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    L’EX ESPONENTE DEL PD PEPPINO CALDAROLA: “IL CAPO DELLA COMUNICAZIONE DEL GOVERNO DEVE LASCIARE. SIA O NO CASALINO IL RESPONSABILE NON SI COMPRENDE COME QUESTA SERIE DI INSUCCESSI COMUNICATIVI POSSA RESTARE SENZA CHE QUALCUNO PAGHI E SENZA CHE SI VOLTI PAGINA CON NOMI FORTI, PROFESSIONALMENTE INDISCUTIBILI, AUTOREVOLI - I GIORNALISTI CHE RICEVONO NOTIZIE SENSIBILI PER LA POPOLAZIONE DEVONO LAVORARE SECONDO COSCIENZA”


     
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    Peppino Caldarola per Lettera43.it

    PEPPINO CALDAROLA FOTO ANDREA ARRIGA PEPPINO CALDAROLA FOTO ANDREA ARRIGA

     

    Tardive o meno, le misure del governo sono comprensibili e giuste. Dovremo prepararci, se l’epidemia non cala, a provvedimenti più severi. Personalmente penso che a questo Paese ingovernabile farebbe bene anche un breve periodo di coprifuoco che impedisca le serate per strada e nei locali. Tutto può accadere e tutto dobbiamo aspettarci. Non si può più accettare però che il governo non sappia comunicare ovvero che ci siano falle nella comunicazione, per insipienza, per mancanza di professionalità, per dolo.

    DECRETO DEL GOVERNO CHE HA CHIUSO LA LOMBARDIA DECRETO DEL GOVERNO CHE HA CHIUSO LA LOMBARDIA

     

     

    Il capo della comunicazione del governo deve lasciare. Sia o no lui il responsabile non si comprende come questa serie di insuccessi comunicativi possa restare senza che qualcuno paghi e senza che si volti pagina con nomi forti, professionalmente indiscutibili, autorevoli. Non mi frega niente di Rocco Casalino né del suo passato artistico. Né mi importa quanto comandi dentro il Movimento 5 stelle. Constato che mentre in quel movimento sembra emergere una serietà insperata, al vertice della comunicazione abbiano un suo uomo totalmente inadeguato.

    Corriere.it -sabato 7 marzo h20.42 - scoop sulla Lombardia "chiusa" Corriere.it -sabato 7 marzo h20.42 - scoop sulla Lombardia "chiusa"

     

    Ho già ricordato che per un errore fatto da Sandro Pertini il povero Antonio Ghirelli, suo portavoce, si immolò incolpevole dimettendosi. Non faccio paragoni fra Ghirelli e Casalino , credo che il Paese che recalcitra a fare sacrifici, che dovrà esser costretto da una mano severa a farne, abbia bisogno di sapere che al vertice dello Stato ci sono persone serie e affidabili che non giocano con le proprie future carriere.

     

    I GIORNALISTI DEVONO LAVORARE SECONDO COSCIENZA

    giuseppe conte e rocco casalino giuseppe conte e rocco casalino

    Mi interessa meno il ragionamento attorno ai compiti dei giornalisti che ricevono notizie. Non ci sono lezioni da dare. Spetta alla loro coscienza. So che una volta quando sapemmo all’Unità, e lo sapevamo solo noi, che il piccolo Di Matteo , figlio di un pentito di mafia, era stato rapito dalle cosche per vendetta, autorevoli personalità degli apparati di forza mi pregarono di non dare la notizia perché avevano la sensazione che il silenzio avrebbe favorito una soluzione, non so quale.

     

    Ci arrovellammo per un po’, il giornalista che aveva avuto la notizia all’inizio era molto dubbioso, io ero nettamente contrario a dare la notizia. Alla fine decidemmo che un errore valeva una vita umana. Purtroppo la rinuncia allo scoop non portò ad alcun risultato ma la notte dormo tranquillo. Per questo dico che i giornalisti facciamo quello che gli impone la coscienza. Gli altri no. Gli altri facciano il loro dovere.

     

    CONTE NON PUÒ PERMETTERSI DI FARSI VEDERE INDEBOLITO

    fuga da milano dopo il decreto che ha chiuso la lombardia fuga da milano dopo il decreto che ha chiuso la lombardia

    Il premier Giuseppe Conte si sta comportando, secondo me, bene. Sa però che è molto impopolare a destra e in quegli ambienti che lo hanno accusato di trasformismo mentre lo osannavano quando stava con Matteo Salvini. La regole del “cerchiobottismo” portano a non accettare tutto ciò che si volge a sinistra e a sostenere tutto ciò che si volge a destra. È una vecchia storia di giornalisti ex estremisti di sinistra che hanno preso ad odiare il loro passato e soprattutto quello che fu il loro nemico principale, che li ha battuti, il Pci e ciò che è venuto dopo.

     

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