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    “NON MORIRÒ, ALMENO NON ORA” - DONATELLA RETTORE PARLA DEL TUMORE CHE L’HA COLPITA: “MI HANNO OPERATO IL PRIMO MARZO, IL 13 MI HANNO INFORMATO CHE DOVEVANO INTERVENIRE DI NUOVO. LA GINECOLOGA MI HA DETTO: "HAI UN SASSO GROSSO…” IL CORONA? IO HO FATTO PURE LA SARS. NON HO GLI ANTICORPI. HO L' ANEMIA MEDITERRANEA. SEMBRO ABBONATA..." CONTE? È ANCHE CARINO. MA PREFERIVO CRAXI. ERA L' UOMO FORTE, LUI MI PIACEVA"


     
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    Alessandra Menzani per Libero Quotidiano

     

    «Non morirò, almeno non ora».

    2005 donatella rettore a muccassassina 2005 donatella rettore a muccassassina

    Il post di Donatella Rettore ha colpito tutti. La contattiamo, è ancora provata: «Non riesco a capire quello che sta succedendo a me, visto quello che sta capitando in giro». La cantante di Splendido splendente vive un un dramma nel dramma. Quello del coronavirus, che definisce una «falce che colpisce tutti, belli e brutti», e quello di un tumore che l' ha costretta a due interventi consecutivi con ricovero in ospedale, a metà marzo.

     

    «Non vedevo l' ora di uscire», ammette. Sessantasei anni, una vita spericolata, la cantante veneta si racconta a Libero a cuore aperto.

     

    Come sta ora?

    «Mi hanno operato il primo marzo, il 13 mi hanno detto che dovevano intervenire di nuovo. Lo hanno fatto il 16 a Castelfranco Veneto, distaccamento dello Iov. Sono fortunata, ogni anno faccio la visita, la mammografia era negativa ma la ginecologa mi ha detto: "Hai un sasso grosso. Sentilo". Via sotto ai ferri».

    In pieno caos coronavirus.

    «Consideriamo poi che sono talassemica, non ho gli anticorpi. Ho l' anemia mediterranea. Già nel 2009 pensavo di averla scampata».

    donatella rettore a domenica in 9 donatella rettore a domenica in 9

     

    Da cosa?

    «Avevo la Sars quando nessuno più la prendeva. Sembro abbonata.

    In giro c' erano solo quattro casi, all' epoca vivevo a Roma».

     

    In ospedale ha avuto paura di prendere il virus?

    «Sì. Io ero in oncologia, che ovviamente era separata dalla virologia.

    Ma non si sa mai. "Qui non c' è il virus, vero?", chiedevo ai medici».

     

    Dopo ha fatto il tampone?

    «Volevo farlo, ma non ce n' erano. Il tampone alla fine è un semplice cotton fioc che ti infilano nel naso, ma mancava il reagente».

     

    Ora cosa farà?

    «Dovrei andare a una visita per controllare la ferita e per l' ultimo esame istologico, ma preferisco evitare. Ho un brutto raffreddore, mal di testa con sinusite».

     

    donatella rettore a domenica in 8 donatella rettore a domenica in 8

    La sua quarantena è una convalescenza. Cosa fa?

    «A casa non ci sto volentieri, sono una attiva, mi arrampico pure. Ma ci sto, anche se sbrocco. Bevo un po' di vin brulè che fa bene. Guardo i social, dopo un po' mi stufano perché mi stressano. "In Cina hanno ricominciato a mangiare i cani", leggo.

    Sono terroristi pure gli animalisti».

     

    Porta a spasso i cani spesso?

    «Ma no, come dicevo, non sto ancora benissimo. Ne ho tre: Orso, Lupo e Collins. Se potessi terrei in casa anche giraffe e leoni. Leggo tanto, mi piace Ammaniti. Ho al mio fianco mio marito. Per ora non abbiamo ancora litigato io e Claudio. Stavamo per avere una discussione poi ho detto: "No, non ora"».

     

    È una di quelli che alle 18 puntuale si incolla alla tv per gli aggiornamenti sui morti?

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    «Sì. Mi arrabbio perché non sono chiari. Vedo la Cuccarini e Matano alla Vita in diretta e cerco di capire».

     

    Giuseppe Conte le piace?

    «No. Come presidente del consiglio preferirei uno anche antipatico ma con il pugno di ferro. Conte non è antipatico, è anche carino. Craxi era l' uomo forte, lui mi piaceva».

    Cosa la fa arrabbiare «La burocrazia. Straccerei tutto.

    Della burocrazia si nutrono i male intenzionati».

     

    Aveva progetti che sono saltati per colpa del coronavirus?

    «Dovevo uscire con un singolo e fare il tour. Non possiamo fare concerti a porte chiuse. Avevo 15 date fissate, una scaletta fantastica, con i miei musicisti giovani e scatenati. Vediamo. Mi auguro che Burioni annunci: "Io ho il vaccino". Voglio vedere adesso che dicono i no-vax».

     

    Ha ricevuto solidarietà dal mondo dello spettacolo?

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    «Mara Venier, Simona Ventura, che avevo visto due volte, Giusi Ferreri. Il capitano dell' Hellas Verona Pazzini. Stiamo diventando più umani, prima c' erano solo odiatori».

     

    Alcuni colleghi hanno scritto canzoni sul virus. Lei lo farebbe?

    «No. Cercherei di scrivere una canzone che mette allegria. C' è voglia di leggerezza, di ritmo, d' amore».

     

    La trasmissione Rai Ora o mai più la rifarà?

    «Non si sa. Tante cose sono saltate, preferirei qualcosa di nuovo. Siamo nel 2020: è iniziato malissimo ma siamo in un nuovo decennio. Speriamo in un 2021 Splendido splendente».

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