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Da corriere.it
«Sono stati loro, io ero impegnato e tenere fermo il polacco». Così Guerlin Butungu, il 20enne congolese accusato di essere il capo branco degli stupri di gruppo avvenuti a Rimini, martedì mattina davanti al gip ha cambiato versione nel corso dell’udienza di convalida del fermo, sul quale il giudice si è riservato per ora di decidere.
La prima versione
Nel corso delle prime dichiarazioni ai magistrati, Butungu aveva negato gli stupri, dicendo che quella sera aveva partecipato ad alcune feste sulla spiaggia, aveva bevuto e poi si era addormentato, ed era stato alla fine svegliato dai tre minori del gruppo con i quali poi si era diretto verso casa a Pesaro, ripreso dalle telecamere di sorveglianza. Una versione che aveva mostrato subito delle incongruenze, in quanto le immagini delle telecamere sono relative al tragitto fra il lungomare e la strada statale dove è avvenuto il secondo stupro alla transessuale peruviana, dopo la prima violenza in spiaggia ai danni della giovane turista polacca e del suo amico.
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Il 16enne «pentito»
Intanto questa mattina davanti al Gip del Tribunale dei minorenni di Bologna, per la convalida del fermo, è comparso anche il 16enne nigeriano, accusato di far parte del gruppo di stupratori di Miramare. «Ha compreso la gravità di quello che è successo, è pentito di quanto è accaduto», ha detto la sua legale, l’avvocato Giovanna Santoro.
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