Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera
scarpellini raggi marra
A dispetto di molte previsioni, le vicende che hanno colpito il Campidoglio come uno tsunami non hanno avuto un effetto drammatico sul Movimento 5 Stelle, tutt' al più sembrano aver prodotto qualche ammaccatura. In realtà non si è trattato di vicende di poco conto, soprattutto per un soggetto politico che ha fatto dell' integrità e dell' onestà una bandiera: dall' arresto per corruzione di Raffaele Marra, uno dei principali collaboratori di Virginia Raggi, alle dimissioni del capo della sua segreteria, Salvatore Romeo, e del vicesindaco, Daniele Frongia;
dall' inchiesta sulle assunzioni e le nomine effettuate dal sindaco, fino alla bocciatura del bilancio di previsione da parte dell' Oref, organo di revisione contabile del Comune. E solo qualche giorno prima le dimissioni dell' assessore all' ambiente Paola Muraro, indagata dalla procura di Roma.
RENZI BOSCHI
Sono vicende che hanno suscitato molta sorpresa e altrettanto interesse tra gli italiani: basti pensare che solamente il 9% le ignora e il 58% le ha seguite in dettaglio o quanto meno nei fatti principali.
Le opinioni degli italiani si dividono rispetto a quanto sta succedendo a Roma: il 33% ritiene che si sia trattato di inesperienza politica da parte di Virginia Raggi e del M5S; il 25% lo considera un incidente politico inevitabile in una realtà difficile come quella della Capitale, il 24% si mostra più severo e giudica il M5S omologato a tutti gli altri partiti, infine il 18% sospende il giudizio e non si esprime.
RAGGI LOMBARDI
Nonostante la gravità dei fatti romani, la metà degli italiani (51%) ritiene più opportuno che Virginia Raggi resti al suo posto di sindaco della Capitale mentre il 28% è di parere opposto e ne chiede le dimissioni (soprattutto gli elettori del Pd: 45%). Il 21% non si esprime, ed è un valore particolarmente accentuato tra gli elettori della Lega (55%) e Forza Italia (45%).
Quanto al futuro del Movimento, gli italiani sembrano prefigurare qualche contraccolpo ma niente di irreparabile: solo il 9% infatti si aspetta una perdita irreversibile di consenso; il 24% immagina un faticoso periodo di recupero, il 33% ritiene che perderà consenso nel breve periodo ma passata la bufera si riprenderà, come è avvenuto in altre circostanze, e il 19% è convinto che non subirà alcuna perdita di consenso.
A giudicare dalle intenzioni di voto, il Movimento nell' ultima settimana fa segnare una flessione di 1,5 punti e si attesta al 30%: un calo tutto sommato contenuto rispetto alla portata e alla risonanza dei fatti romani, che però permette al Pd, nei mesi scorsi secondo partito dietro M5S, di raggiungerlo (al 30,3%).
RAGGI COMMISSARIATA
Peraltro, anche all' inizio di settembre, dopo il conclamarsi delle difficoltà estive della giunta Raggi, il M5S subì una contrazione del 2%, in parte rientrata nei mesi successivi. E anche oggi sembra prevalere un atteggiamento che oscilla tra l' indulgente (l' inesperienza) e il disincantato (si tratta di un incidente che può capitare a chiunque), pur non mancando valutazioni più critiche.
Come si spiega tutto ciò, in una fase caratterizzata da un' elevata sfiducia e talora da livore verso la politica? Si possono avanzare due ipotesi. La prima ha a che fare con il marchio distintivo del Movimento, rappresentato dalla diversità e dall' integrità.
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Molti elettori pur di mantenere in vita l' idealità del principio e la speranza di cambiamento sono portati a sminuire la portata delle vicende romane, come già in precedenti circostanze che fecero scalpore, da quella del sindaco di Quarto, alle firme false raccolte per le ultime elezioni comunali di Palermo, passando per l' uscita dal Movimento di importanti esponenti, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti in primis.
La seconda fa riferimento al consolidamento dello scenario tripolare che si è mantenuto stabile anche dopo l' esito referendario e l' insediamento del nuovo governo Gentiloni.
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Nonostante la disillusione e l' indebolimento delle appartenenze, tra molti elettori continua a permanere un atteggiamento da tifosi. E sempre più spesso si tratta di un tifo contro, che giudica insopportabili gli avversari e rende accettabili le tante incoerenze della propria parte politica, in spregio al principio di non contraddizione.
ARTICOLO DI FITTIPALDI DI OTTOBRE SU MARRA E RAGGI L ARTICOLO DI FITTIPALDI CHE ANTICIPAVA DI TRE MESI L ARRESTO DI RAFFAELE MARRA E I RAPPORTI CON LA RAGGI