L’ECONOMIST: LE DIMISSIONI DI RENZI NON SAREBBERO UNA CATASTROFE, L’ITALIA PUÒ DOTARSI DI UN GOVERNO TECNICO COME HA FATTO IN PASSATO
Marina Palumbo per www.lastampa.it
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Secondo l’Economist, l’Italia dovrebbe votare no al referendum. In un lungo articolo pubblicato oggi, si spiega perchè il Paese abbia bisogno di ampie riforme, solo non quelle attualmente in discussione. L’articolo critica Renzi, sostenendo che abbia già sprecato due anni che sarebbero stati meglio impiegati mettendo mano al sistema giudiziario e a quello scolastico.
«L’emendamento costituzionale - analizza l’articolo - non affronta il problema principale che è la mancanza di volontà dell’Italia nel fare le riforme. E ogni benefit secondario è di gran lunga superato dal peso degli svantaggi - sopra tutti gli altri il rischio che, cercando di fermare l’instabilità che ha dato all’Italia 65 governi dal 1945, si crei un “uomo forte” eletto. Questa è la nazione che ha prodotto Benito Mussolini e Silvio Berlusconi ed è preoccupantemente vulnerabile ai populismi».
Secondo il settimanale, il rischio «del piano di Renzi è che il principale beneficiario sia Beppe Grillo» la cui coalizione vuole un referendum per lasciare l’euro, cosa che dopo Brexit e l’elezione di Trump, rischia di scombussolare ulteriormente i delicati equilibri politici ed economici.
RENZI REFERENDUM
Non è la prima volta che l’Economist prende posizione contro Renzi. In passato il settimanale aveva pubblicato una copertina con un fotomontaggio in cui il presidente del Consiglio tiene in mano un gelato mentre la “barca” dell’euro affonda.