Carlo Bertini per “la Stampa”
GENTILONI BOSCHI RENZI
Che Paolo Gentiloni sia un tipo compassato è noto a tutti, ma vederlo accomodato nella poltrona in fondo alla barberia di Montecitorio, dopo una mattinata scossa dalla tragedia dei pendolari e mentre nel suo partito volano gli stracci per le candidature, fa un certo effetto.
Se poi in sala siede pure Massimo D' Alema e poco più in là Ugo Sposetti, tesoriere degli ex Ds, allora il siparietto si fa gustoso. I tre chiacchierano un po' fino a quando arrivano i cronisti, poi infilano il silenziatore. Tornato da Davos in forma, il premier non si lascia sfuggire una sillaba «bellissimo sorvolare quelle montagne innevate...», prima di infilare il corridoio dei ministri per tornare a Palazzo Chigi.
RENZI GENTILONI
Senza dar mostra di preoccupazione riguardo un dossier, quello delle candidature, che dilania in queste ore i vertici del suo partito, Renzi in testa. Il quale alle nove di sera, si rivolge così al team di fedelissimi. «Ho rivisto le liste collegio per collegio. Ho idee molto precise. Ci rivediamo stanotte all'una».
Intorno al leader ci sono Lotti, Guerini, Marcucci, Rosato, Orfini, Martina, Richetti, Parrini. La prima fila di una pattuglia di 130 deputati fedeli che il leader vorrebbe portare alla Camera, oltre ad una quarantina di altre aree, alleati compresi.
dalema bersani
Il segretario ha poche cose chiare squadernate: che nel collegio di Roma centro correrà Gentiloni appunto, sfidato dalla grillina Carla Ruocco, in quello di Bolzano la Boschi, in quello di Empoli Luca Lotti; e poi a Siena Pier Carlo Padoan, sfidato dal leghista Claudio Borghi, a Reggio Emilia Delrio e a Ferrara Franceschini. Sul resto non offre certezze fino all' ultimo.
E i suoi si fanno l'idea che rivoluzionerà le liste da cima a fondo, consapevole che questa è la partita della vita. Da chiudere stamane, quando la Direzione voterà nomi e liste, anche se solo lunedì scadono davvero i termini. Il clima è da ridotta: agli addetti stampa viene intimato di spegnere i cellulari, i big non rispondono se non via sms, al Nazareno vige il coprifuoco. Fuori dalla war room è un via vai. Il caos regna sovrano. Tanto per dirne una, la Bonino, che ha siglato un accordo su sette eletti, balla da un collegio di Torino ad uno della Capitale.
la profezia di fassino
Dove si sparge la voce che stia approdando Emma come candidata. Sarebbe dunque Tabacci a sfidare a Milano la Boldrini e Salvini. In Piemonte scatta un allarme perché il collegio di Stefano Esposito è insidiato dal Radicale Silvio Viale. Piero Fassino viene dato in Emilia alla Camera contro Bersani, che potrebbe avere contro in alternativa l'ex Cgil Carla Cantone.
La notte dei lunghi coltelli sembra non avere fine. Stamane, dopo che Renzi avrà messo croci sui nomi fino all'ultimo minuto, si saprà la prima lista di promossi e bocciati. E il terrore domina sovrano al Nazareno. La sede del Pd brulica fino a notte fonda: ci sono i segretari regionali di Toscana, Sardegna, Lombardia, Piemonte, e i segretari organizzativi di tutta Italia. Alcuni camminano avanti e indietro lungo la terrazza del terzo piano fumando una sigaretta dietro l'altra. Tutti, chi più chi meno, alle prese con i drammi dei trombati, le cosiddette «energie locali», da che mondo e mondo «sacrificate» per i dettami di Roma.
emma bonino
Ma ci sono pure gli «eccellenti», i big di un tempo che rischiano, come l'ex Dc Beppe Fioroni e l'ex Pci, Cesare Damiano, entrambi presidenti di commissione, o Barbara Pollastrini. Alle prese con i numeri stretti, Renzi depenna quelli con più di 15 anni alle spalle, per far posto ai nomi nuovi come la Annibali, o come l'industriale Riccardo Illy rispuntato fuori in Friuli. Anche i giovani rischiano, uno dei casi che fa scalpore è l'operaio Thyssen, Boccuzzi, dato per escluso. Gianni Cuperlo è alla Camera, per lui il seggio è assicurato.
Le minoranze però sono in subbuglio, Orlando vede Renzi nella notte: i bookmakers danno il suo carniere lievitato da 15 a 20 posti rispetto ai 40 richiesti. Michele Emiliano si rifugia in un bar del centro con i suoi fedelissimi pugliesi. Per lui si profilano 8 seggi sicuri e due ballerini.
bruno tabacci
Gli alleati friggono: Nencini si aggira intorno alla Camera, il prodiano Santagata di Insieme è atteso dal segretario in serata. La Lorenzin viene mandata a Lucca, Casini resta a Bologna. Unica buona notizia, l' adesione del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando al Pd.