Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo e Michele Bocci per “la Repubblica”
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Furibondo, Raffaele Fitto. Il malcontento del ministro-regista del Pnrr monta al mattino, quando legge sui giornali le critiche della Corte dei conti al nuovo Pnrr: nel decreto per l’attuazione ci sono tagli alla sanità, coperture incerte e poteri affidati a Palazzo Chigi che sono incompatibili con la Costituzione. Fonti di governo fanno filtrare «irritazione».
Ma dopo un passaggio con Giorgia Meloni, Fitto decide di ribattere alla Corte per iscritto. Con due note. Una scelta che allo stesso tempo fotografa uno scontro istituzionale permanente sul Pnrr: l’allergia alla supervisione indipendente ha già portato il governo di destra a cancellare il controllo concomitante e a criticare i numeri delle toghe contabili.
CORTE DEI CONTI A ROMA
Nel nuovo atto della disfida, la replica più piccata è sui fondi sottratti alla sanità. Fitto si difende, ma le Regioni tengono il punto. Dopo la riunione sullo spostamento di 1,2 miliardi dal Piano nazionale complementare (Pnc) al Fondo per l’edilizia sanitaria “articolo” 20 resta netta la distanza tra il governo e le amministrazioni locali.
Secondo l’esecutivo, come ha detto ieri anche la premier, non si tratta di un taglio, per le amministrazioni locali «politicamente ed economicamente non si può che definirlo in quel modo», come ha sottolineato il coordinatore degli assessori alla Salute Raffaele Donini. Prima o poi andrà trovata una soluzione: per il centrodestra sarebbe imbarazzante far durare molto a lungo lo scontro tra le Regioni che amministra e il suo governo. […]
raffaele fitto giorgia meloni
Fitto aggiunge: «Oggi residuano 2,2 miliardi liberi nel fondo articolo 20 e per i quali non risulta alcuna proposta o richiesta di impiego da parte delle Regioni». Ma le amministrazioni locali sostengono che in alcuni casi i progetti per i nuovi ospedali sono già fatti: i soldi, però, non sono stati ancora richiesti.
«Al tempo stesso – aggiunge il ministro riferendosi ai fondi Pnrr per la sicurezza degli ospedali - le verifiche hanno consentito di accertare che, alla data del 31 dicembre 2023, su 1,6 miliardi, originariamente assegnati, risultavano spesi soltanto 99,65 milioni». […]
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La difesa di Fitto contempla anche i poteri ispettivi in capo alla “sua” Struttura di missione, che per la Corte sono eccessivi: «Nessun accentramento di funzioni», ribatte. I controlli nei confronti di Regioni, province, Comuni e di tutti gli altri soggetti attuatori? «Non ledono la loro autonomia». E sono in linea con l’impostazione della governance decisa dal governo Draghi. Che, senza essere citato direttamente, viene tirato in ballo anche sulle coperture.
Questa volta, incalza Fitto, c’è il bollino della Ragioneria, «ma nessuno all’epoca della redazione del Piano ha avuto da obiettare sulla scelta di inserire oltre 68 miliardi di progetti in essere in parte incoerenti con la regolamentazione del Pnrr e la cui realizzazione non si sarebbe mai potuta realizzare nei modi e nei tempi previsti, portando così al corrispondente definanziamento e alla perdita delle risorse». Eccolo il Pnrr delle colpe degli altri.
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