUASAIN E SUU KYI
L' episodio risale al 2013, quando facevano notizia le vessazioni subite dal popolo Rohingya, un gruppo etnico apolide che vive senza diritti in bidonville molti simili a campi di concentramento, alla mercé delle violenze (veri e propri pogrom) di estremisti buddhisti sobillati, in particolare, dalla propaganda feroce del monaco xenofobo Virathu.
Questi erano gli argomenti dell' intervista, e Mishal Husain, seguendo un codice etico tipico del giornalismo anglosassone, non si era mostrata «arrendevole» di fronte al premio Nobel per la Pace.
HITIN KIAW E SUU KYI
Tutt' altro, delusa dalle sue risposte vaghe e assolutorie - «Ci sono stati anche molti buddisti che hanno lasciato il Paese per diverse ragioni - si era limitata a dire Suu Kyi -. Questo è il risultato delle nostre sofferenze sotto un regime dittatoriale» - l' aveva incalzata chiedendole ragione riguardo la triste realtà dei musulmani in Birmania.
Alla fine del faccia a faccia, un' infuriata Aung San Suu Kyi, aveva - riporta il libro appena uscito in Gran Bretagna - mormorato una frase certo non degna di una persona che per decenni ha suscitato l' ammirazione e la speranza di chi crede nella convivenza e nella promozione pacifica degli ideali di libertà e democrazia. Come si possono conciliare i due volti della pasionaria birmana?
MONACO BUDDISTA VIRATHU
Davvero Suu Kyi non «vede» le ingiustizie perpetrate a danno di una componente importante ma minoritaria della composita nazione birmana? «Questo è quanto il mondo deve capire - sono ancora le parole di Suu Kyi - che la paura non è soltanto un' esclusiva dei musulmani ma fa parte anche della realtà dei buddhisti».
ROHINGYA 3
Certo la Signora è passata attraverso prove tremende. Ha letteralmente dedicato se stessa al riscatto del suo Paese quando poteva restare all' estero e crescere la sua famiglia.
Ha vissuto in un limbo - gli arresti - per 20 anni coltivando forza e rispetto senza batter ciglio. Ora, fulcro della rinata democrazia, la Signora sembra talvolta in difficoltà con le sottigliezze della vita pubblica.
ROHINGYA ROHINGYA ROHINGYA ROHINGYA ROHINGYA 2
Nel nuovo governo sarà ministro degli Esteri, ma dirigerà anche i dicasteri di Energia e Istruzione, oltre a fare da capo di gabinetto per Htin Kyaw, il suo ex autista diventato presidente. E i generali osservano divertiti.