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    DIETRO IL NO ALL'ALGORITMO, LA FOTTUTISSIMA PAURA DI CAIRO DI FINIRE IN B – STOP ALLE RETROCESSIONI E NIENTE ASSEGNAZIONE DEL TITOLO DI CAMPIONE D’ITALIA IN CASO DI UN ALTRO STOP AL CAMPIONATO DI SERIE A: IL LODO PROPOSTO DA URBANETTO IN LEGA CONTRO L’ALGORITMO INCASSA L’APPOGGIO DEI CLUB (DA VIPERETTA A STICCHI DAMIANI DEL LECCE) E IRRITA GRAVINA – VIA AL CONSIGLIO FEDERALE…


     
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    Guglielmo Buccheri per “la Stampa”

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    Il tavolo rovesciato dalla Lega può ritrovare la sua naturale stabilità con una sola mossa: domani si vota in Consiglio federale e, numeri alla mano, l'algoritmo come via d'uscita ad un campionato di nuovo fermo (ipotesi) appare destinato a riprendere forma anche nelle sue applicazioni. Primo: con l'assegnazione dello scudetto lo strumento algebrico non c'entra niente e si sapeva da tempo.

     

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    Secondo: con il definire le tre retrocessioni in B sì. Quest' ultimo è diventato, improvvisamente, terreno di scontro fino al voto in Assemblea di venerdì sera: per le società se si dovesse bloccare di nuovo il cammino - si riprenderà il 20 giugno - si dovrebbero bloccare le retrocessioni, con l'algoritmo (media punti/partite in casa più media punti/partite in trasferta e loro proiezione) in campo solo per definire i posti per l'Europa e la graduatoria finale.

     

    Quanto accaduto venerdì ha l'effetto di un sipario che si alza e mette in scena la verità: ora che si riparte tutti alla pari e dopo oltre tre mesi di stop, la serie A è attraversata dalla "retrocessite", la paura di steccare, soprattutto in avvio, e di ritrovarsi immersi nella lotta per la sopravvivenza. Davanti a partite ogni tre giorni, a orari mai visti, con il rischio infortuni e senza pubblico, si allarga la finestra dei club potenzialmente trascinati verso il basso con conseguenze catastrofiche.

     

    Meglio, così, blindarsi come se, nel caso, il campionato possa diventare la Superlega d'Italia dove si partecipa per diritto o titoli acquisiti. Non stupisce che a trainare il gruppo dei possibili pericolanti (dal Sassuolo in giù ogni club può nutrire cattivi pensieri) siano stati il patron del Toro Cairo, quello della Sampdoria Ferrero e quello del Lecce Sticchi Damiani.

     

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    Non stupirà nemmeno il verdetto atteso per domani all'ora di pranzo: la Lega, in consiglio Figc, ha tre voti più qualcuno sparso. Il presidente Gravina può puntellare il suo piano-B.

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