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    CHI HA DIFFUSO LA FOTO DI CAROLA NELL’HOTSPOT DELLA POLIZIA A LAMPEDUSA? – LA QUESTURA DI AGRIGENTO HA APERTO UN’INCHIESTA INTERNO PER ACCERTARE CHI SIA STATO A DIFFONDERE L’IMMAGINE DELLA CAPITANA DURANTE LE PROCEDURE DI FOTOSEGNALETICA – SITI E GIORNALI L’HANNO PUBBLICATA LEGGERMENTE TAGLIATA, MA L’ORIGINALE È FINITA SUL PROFILO DI TALE GIANCARMINE BONAMASSA SUL SOCIAL RUSSO VKONTAKTE...


     
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    Jacopo Iacoboni per “la Stampa”

     

    la foto di carola rackete nell'hotspot della polizia a lampedusa la foto di carola rackete nell'hotspot della polizia a lampedusa

    Una foto della comandante della SeaWatch, Carola Rackete, scattata durante le procedura delle fotografie segnaletiche nell' hotspot della polizia a Lampedusa, è incredibilmente finita, la sera del 29 giugno, sul sito russo VKontakte e - leggermente tagliata - su alcuni siti d' informazione italiani. Segno che chi l' ha postata su VKontakte aveva la foto originale. Non è chiaro con certezza assoluta se la foto sia autentica, ma La Stampa può provare ricostruire alcuni fatti di questa vicenda inquietante.

     

    la foto di carola sul profilo vkontakte di giancarmine bonamassa 1 la foto di carola sul profilo vkontakte di giancarmine bonamassa 1

    La questura di Agrigento non ha negato l' autenticità della foto (le sono arrivate numerose richieste di chiarire il punto). Lo stesso avrebbe potuto fare, e non ha fatto, la polizia di stato, alla quale sono arrivate numerose richieste pubbliche da parte di giornalisti. Anzi: Il questore di Agrigento ha annunciato di aver aperto un' inchiesta interna, che avvia un procedimento disciplinare, per accertare cosa sia effettivamente accaduto, e fatto sapere di avere informato l' autorità giudiziaria.

     

    la foto di carola sul profilo vkontakte di giancarmine bonamassa la foto di carola sul profilo vkontakte di giancarmine bonamassa

    Un' analisi della fotografia attraverso un software deputato a individuare eventuali manipolazioni non ha trovato tracce di taroccamento operate sulla foto. L' unico particolare interessante è che sono stati cancellati i metadati della foto, che consentono di identificare con certezza la macchina e l' ora in cui la foto è stata scattata. La cosa è confermata da Stop Fake - un sito specializzato nello smascheramento di disinfo ops, con un focus particolare sulla Russia.

    CAROLA RACKETE CAROLA RACKETE

     

    Secondo Stop Fake «le successive foto pubblicate su altri media sono state ritagliate da questa, nella quale si vede chiaramente anche l' operatore di polizia che presumibilmente ha proceduto alle operazioni di fotosegnalazione».

     

    CAROLA RACKETE CAROLA RACKETE

    Non è il solo aspetto preoccupante di questa storia. Colpisce naturalmente che, alle 21,39 del 29 giugno, la versione più ricca di dettagli della foto sia apparsa su un profilo social in lingua italiana, sul social network russo VKontakte (un' altra è apparsa su Adnkronos, con un taglio più stretto dell' inquadratura, poi rimossa, come ha notato la reporter Cecile Landman).

    il profilo di giancarmine bonamassa su vkontakte il profilo di giancarmine bonamassa su vkontakte

     

    La foto su VKontakte ritrae Rackete mentre guarda in direzione di una macchina fotografica, e accanto a lei un uomo con la pettorina della polizia.

    CAROLA RACKETE CAROLA RACKETE

    Il terzo elemento per nulla rassicurante è il profilo italiano su VKontakte che ha pubblicato (e poi rimosso) la foto: https://vk.com/id385814076. Si tratta di un tale "Giancarmine Bonamassa", che pubblica ossessivamente post contro il Pd, contro i migranti, ultrasovranisti, di sostegno al governo Conte, di attacco pesante al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e è collegato a numerosi altri account italiani, con contenuti di estrema destra neonazionalista. Non sappiamo se "Bonamassa" sia un' identità fittizia o reale (il team di Stop Fake ha reperito una sua presunta foto, su altri siti russi). Il Pd ha rivolto un' interrogazione parlamentare urgente al ministro Matteo Salvini, per avere lumi su questa ennesima brutta storia di manipolazione dell' opinione pubblica.

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