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VOLODYMYR ZELENSKY PAPA FRANCESCO
Nelle prossime ore due fatti saranno determinanti per far sì che la guerra russo-ucraina possa diventare solo un brutto ricordo. A partire da lunedì 15 maggio, "l'ambasciatore Li Hui, rappresentante speciale del governo cinese per gli Affari eurasiatici, visiterà Ucraina, Polonia, Francia, Germania e Russia per comunicare con tutte le parti sulla soluzione politica della crisi ucraina", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin per il quale "dallo scoppio della crisi ucraina, la Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e imparziale, promuovendo attivamente colloqui di pace".
XI JINPING VLADIMIR PUTIN 3
Domani atterra a Roma la più alta autorità ucraina. Zelensky incontrerà, oltre a Mattarella, soprattutto il Papa. Nei giorni scorsi il segretario di Stato della Santa Sede Parolin ha confermato le trattative in corso. Mentre il Vaticano ha preso a cuore la parte umanitaria del conflitto, a partire dai bambini ucraini deportati in Russia, "la Cina è disposta a continuare a svolgere un ruolo costruttivo per raggiungere un maggiore consenso internazionale sul cessate il fuoco, sulla fine della guerra, sull'apertura di colloqui di pace e per evitare l'escalation della situazione, in modo da dare contribuire alla promozione della soluzione politica della crisi ucraina", ha dichiarato l’ambasciatore Li Hui.
SERGEY LAVROV PIETRO PAROLIN
Il combo Vaticano-Cina ha accelerato i tempi perché l’offensiva ucraina è iniziata e non ci sono altri intermediari di pace in circolazione essendo Stati Uniti e i paesi europei parte in causa, più esattamente in guerra al fianco di Kiev contro Mosca. Gli unici sono il Papa e Xi Jinping e tutto dovrà concretizzarsi – su questo Putin non transige – alle Nazioni Unite.