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    “ANCHE GLI SCOIATTOLI VOGLIONO LA LORO PARTE DI NOCCIOLE” – CONTINUA LA PROTESTA NELLA PIÙ GRANDE FABBRICA DI NUTELLA AL MONDO, A VILLERS-ECALLES IN FRANCIA: LO SCIOPERO È GUIDATO DAL SINDACATO DI ESTREMA SINISTRA “FORCE OUVRIERE” E DURA DA UNA SETTIMANA, PER VIA DI UNA VERTENZA SUGLI AUMENTI SALARIALI - L’AZIENDA: L’ARRESTO DELLA PRODUZIONE È PROVOCATO DA UNA MINORANZA – VIDEO


     
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    CHE MONDO SAREBBE SENZA NUTELLA? CHIEDETELO AI DIPENDENTI DELLA PIÙ GRANDE FABBRICA DELLA CREMA FERRERO AL MONDO, QUELLO DI VILLERS-ECALLES IN FRANCIA, CHE DA SEI GIORNI PARALIZZANO L'IMPIANTO PER CHIEDERE AUMENTI SALARIALI. AGLI SCIOPERANTI È STATO NOTIFICATO CHE SARANNO LORO APPLICATE SANZIONI…

     

    la fabbrica ferrero di villers ecalles, in francia la fabbrica ferrero di villers ecalles, in francia

    https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/che-mondo-sarebbe-senza-nutella-chiedetelo-dipendenti-piu-205008.htm

     

    LA LOTTA OPERAIA SBARCA IN NORMANDIA E BLOCCA LA GRANDE FABBRICA DELLA NUTELLA

    Anais Ginori per “la Repubblica”

     

    Sotto al gazebo bianco, tra la foto di Che Guevara, gli operai impegnati in una partita a bocce e il fuoco che arde davanti ai cancelli, Marie e Catherine si scambiano istruzioni su turni del picchetto e preparazione dei pasti. «Speriamo ancora di trovare un accordo con l' azienda nelle prossime ore ma ci dobbiamo preparare a passare qui un' altra notte». Capelli bianchi raccolti in uno chignon, occhiali tondi rossi e un lungo vestito in stile indiano, Marie ha avuto la vita scandita da nomi che per molti evocano solo dolcezza.

    lo stabilimento ferrero di villers ecalles, in francia 2 lo stabilimento ferrero di villers ecalles, in francia 2

     

    L' odore dei bidoni con liquore e ciliegie per i Mon Chéri, i camion in arrivo da Alba con la 'manteca', crema di nocciole alla base di quella un tempo si chiamava La Tartinoise e non ancora Nutella, le montagne colorate di Tic Tac, fino alle barrette Kinder Bueno, l' innovazione che vent' anni fa ha introdotto l' uso di macchinari più complessi. Con l' amica Catherine sono entrate in fabbrica alla fine degli anni Settanta. Hanno sempre fatto il turno notturno, un ritmo duro che però si poteva conciliare con l' accudimento dei figli di giorno. «Una volta avevamo un certo orgoglio nel dire che eravamo dipendenti di Ferrero» ricorda Catherine, caschetto rosso e maglietta a righe.

    nutella nutella

     

    In avenue Pietro Ferrero, in onore al patriarca della famiglia piemontese, l' aria è densa di fumo. L' angolo sperduto della Normandia, tra rigogliose foreste e paesini dov' è impossibile trovare un bar aperto, è stato scelto nel 1959 dagli industriali di Alba per aprire una fabbrica simbolo del gruppo.

     

    A terra c' è ancora l' acqua dopo l' ultimo scroscione di pioggia. Il cielo è bizzoso, come l' umore dei rappresentanti sindacali che filtrano l' ingresso e bloccano la produzione del più grande stabilimento al mondo di Nutella. In tempi normali 600 mila barattoli partono ogni giorno da Villers-Ecalles. «La nostra protesta è dura, certo, ma è il risultato dell' atteggiamento dei dirigent » spiega Fabrice Canchel, tecnico della manutenzione e rappresentante di Force Ouvrière, il sindacato di estrema sinistra maggioritario in fabbrica.

     

    lo stabilimento ferrero di villers ecalles, in francia 1 lo stabilimento ferrero di villers ecalles, in francia 1

    I volti cominciano a essere scavati dopo sette giorni di presidio giorno e notte. Lunedì mattina si è presentato l' ufficiale giudiziario per notificare ai lavoratori in sciopero il rischio di una sanzione di mille euro per ogni ora di chiusura della produzione, applicando una decisione del tribunale di Rouen. «In tanti anni di sindacato non ho mai visto una sentenza così pesante» commenta Canchel, 48 anni, irriducibile con il cappello di Panama.

