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    LA VERITÀ NEGLI SMARTPHONE - E’ IN ARRIVO LA PERIZIA SUI TELEFONI DI CIRO GRILLO, DEI SUOI AMICI E DELLA RAGAZZA CHE SOSTIENE DI ESSERE STATA VIOLENTATA IL 16 LUGLIO SCORSO IN COSTA SMERALDA - NEL MATERIALE REPERTATO C’È ANCHE UN VIDEO GIRATO DA UNO DEGLI AMICI DI CIRO GRILLO - GLI SMS SCAMBIATI CON LA RAGAZZA NEI GIORNI SUCCESSIVI ALLA “NOTTE BRAVA”…


     
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    Alberto Pinna per il “Corriere della Sera”

     

    Ci vorrà ancora del tempo per chiarire se c' è stata o no violenza di gruppo nella «notte brava» (16 luglio scorso) in Costa Smeralda: il figlio di Beppe Grillo, Ciro, e tre amici, tutti fra i 19 e i 20 anni, di Genova sostengono che la studentessa/modella, loro coetanea, era consenziente. Lei, milanese di madre del Nord Europa, invece ha affermato: mi hanno fatto bere e hanno abusato a turno di me.

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    La verità sta nei 7 smartphone dei giovani, vittima e presunti stupratori, sequestrati dopo che i carabinieri di Milano hanno raccolto la denuncia della studentessa. La Procura della Repubblica di Tempio a settembre aveva ordinato una perizia, ieri scadevano i termini, ma non si sa se il tecnico (fonico e informatico) abbia depositato, se si riservi di farlo fra qualche giorno o se abbia chiesto un'ulteriore proroga, motivata dall'abbondanza e dalla complessità del materiale repertato, di cui fanno parte anche un video «girato» da uno degli amici (Vittorio Lauria, Francesco Corsiglia e Edoardo Capitta) di Ciro Grillo e alcuni sms scambiati con la ragazza nei giorni successivi alla «notte brava».

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    I quattro ragazzi avevano conosciuto la studentessa e una sua amica al Billionaire, poi a notte inoltrata si erano trasferiti a casa di Grillo al Piccolo Pevero, due appartamenti contigui; una delle ragazze, ubriaca, si era profondamente addormentata. L'altra, stordita dall' alcool, ha raccontato di essere stata violentata in una doccia, quindi scaraventata su un letto, infine il mattino successivo accompagnata a un taxi.

     

    Finita la vacanza e ritornata a Milano, 10 giorni dopo la violenza, ha raccontato tutto ai genitori ed è andata dai carabinieri. La Procura della Repubblica nei mesi scorsi ha sentito i vicini di casa e la moglie di Beppe Grillo, che stava nell' appartamento attiguo. Parvin Tadijk non avrebbe fornito elementi decisivi: «Dormivo e non ho sentito nulla».

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