Brutta, bruttissima avventura a Copacabana sabato notte per Ryan Lochte, il 32enne oro con la 4x200 sl americana, rapinato come qualche giorno prima era toccato al russo Evgeny Korotyshkin: pistola in mano, è stato minacciato e derubato mentre stava tornando da una festa a Casa Francia a cui si era recato con il mistista brasiliano Thiago Pereira.
ryan lochte
Ryan, spaventatissimo, ha subito chiamato mamma Ileana per avvertirla dell’accaduto. Si trovava con altri tre compagni quando il taxi su cui si trovavano è stato fermato da uomini armati, apparentemente agenti delle forze dell'ordine, che hanno intimato loro di consegnare tutti i portafogli. «Un’esperienza terrificante» ha detto. Il Cio ha inizialmente smentito l’accaduto ma sia il comitato olimpico americano che la mamma del nuotatore, che ha lasciato l’hotel per raggiungere il figlio, hanno confermato l'accaduto.
Nel pomeriggio, lo stesso Lochte ha spiegato alla Nbc, "Eravamo appena saliti sul taxi, quando delle persone, al buio, ci hanno mostrato un distintivo della polizia, chiedendoci di scendere. Hanno estratto le pistole, chiedendo agli altri nuotatori di stendersi a terra. Io mio sono rifiutato e allora mi hanno puntato la pistola alla testa, ripetendomi di sdraiarmi. Si sono presi i nostri portafogli, ma mi hanno lasciato documenti e cellulare"
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