     

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    La Ferrero francese dice di volere rispettare il diritto di sciopero, ma sottolinea che l' arresto della produzione è provocato da una minoranza dei quattrocento dipendenti. Sul piazzale sono presenti una cinquantina di persone. Le donne sotto al gazebo a chiacchierare.

     

    Gli uomini tra barbecue, tavolo da ping pong e sentinella del fuoco, alimentato da una piramide di bancali di legno da cui svettano le bandiere rosse di Force Ouvrière. L' ultimo conflitto sindacale, nel 2012, era durato quattro giorni e si era risolto in modo indolore. Questa volta però sembra tutto diverso.

    lo stabilimento ferrero di villers ecalles, in francia lo stabilimento ferrero di villers ecalles, in francia

     

    "Ferrero, gli scoiattoli vogliono la loro parte di nocciole" è l' ironico striscione appeso ai cancelli firmato da "ouvriers en colère". Le trattative si sono interrotte dopo che il sindacato ha chiesto un incremento annuo delle retribuzioni pari al 4,5% annuo, a fronte dello 0,4% proposto dalla direzione. Da lunedì si è riaperto un canale di trattativa ma le posizioni sembrano ancora lontane. «Da anni ci ripetono che Ferrero è una grande famiglia, forse è così solo in Italia» osserva Canchel.

     

    manifestazione allo stabilimento ferrero di villers ecalles in francia manifestazione allo stabilimento ferrero di villers ecalles in francia

    «Da noi la qualità del lavoro si è invece deteriorata » continua il sindacalista, parlando di macchinari obsoleti e di una pressione per incrementare la produzione oraria. Ferrero ha investito 38 milioni di euro a Villiers- Ecalles per costruire un nuovo deposito di prodotti, inaugurato qualche settimana fa. «I soldi ci sono per le strutture, per i premi ai dirigenti, perché svaniscono quando si tratta di ricompensare il nostro lavoro? » domanda Canchel che mette in avanti i buoni risultati del gruppo Oltralpe. Il sindaco della città-fabbrica sceglie un prudente silenzio e fugge dai giornalisti. L' indotto nella regione della fabbrica è gigantesco.

     

    ferrero nutella ferrero nutella

    Ferrero ha finanziato alcune infrastrutture locali, come il palazzetto dello sport Kinderarena. «Il gabinetto della ministra del Lavoro ha chiamato la direzione per ammorbidire i toni» sostiene Canchel. Tra le rivendicazioni dei sindacati c' è anche la richiesta di un premio al potere d' acquisto, una delle nuove misure che Emmanuel Macron ha annunciato a dicembre per calmare la protesta dei gilet gialli. L' invito del governo alle aziende è dare un bonus ai lavoratori in cambio di sgravi fiscali. Tra gli annunci fatti dal Palazzo e la realtà nelle fabbriche c' è ancora una certa distanza.

     

    Una casacca gialla è appesa su una sedia. La giovane operaia bionda con il piercing ammette di aver partecipato al movimento sociale che ha messo in crisi il Paese negli ultimi mesi. Anche in Normandia ci sono stati cortei e rotonde bloccate.

     

    giovanni ferrero nutella giovanni ferrero nutella

    Sylvie, veterana dello stabilimento Ferrero, scuote la testa. «Noi le nostre conquiste le abbiamo fatte attraverso lotte interne». Anche in Francia, dove ci sono sempre state vertenze dure, si fa strada un senso di impotenza. «Nelle manifestazioni sindacali siamo rimasti in pochi» ammette Bruno Jodet, 54 anni, braccia tatuate, camicia e bombetta nere. Il rappresentante di Force Ouvrière nella provincia di Rouen non ha mai sfilato con i gilet gialli.

     

    «E d' altra parte - aggiunge - noi sindacalisti non eravamo benvenuti nei cortei».

    merenda con nutella merenda con nutella

    Jodet è convinto che le promesse di Macron per aumentare il reddito dei francesi più poveri sono solo fumo negli occhi. «I rapporti di forza non sono mai cambiati. Da trent' anni siamo costretti a fare lotte di retroguardia ». Sul piazzale, squillano i cellulari, arrivano notizie vaghe sulle trattative in corso. Il centro direzionale di Ferrero è a Mont-Saint-Aignan, a una ventina di chilometri.

     

    Marie e Catherine stanno raccogliendo lettere da inviare in raccomandata per tutelare i picchettatori, seguendo i consigli degli avvocati. «Io tra un anno vado in pensione» racconta Marie con una punta di nostalgia. «Lo faccio soprattutto per i giovani. Questa è stata la mia seconda casa, non voglio che finisca così»

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